Politica
«Il Comune deve revocare la concessione al Ravenna»
Si riferisce all’impianto sportivo di Fosso Ghiaia. Rolando (Lega): «Assenza di requisiti per una morosità decennale di oltre 429 mila euro per bollette non pagate»
17 settembre 2023 - «Il Comune, creditore di 429 mila euro, revochi la concessione al Ravenna Fc 1913 del centro sportivo di Fosso Ghiaia» perché non ha più i requisiti «per morosità decennale».
È la richiesta formulata da Gianfilippo Nicola Rolando, capogruppo Lega Salvini Premier in consiglio comunale.
Rolando spiega di avere chiesto al «dirigente allo sport Stefano Savini, che ha anche rivestito il ruolo di responsabile unico del procedimento nell’avviso pubblico per la concessione per sei anni dell’impianto sportivo di Fosso Ghiaia, di revocare entro 10 giorni dal ricevimento della mia comunicazione e in via di autotutela, la concessione alla società Ravenna Football Club».
Per il consigliere dell’opposizione, risulterebbe «morosa e debitrice fino al 31 dicembre 2022 di oltre 429 mila euro verso il Comune». Per questo occorre «procedere conseguentemente al rilascio della concessione alla seconda società classificata».
La società non avrebbe più i requisiti richiesti dal bando, cioè l'«assenza di morosità nei confronti del Comune di Ravenna». «Dall’accesso agli atti, emerge chiaramente che a procedura ancora aperta, il dirigente sport in data 13 giugno 2023 ha trasmesso via pec al Ravenna Football Club concessionario dello stadio comunale Benelli, la richiesta del pagamento di quasi 379 mila euro relativi alle utenze dello stadio sostenute dal Comune dal 2013 al 2022 per mancata voltura oltre al rimborso delle utenze per l’anno in corso». La mancata voltura delle utenze «è di diretta responsabilità del Ravenna che ha usufruito dello stadio dal 2013 fino al ricevimento della contestazione». Quindi «fruizione di acqua ed energia elettrica con costi a carico del Comune nonostante i diversi contratti di concessione obbligassero detta società alla voltura delle utenze».
La richiesta «è stata inviata per conoscenza al sindaco Michele de Pascale, al segretario generale Paolo Neri e al capo area sportello unico dello sport, Alessandro Martinini, affinché intervengano in caso di inerzia del dirigente allo sport».
© copyright la Cronaca di Ravenna
È la richiesta formulata da Gianfilippo Nicola Rolando, capogruppo Lega Salvini Premier in consiglio comunale.
Rolando spiega di avere chiesto al «dirigente allo sport Stefano Savini, che ha anche rivestito il ruolo di responsabile unico del procedimento nell’avviso pubblico per la concessione per sei anni dell’impianto sportivo di Fosso Ghiaia, di revocare entro 10 giorni dal ricevimento della mia comunicazione e in via di autotutela, la concessione alla società Ravenna Football Club».
Per il consigliere dell’opposizione, risulterebbe «morosa e debitrice fino al 31 dicembre 2022 di oltre 429 mila euro verso il Comune». Per questo occorre «procedere conseguentemente al rilascio della concessione alla seconda società classificata».
La società non avrebbe più i requisiti richiesti dal bando, cioè l'«assenza di morosità nei confronti del Comune di Ravenna». «Dall’accesso agli atti, emerge chiaramente che a procedura ancora aperta, il dirigente sport in data 13 giugno 2023 ha trasmesso via pec al Ravenna Football Club concessionario dello stadio comunale Benelli, la richiesta del pagamento di quasi 379 mila euro relativi alle utenze dello stadio sostenute dal Comune dal 2013 al 2022 per mancata voltura oltre al rimborso delle utenze per l’anno in corso». La mancata voltura delle utenze «è di diretta responsabilità del Ravenna che ha usufruito dello stadio dal 2013 fino al ricevimento della contestazione». Quindi «fruizione di acqua ed energia elettrica con costi a carico del Comune nonostante i diversi contratti di concessione obbligassero detta società alla voltura delle utenze».
La richiesta «è stata inviata per conoscenza al sindaco Michele de Pascale, al segretario generale Paolo Neri e al capo area sportello unico dello sport, Alessandro Martinini, affinché intervengano in caso di inerzia del dirigente allo sport».
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