"210mila vs 72mila, Pala De André vs Palafiera". Ancisi: "Perché questa differenza di costi delle strutture?" | la CRONACA di RAVENNA

"210mila vs 72mila, Pala De André vs Palafiera". Ancisi: "Perché questa differenza di costi delle strutture?"

Il capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale, solleva il problema al sindaco de Pascale

05 febbraio 2021 - "210mila euro contro 72mila euro. Il primo è il costo del Pala De André, il secondo quello del Palafiera di Rimini, strutture dove è in corso la campagna vaccinale". E' il capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale, Alvaro Ancisi, a sollevare il problema al sindaco De Pascale.

Per organizzare la prima fase della campagna vaccinale anti-covid fin dal mese di gennaio, la Regione Emilia-Romagna ne ha stabilito l’effettuazione in padiglioni o aree non soggette a flussi in entrata e uscita di utenti ospedalieri, indicandone i requisiti base.

"Allo scopo - spiega Ancisi - la direzione della Progettazione e Sviluppo edilizio dell’AUSL Romagna, di stanza a Rimini e a Cesena, ha firmato un contratto con la società Metro srl, gestore del Pala de André a nome del Comune di Ravenna che ne è proprietario, per l’utilizzo della struttura da gennaio a marzo, ed eventualmente oltre, al prezzo di 210 mila euro più IVA, cioè 70 mila mensili.
Lo ha fatto senza effettuare alcuna procedura pubblica, anche d’urgenza e semplificata, per verificare la disponibilità, alle medesime condizioni poste, scegliendo la più vantaggiosa, di altre strutture, quali, ad esempio, i cinema multiplex (come per lo più in Italia) e il Villaggio del Fanciullo, ma probabilmente altre, data la crisi immobiliare ed economica in corso".

"Si è però constatato - aggiunge Ancisi - che la stessa direzione della Progettazione e Sviluppo edilizio dell’AUSL Romagna ha sottoscritto, per la zona di Rimini, lo stesso quasi identico contratto, sulla base dei medesimi presupposti, requisiti, modalità e garanzie, con il PalaFiera di Rimini, riconoscendo alla società titolare un rimborso giornaliero di 800 euro, che per gli stessi tre mesi gennaio/marzo corrisponde a 24 mila euro medi mensili e a 72.000 in tutto. A Ravenna, l’AUSL Romagna paga dunque il triplo di quanto lo stesso servizio le costi a Rimini".

"Al netto di poche minori incombenze particolari che a Rimini non si pongono (tutto si svolge nella vasta Hall del quartiere fieristico di Rimini, posto all’ingresso sud della via Emilia), il maggior carico sostanziale di cui deve farsi colà carico l’AUSL Romagna, lungi dal giustificare la triplicazione dei costi, sono 'il servizio di pulizia, la pulizia dei servizi igienici e l’igienizzazione degli spazi concessi in uso', facilmente assegnabili a imprese di pulizia", afferma Ancisi.

E così, "per esigenze di trasparenza di ogni servizio pubblico", chiede al sindaco, in quanto presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, organo di indirizzo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna, se intende acquisire risposta dalla direzione aziendale ad alcuni interrogativi riguardanti i contratti.

In particolare: "perché, almeno per Ravenna, non si è effettuata una procedura a evidenza pubblica di ricerca rapida degli spazi immobiliari richiesti tra più potenziali offerte; quale eventuale norma di legge abbia consentito ciò, data l’entità dei costi; quali eventuali soluzioni alternative, puntualmente indicate, siano state in qualche modo prese in attenta e documentabile considerazione; a quanto ammonti l’extra costo mensile per 'il servizio di pulizia, la pulizia dei servizi igienici e l’igienizzazione degli spazi concessi in uso' presso il PalaFiera di Rimini; quali ragioni d’interesse pubblico legittimino tuttavia l’alta differenza di costi tra Ravenna e Rimini".

(foto Massimo Argnani)


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