Politica
Capanni, Paolo Guerra (FI): Una storia infinita
Il candidato al Consiglio Comunale denuncia l'eccessiva burocrazia, «incredibile che non sia stato concluso e neppure facilitato il percorso di riqualificazione»

Sul tema dei capanni, interviene Paolo Guerra, candidato al Consiglio Comunale nella lista di Forza Italia: «I capanni e la fruizione consapevole e rispettosa dell’ambiente attraverso la pratica della pesca e della caccia rientrano nella storia e nelle tradizioni del territorio romagnolo» apre Guerra, «ed è incredibile come coloro che governano da decenni, persino nel mandato amministrativo 2011-2016 nel quale sono state regolamentate la questione concessoria e quella edificatoria, non abbiano ancora concluso e neppure facilitato il percorso di riqualificazione di questi insediamenti».
Guerra denuncia come l'eccessiva burocrazia allunghi notevolemente i tempi, oltre a far lievitare i costi, per le persone che intendono adeguarsi alle normative. «E su questo vorrei anche ricordare coloro che» continua il candidato consigliere «non possono permettersi economicamente i complessi e costosi adeguamenti», denunciando particolarmente la situazione dei pensionati, che con l'avanzamento dell'età perdono «quei pochi spazi di socialità e di aggregazione indispensabili per il “vivere bene”».
«E mentre gli Assessorati coinvolti nei due mandati amministrativi successivi si impegnavano a mercanteggiare elettoralmente le scadenze di un regolamento inapplicabile, difficile e scritto da loro, lasciando agli uffici tecnici comunali la difficile gestione delle pratiche, ritengo quanto mai attuale ricordare l’importante iniziativa del 2023 con la quale si è faticosamente riusciti a far riconoscere a livello internazionale dalla FAO la pesca dei capanni nei fiumi e nelle valli romagnole come pratica artigianale e sostenibile inserendola anche nel Report distribuito in tutto il mondo».
«Vado a citare questo risultato» conclude Guerra «ricordando la presenza dell’allora Sindaco Michele De Pascale al quale va dato atto di aver riconosciuto l’importanza di questo appuntamento e ringraziando l’Istituto della Schola Piscatorum che contribuì all’iniziativa, non tanto per auto referenzialità nei confronti dell’associazione Assoraro che ha organizzato questa cosa e che mi onoro di presiedere, ma perché questo risultato aveva anche lo scopo di dare una opportunità agli enti preposti di riprendere in mano le regolamentazioni e tentare di semplificare e di completare gli adeguamenti in virtù di questo riconoscimento oltre a quello della storicità, e conseguentemente facilitare l’attività degli uffici tecnici. Consentendo a questi ultimi anche la giusta connotazione a questi manufatti in quanto destinati a qualche ora di fruizione del territorio e non ad insediamenti abitativi o residenziali».

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