Cronaca
Infortunio mortale alla Marcegaglia, rinviati a giudizio gli imputati
Hysa Buyar, dipendente di Co.Fa.Ri., morì la mattina del 15 luglio del 2021 schiacciato da un coil
![Infortunio mortale alla Marcegaglia, rinviati a giudizio gli imputati](/file/articoli/th/articoli_638321287950709367.jpg)
05 ottobre 2023 - Oggi si è celebrata la seconda udienza di fronte al giudice per le indagini preliminari del processo che vede imputati i vertici di Marcegaglia e CoFaRi per l'infortunio sul lavoro accaduto a Hysa Buyar, dipendente di CoFaRi.
L'uomo morì la mattina del 15 luglio del 2021 a 63 anni presso il Centro Servizi dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, schiacciato da un coil mentre manovrava un carroponte.
Il giudice, durante l’udienza precedente, aveva decretato l’ammissione di costituzione di parte civile dei sindacati FILT CGIL, FIT CISL e UILTrasporti assistiti rispettivamente dall’avvocata Ilaria Morigi e dagli avvocati Giuseppe Fortino e Claudio Cardia.
Questa mattina il Gup, Corrado Schiaretti, ha rinviato a giudizio gli imputati, riconoscendo che le prove raccolte dal Pubblico ministero fossero sufficienti per l’incriminazione: «dalla perizia da lui disposta - affermano i sindacati - emergono, infatti a nostro avviso, evidenti responsabilità di entrambe le aziende CoFaRi e Marcegaglia».
«I nostri legali - afferma sil sindacato - si adopereranno per supportare in ogni modo le tesi della pubblica accusa, affinché emergano le responsabilità della morte del lavoratore».
Le organizzazioni sindacali, inoltre, «sottolineano come, ancora oggi, nello stabilimento ravennate di Marcegaglia le condizioni di sicurezza, in particolar modo per i lavoratori delle ditte appaltatrici siano ancora precarie.
L’alto turnover dovuto alla precarietà degli appalti, il fabbisogno di personale e i ritmi della produzione inducono i datori di lavoro a cercare scorciatoie riguardo la sicurezza pur di soddisfare le necessità produttive».
I sindacati ribadiscono «la necessità di intervenire sulle aziende appaltatrici per assicurare una formazione e addestramento adeguati, ridurre i ritmi di lavoro e garantire le pause che ad oggi ci risulta non siano effettuate. Tutte richieste che il sindacato ha già avanzato nelle piattaforme per la contrattazione aziendale, ma che ancora non hanno avuto alcun riscontro».
Infine, «ribadiscono la necessità di rafforzare la vigilanza delle autorità di controllo della sicurezza sul lavoro per indurre Marcegaglia e tutte le aziende appaltatrici coinvolte nello stabilimento ad un atteggiamento fattivo e non solo formale riguardo agli adempimenti sulla sicurezza sul lavoro».
© copyright la Cronaca di Ravenna
L'uomo morì la mattina del 15 luglio del 2021 a 63 anni presso il Centro Servizi dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, schiacciato da un coil mentre manovrava un carroponte.
Il giudice, durante l’udienza precedente, aveva decretato l’ammissione di costituzione di parte civile dei sindacati FILT CGIL, FIT CISL e UILTrasporti assistiti rispettivamente dall’avvocata Ilaria Morigi e dagli avvocati Giuseppe Fortino e Claudio Cardia.
Questa mattina il Gup, Corrado Schiaretti, ha rinviato a giudizio gli imputati, riconoscendo che le prove raccolte dal Pubblico ministero fossero sufficienti per l’incriminazione: «dalla perizia da lui disposta - affermano i sindacati - emergono, infatti a nostro avviso, evidenti responsabilità di entrambe le aziende CoFaRi e Marcegaglia».
«I nostri legali - afferma sil sindacato - si adopereranno per supportare in ogni modo le tesi della pubblica accusa, affinché emergano le responsabilità della morte del lavoratore».
Le organizzazioni sindacali, inoltre, «sottolineano come, ancora oggi, nello stabilimento ravennate di Marcegaglia le condizioni di sicurezza, in particolar modo per i lavoratori delle ditte appaltatrici siano ancora precarie.
L’alto turnover dovuto alla precarietà degli appalti, il fabbisogno di personale e i ritmi della produzione inducono i datori di lavoro a cercare scorciatoie riguardo la sicurezza pur di soddisfare le necessità produttive».
I sindacati ribadiscono «la necessità di intervenire sulle aziende appaltatrici per assicurare una formazione e addestramento adeguati, ridurre i ritmi di lavoro e garantire le pause che ad oggi ci risulta non siano effettuate. Tutte richieste che il sindacato ha già avanzato nelle piattaforme per la contrattazione aziendale, ma che ancora non hanno avuto alcun riscontro».
Infine, «ribadiscono la necessità di rafforzare la vigilanza delle autorità di controllo della sicurezza sul lavoro per indurre Marcegaglia e tutte le aziende appaltatrici coinvolte nello stabilimento ad un atteggiamento fattivo e non solo formale riguardo agli adempimenti sulla sicurezza sul lavoro».
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