"Ravenna non è più un’isola felice": il centrodestra lancia l’allarme sicurezza | la CRONACA di RAVENNA

"Ravenna non è più un’isola felice": il centrodestra lancia l’allarme sicurezza

All’Hotel Cube si discute di criminalità, degrado e soluzioni concrete. Grandi: «Serve una svolta»

10 maggio 2025 -

All’Hotel Cube, Fratelli d’Italia ha organizzato una tavola rotonda sul tema della sicurezza urbana, considerata da tutto il centrodestra come una vera emergenza cittadina. A fare da moderatore dell’incontro è stato Alberto Ferrero, consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia: “Parlare di sicurezza oggi significa guardare in faccia una delle principali criticità di Ravenna. Per troppi anni l’amministrazione ha ignorato il problema: ora bisogna voltare pagina, e per farlo serve andare a votare e cambiare giunta comunale”, ha dichiarato.

In totale accordo Nicola Grandi, candidato sindaco per Fratelli d’Italia e alla guida della coalizione di centrodestra che comprende anche Forza Italia e la lista civica Viva Ravenna, che ha affermato: “Ravenna è su un piano inclinato. Finché l’inclinazione è lieve, la pallina resta ferma, ma basta poco per farla rotolare, e da lì è difficile fermarla. Dobbiamo riconoscere il tema sicurezza per quello che è, cioè serio e strutturale, non più rinviabile. Solo così potremo fare scelte coraggiose, come quelle che intendiamo attuare quando saremo al governo della città”.

Tra le proposte del programma: l’introduzione degli street tutor per presidiare le aree sensibili, l’attivazione effettiva dei droni attualmente inutilizzati e l’acquisto di quattro nuovi dispositivi – due destinati al forese e due alla città, uno dei quali sarà operativo in modo permanente sull’area dei giardini Speyer –, la valorizzazione delle chat di vicinato, la creazione di una cabina di regia tra le forze dell’ordine per la gestione integrata delle telecamere e un investimento deciso sulla polizia locale, oggi carente di risorse e tecnologie.

L’intervento centrale è stato quello di Stefano Rossi, ex comandante della Polizia Municipale di Ravenna e criminologo di fama nazionale, protagonista di alcune indagini più importanti in Italia.

Rossi ha lanciato un allarme chiaro: “Il sentimento dominante oggi non è solo la paura, ma l’angoscia. È una paura diffusa, non localizzata, che intacca la qualità della vita. E nasce anche da una percezione di insicurezza profonda, alimentata dalla mancanza di controllo, dal disimpegno morale e da una crisi educativa che coinvolge famiglie e istituzioni”.

Il criminologo ha sottolineato l’importanza di non agire in modo estemporaneo ma su basi scientifiche: “Per pianificare interventi efficaci serve una ‘diagnosi di sicurezza’, da aggiornare ogni sei mesi attraverso una mappatura. Non possiamo continuare a navigare a vista. L’EFUS, organismo europeo che si occupa di sicurezza urbana, raccomanda proprio questo: uno screening periodico che definisca una mappa del rischio e individui le zone più esposte. Solo così possiamo agire con razionalità e coerenza”.

La mappatura proposta da Rossi prevede la raccolta e l’analisi di dati concreti sui reati, il degrado e la percezione di insicurezza, per poi realizzare una vera e propria “mappa del pericolo” suddivisa per zone, con livelli di allerta differenziati. A partire da questa mappa, la centrale operativa delle forze dell’ordine dovrebbe organizzare i presìdi e le pattuglie, coordinando ogni intervento in modo strategico.

“Il decoro anticipa il degrado – ha proseguito – e dove si interviene in tempo, si può evitare la spirale di abbandono e criminalità. Ma servono coraggio, visione e soprattutto competenza. La sicurezza non è ideologia, è amministrazione concreta. E per farla bene servono funzionari capaci, mezzi adeguati e onestà intellettuale. Come diceva Livatino: non saremo giudicati per essere stati credenti, ma per essere stati credibili”.

Patrizia Zaffagnini, avvocato e candidata al consiglio comunale per Fratelli d’Italia, ha portato dati allarmanti: “Dalla classifica nazionale del Sole24Ore 2024 sugli indici di criminalità, Ravenna risulta all’ottavo posto in Italia per violenze sessuali, al quinto per furti in abitazioni e negozi, e al ventesimo per reati complessivi. Numeri drammatici che dicono una cosa chiara: Ravenna non è un’isola felice, è una città pericolosa. E questa verità non può più essere nascosta”. Zaffagnini ha ribadito la necessità del voto come primo atto di responsabilità civica e cambiamento: “Cambiare si può, ma solo se i cittadini tornano a votare. Noi abbiamo le idee, le persone e le soluzioni per voltare pagina”.

 




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