Ferri (Partito Comunista): «Non si licenzino i lavoratori senza green pass» | la CRONACA di RAVENNA

Ferri (Partito Comunista): «Non si licenzino i lavoratori senza green pass»

«È uno strumento di controllo sociale»

06 settembre 2021 - «Ribadiamo che nessun lavoratore deve perdere posto di lavoro o stipendio per mancanza di green pass, che diventa una scusa ulteriore per licenziare. Sui luoghi di lavoro si rafforzino i protocolli di sicurezza e si investa in sanità pubblica e in servizi». Lo afferma Lorenzo Ferri, candidato a sindaco del Partito Comunista.

«Il green pass va a coprire l'effetto di anni di tagli, privatizzazioni e privazioni di diritti sociali in Italia e anche in Emilia Romagna.
La chiusura di ospedali di Bonaccini, i tagli alla sanità pubblica e i finanziamenti a quella privata "così alziamo la qualità delle prestazioni" diceva Bonaccini, i tagli sempre della giunta PD di Bonaccini di 815 posti letto, infine il Sindaco De Pascale che spalanca le porte di Ravenna al gruppo privato Garofalo Health Care Spa. Il PD prima distrugge la Sanità pubblica, poi ora piange lacrime di coccodrillo, scaricando sul popolo le responsabilità di una gestione scriteriata del Covid19», aggiunge.

«È altresì oltraggioso che arrivino minacce di obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro, quando alla salute dei lavoratori non è mai fregato niente a nessuno, visto che ci sono ogni anno più di mille morti sul lavoro, per non parlare dei numeri di incidenti, infortuni e malattie.
Questo governo, come tutti gli altri, servo dei grandi gruppi capitalistici, delle banche e dell'Unione Europea, pensa sempre e solo al profitto e non al benessere degli individui, e che pur di non assumersi le dovute responsabilità, delega ad improvvisati controllori il compito di chi può e chi non può accedere alle basilari e primarie attività di vita quotidiana.
Si può ottenere il green pass anche senza la vaccinazione stessa, previo tampone (a pagamento) entro le 48 ore. Segno evidente che l'obiettivo del governo non è la salute».

«Esigiamo - conclude Ferri - il rafforzamento della sanità pubblica, con aperture di tanti ospedali territoriali chiusi negli ultimi anni e nuove aperture per una sanità capillare e di prossimità; la formazione e assunzione di dottori, infermieri e tutto il personale sanitario che serve al nostro popolo; evitare le classi pollaio aumentando il numero di aule, di insegnanti e di personale; evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, aumentando i mezzi, le corse e il personale; togliere il brevetto sui vaccini, investire per le produzioni mediche in Italia in regime pubblico; riconoscere anche i vaccini Cinese, Cubano e Russo».


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