Cronaca
Pasi: «A Roncalceci, il ponte di via Pugliese poteva essere stato rifatto nel 2017»
«Già allora ne segnalammo le criticità. Il Comune non può incolpare l'alluvione per scaricare su "altri" i costi e gli interventi di mautenzione che da tempo spettavano a lui»
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09 settembre 2023 - Il ponte di Via Pugliese?? «Non possiamo rifarlo prima di demolire quello di Ragone, perché verrà ripristinato solo quando da Roma riceveremo i soldi!».
«Questa la risposta - racconta Cinzia Pasi, del comitato cittadino di Roncalceci - dell'assessora ai lavori pubblici Federica Del Conte a una domanda precisa che si è levata dal folto pubblico presente nella sala.
Il contesto era la riunione svoltasi nei giorni scorsi per la presentazione del progetto del nuovo ponte che dovrà essere costruito, previa demolizione del vecchio, a Ragone. Intervento che, per limitare i disagi, poteva essere attuato durante i lockdown per la pandemia, considerato che il progetto era pronto da tempo».
«La situazione della viabilità nella nostra zona è a nostro parere drammatica.
L'alluvione del maggio 2023 ha certamente provocato danni immediati ma ha anche contribuito a mettere in evidenza quello che è da tempo il reale stato di abbandono e incuria delle infrastrutture viarie che, per il nostro territorio, sono indispensabile per garantire i collegamenti con le zone limitrofe».
«Non tutti i danni sono stati provocati dagli ultimi allagamenti, ma questi ne hanno evidenziato lo stato pessimo, a volte inesistente, di manutenzione e cura. Il ponte in via Pugliese era da anni un malato grave. Ora è definitivamente morto.
Già a far data dall'alluvione del 1996, aveva subìto gravi sollecitazioni.
Pur essendo trascorsi 27 anni, alcun intervento è stato messo in atto.
Durante l'ultima alluvione i grossi mezzi e le relative idrovore ne hanno decretato la fine, anche con palesi danni strutturali».
«Ora è chiuso e interdetto al traffico. Il paese di Roncalceci risulta tagliato in due, con gravi disagi che vanno ad aggiungersi alla chiusura della SP 45 e alle pessime condizioni di via argine dx Montone, che si trova a dover sopportare anche il traffico pesante di camion diretti alle aziende agricole, contesto che rende il transito pericoloso anche per le autovetture.
La situazione peggiorerà per la prossima chiusura del ponte sul Fiume Montone a Ragone».
«Spiace rendersi conto che l'assessora Del Conte sia di memoria labile e che durante l'assemblea abbia inutilmente cercato di negare. Correva l'anno 2017 e già a quel tempo come Comitato Cittadino segnalammo le criticità del ponte in via Pugliese all'assessore competente che si limitò ad autorizzare solo delle prove di carico e abbassare il limite di velocità di transito non intervenendo sulla struttura».
«A quel tempo anche Lei era in giunta, cara assessora Del Conte.
Dopo quattro mesi di chiusura, di disagi e anche di spese aumentate visto gli allugamenti dei tragitti, i cittadini di Roncalceci non possono sentirsi dire che per tornare alla normalità si dovrà aspettare l'arrivo dei soldi da Roma.
È un vostro dovere mettere mano al vostro portafoglio».
«L'amministrazione di Ravenna non può incolpare l'alluvione per scaricare e far pesare su "altri" i costi e gli interventi di mautenzione che da tempo spettavano a lei andando così a peggiorare la qualità della vita e la sicurezza dei propri cittadini».
© copyright la Cronaca di Ravenna
«Questa la risposta - racconta Cinzia Pasi, del comitato cittadino di Roncalceci - dell'assessora ai lavori pubblici Federica Del Conte a una domanda precisa che si è levata dal folto pubblico presente nella sala.
Il contesto era la riunione svoltasi nei giorni scorsi per la presentazione del progetto del nuovo ponte che dovrà essere costruito, previa demolizione del vecchio, a Ragone. Intervento che, per limitare i disagi, poteva essere attuato durante i lockdown per la pandemia, considerato che il progetto era pronto da tempo».
«La situazione della viabilità nella nostra zona è a nostro parere drammatica.
L'alluvione del maggio 2023 ha certamente provocato danni immediati ma ha anche contribuito a mettere in evidenza quello che è da tempo il reale stato di abbandono e incuria delle infrastrutture viarie che, per il nostro territorio, sono indispensabile per garantire i collegamenti con le zone limitrofe».
«Non tutti i danni sono stati provocati dagli ultimi allagamenti, ma questi ne hanno evidenziato lo stato pessimo, a volte inesistente, di manutenzione e cura. Il ponte in via Pugliese era da anni un malato grave. Ora è definitivamente morto.
Già a far data dall'alluvione del 1996, aveva subìto gravi sollecitazioni.
Pur essendo trascorsi 27 anni, alcun intervento è stato messo in atto.
Durante l'ultima alluvione i grossi mezzi e le relative idrovore ne hanno decretato la fine, anche con palesi danni strutturali».
«Ora è chiuso e interdetto al traffico. Il paese di Roncalceci risulta tagliato in due, con gravi disagi che vanno ad aggiungersi alla chiusura della SP 45 e alle pessime condizioni di via argine dx Montone, che si trova a dover sopportare anche il traffico pesante di camion diretti alle aziende agricole, contesto che rende il transito pericoloso anche per le autovetture.
La situazione peggiorerà per la prossima chiusura del ponte sul Fiume Montone a Ragone».
«Spiace rendersi conto che l'assessora Del Conte sia di memoria labile e che durante l'assemblea abbia inutilmente cercato di negare. Correva l'anno 2017 e già a quel tempo come Comitato Cittadino segnalammo le criticità del ponte in via Pugliese all'assessore competente che si limitò ad autorizzare solo delle prove di carico e abbassare il limite di velocità di transito non intervenendo sulla struttura».
«A quel tempo anche Lei era in giunta, cara assessora Del Conte.
Dopo quattro mesi di chiusura, di disagi e anche di spese aumentate visto gli allugamenti dei tragitti, i cittadini di Roncalceci non possono sentirsi dire che per tornare alla normalità si dovrà aspettare l'arrivo dei soldi da Roma.
È un vostro dovere mettere mano al vostro portafoglio».
«L'amministrazione di Ravenna non può incolpare l'alluvione per scaricare e far pesare su "altri" i costi e gli interventi di mautenzione che da tempo spettavano a lei andando così a peggiorare la qualità della vita e la sicurezza dei propri cittadini».
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