Politica
«Una strada letteralmente inghiottita dalle erbacce». Via Argini a Mezzano
È stretta, ma a doppio senso, la vegetazione non viene sfalciata, la segnaletica è divelta, il materiale di un cantiere edile abbandonato non è stato mai portato via. «È necessario metterla in sicurezza»
![«Una strada letteralmente inghiottita dalle erbacce». Via Argini a Mezzano](/file/articoli/th/articoli_638255787341648537.jpg)
Lo segnala Nicola Carnicella di Lista per Ravenna.
«Questa strada è a doppio senso di marcia benché di per sé molto stretta. Con l'installazione dei guard-rail, la percezione degli automobilisti è di totale insicurezza, in particolare nelle ore notturne. Quando si incontrano auto nel senso opposto di marcia si è persino costretti a sostare a lato, viste le dimensioni della carreggiata», sottolinea Carnicella.
Che aggiunge: «Ora che la vegetazione ha raggiunto volumi di degrado insostenibili, diventa difficoltoso anche mantenere la propria destra durante la regolare marcia, figuriamoci quando due auto si intersecano. Lo stato di degrado è frutto di diversi mancati sfalci periodici».
Ma gli elementi di degrado sono anche altri, per esempio «la segnaletica stradale verticale divelta e abbandonata a lato, ma molto a ridosso della carreggiata essendo praticamente assenti le banchine, e il mai asportato materiale di un cantiere stradale, ora inghiottito dalla vegetazione, perciò poco visibile di giorno e indistinguibile di notte».
Queste segnalazioni arrivano dai residenti e da altri cittadini che percorrono regolarmente via Argini. Carnicella chiede perciò alla presidente dell'?Area territoriale n. 5 di Mezzano «di verificare e poi informare il proprio Consiglio territoriale sul da farsi, affinché si proceda prontamente alla messa in sicurezza di via Argini, eseguendo gli sfalci necessari, ripristinando la segnaletica dovuta e rimuovendo i materiali di cantiere abbandonati».
E conclude: «Non sarebbe più semplice monitorare regolarmente il territorio, invece di trovarsi in situazioni di degrado tali da far pensare a Ravenna come città da terzo mondo?».
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