Politica
Comune, la giunta Barattoni. Critiche dal centrodestra: «Poche sorprese, molte delusioni»
Grandi (FdI), Ancarani (FI), Donati (Viva Ravenna) criticano la mancanza di un assessore all'immigrazione, la delega "fuffa" alla pace, quella alla sicurezza a Fusignani e sospendono il giudizio sul più giovane degli assessori»

«Premesso che come gruppi di opposizione abbiamo il massimo rispetto sia per le prerogative del Sindaco sia per la sovranità popolare in base alla quale è stato eletto, non possiamo esimerci dal commentare le scelte effettuate, evidenziando che le critiche vanno intese esclusivamente sul fronte politico anche quando ci soffermiamo sui singoli.
La giunta appare in generale deludente a maggior ragione alla luce dei ben 19 giorni utilizzati per partorirla e che avrebbero autorizzato ad aspettarsi qualcosa di più”.
Lo affermano Alberto Ancarani (capogruppo Forza Italia), Filippo Donati (capogruppo Viva Ravenna), Nicola Grandi (capogruppo Fratelli d'Italia).
«In primis spicca l’assenza di una delega all’immigrazione. Fa specie che chi da anni si impegna in battaglie lessicali scelga di eliminare un sostantivo addirittura dalle deleghe esecutive sostituendolo con una denominazione che non rappresenta affatto il fenomeno di cui ci si vuole occupare: multiculturalità e immigrazione infatti non sono affatto la stessa cosa.
A una settimana da un referendum sulla cittadinanza nel quale è apparso come persino l’elettorato di sinistra non fosse affatto convinto dalle tesi dei suoi rappresentanti, negare la necessità di quella delega evidenzia una distanza fra elettori e loro rappresentanti che è uno dei principali motivi di diminuzione dell’affluenza al voto. Il sindaco che aveva dichiarato che il tema della scarsa affluenza sarebbe stato un post-it costantemente collocato sulla sua scrivania con questa scelta dimostra che quel post it è già volato via.
In ogni caso, a prescindere dalla denominazione, continua l’errore di non attribuire allo stesso assessore le deleghe alla sicurezza e all’immigrazione, nel tentativo di smentire i dati reali ovvero che purtroppo la microcriminalità che è quella che più incide sulle classi sociali più in difficoltà fra i residenti, sia legata a doppio filo agli immigrati, più o meno regolari».
«A questo si aggiunge il ritorno di una delega “fuffa” totalmente priva di cogenza reale che è quella alla PACE. Un grande classico delle giunte di sinistra, rivisitato a seconda dei momenti, di solito a fini antiamericani o anti-occidentali. Un altro modo per distrarre gli elettori dalle azioni di competenza di una giunta comunale».
«Francamente inadeguata la conferma della delega alla sicurezza al viceSindaco Fusignani, la cui azione, in particolare in zone sensibili come i giardini Speyer. Il suo approccio negazionista che lo ha portato ad aver di fatto coniato la definizione di “percezione” in tema di sicurezza, come se solo di questo si trattasse, non solo non ha portato i miglioramenti richiesti dai cittadini ma si è dimostrato inidoneo anche dal punto di vista mediatico».
«Non si può eccepire nulla sulle competenze specifiche del futuro assessore alla Sanità e ai Servizi Socali, ma questo non ci distoglie da qualche considerazione politica.
In primis perché emergono ancora di più i dubbi su come Mazzoni possa aver interpretato politicamente il suo ruolo di dirigente di AUSL in questi anni, se ora è così facilmente disposta a far parte di una giunta così politica.
In secondo luogo perché l’incarico preannunciato ma posticipato, da un lato la rende meno indipendente nella parte finale della sua fase lavorativa in AUSL Romagna, dall’altro lascia al sindaco le sue deleghe per i primi mesi, di fatto rendendo i dirigenti delle aree interessate i veri assessori finchè non entrerà in carica l’assessore vero».
«Sospendiamo da ultimo il giudizio sul più giovane degli assessori, limitandoci a ricordare che la città non ha un buon ricordo di chi fece un simile e così prematuro percorso: qualcuno si ricorda Martina Buby Monti?».

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