Cronaca
Con la sola prova orale, al via la Maturità per 2.924 studenti
Dradi: «Le commissioni d'esame sono formate da docenti di queste zone, che ben sanno cosa è accaduto e sono certo utilizzeranno la loro esperienza per creare un clima sereno e far esprimere al meglio le capacità degli studenti»
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26 giugno 2023 - Oggi, lunedì 26 giugno, ha preso il via la maturità degli studenti delle zone alluvionate che consisterà nella sola prova orale. Una disposizione entrata in vigore proprio oggi, voluta dal ministero dell’Istruzione e del Merito per i circa 7 mila studenti sui 35 mila totali delle aree alluvionate dell’Emilia Romagna.
Il decreto alluvione, che ha abbonato gli scritti agli studenti residenti in un comune alluvionato o frequentanti un istituto che si trova in un comune alluvionato, interessa infatti le province di Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, oltre a un Comune della provincia di Ferrara.
Una decisione, sostenuta anche dal sindaco, che, nei giorni scorsi, aveva suscitato qualche polemica in virtù del fatto che non tutti i territori sono stati colpiti nello stesso modo.
Come funziona l’orale degli alluvionati? Consiste nella discussione di un argomento che riguarda la disciplina di indirizzo oggetto della seconda prova scritta, ma anche in quella di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno.
L’esame proseguirà poi con l’analisi del materiale scelto dalla commissione, dall’esperienza di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), cioè l’alternanza scuola-lavoro svolta nel percorso di studi e, infine, nell’accertamento delle competenze di educazione civica maturate dal candidato.
Per la valutazione del colloquio, la commissione dispone di sessanta punti, a cui si aggiungono poi i quaranta crediti scolastici.
A Ravenna, i maturandi sono 2.924 e per giudicarli sono state chiamate 72 commissioni composte da tre professori esterni e tre interni più il presidente esterno.
«Anche quest’anno – afferma Gianluca Dradi, dirigente scolastico del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna –, nella vita degli studenti ha fatto irruzione il senso di precarietà dell’esistenza perché l’alluvione, così inattesa e di vaste dimensioni, ha reso evidente come siamo tutti esposti a eventi imprevedibili.
Molti giovani hanno reagito positivamente, indossando stivali e imbracciando badili per aiutare a ripristinare la normalità. In un certo senso si può dire che hanno già dato una prova di maturità. Penso fosse giusto organizzare per loro un esame di stato un po’ più leggero perché proprio nell’ultimo mese di scuola sono stati ‘distratti’ dallo studio».
Il preside Dradi non nasconde però qualche limite legato alla modalità scelta, il solo colloquio orale: «Non è forse la migliore: penso in particolare agli studenti del nostro liceo che, in realtà, sono penalizzati dalla mancanza della seconda prova, che avrebbe messo in risalto il loro punto di forza, che è la creatività. Comunque le commissioni d'esame sono formate da docenti di queste zone, che ben sanno cosa è accaduto e sono certo utilizzeranno la loro esperienza per creare un clima sereno e far esprimere al meglio le capacità degli studenti».
© copyright la Cronaca di Ravenna
Il decreto alluvione, che ha abbonato gli scritti agli studenti residenti in un comune alluvionato o frequentanti un istituto che si trova in un comune alluvionato, interessa infatti le province di Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, oltre a un Comune della provincia di Ferrara.
Una decisione, sostenuta anche dal sindaco, che, nei giorni scorsi, aveva suscitato qualche polemica in virtù del fatto che non tutti i territori sono stati colpiti nello stesso modo.
Come funziona l’orale degli alluvionati? Consiste nella discussione di un argomento che riguarda la disciplina di indirizzo oggetto della seconda prova scritta, ma anche in quella di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno.
L’esame proseguirà poi con l’analisi del materiale scelto dalla commissione, dall’esperienza di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), cioè l’alternanza scuola-lavoro svolta nel percorso di studi e, infine, nell’accertamento delle competenze di educazione civica maturate dal candidato.
Per la valutazione del colloquio, la commissione dispone di sessanta punti, a cui si aggiungono poi i quaranta crediti scolastici.
A Ravenna, i maturandi sono 2.924 e per giudicarli sono state chiamate 72 commissioni composte da tre professori esterni e tre interni più il presidente esterno.
«Anche quest’anno – afferma Gianluca Dradi, dirigente scolastico del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna –, nella vita degli studenti ha fatto irruzione il senso di precarietà dell’esistenza perché l’alluvione, così inattesa e di vaste dimensioni, ha reso evidente come siamo tutti esposti a eventi imprevedibili.
Molti giovani hanno reagito positivamente, indossando stivali e imbracciando badili per aiutare a ripristinare la normalità. In un certo senso si può dire che hanno già dato una prova di maturità. Penso fosse giusto organizzare per loro un esame di stato un po’ più leggero perché proprio nell’ultimo mese di scuola sono stati ‘distratti’ dallo studio».
Il preside Dradi non nasconde però qualche limite legato alla modalità scelta, il solo colloquio orale: «Non è forse la migliore: penso in particolare agli studenti del nostro liceo che, in realtà, sono penalizzati dalla mancanza della seconda prova, che avrebbe messo in risalto il loro punto di forza, che è la creatività. Comunque le commissioni d'esame sono formate da docenti di queste zone, che ben sanno cosa è accaduto e sono certo utilizzeranno la loro esperienza per creare un clima sereno e far esprimere al meglio le capacità degli studenti».
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