Economia
Terreni agricoli allagati dal mare ormai inutilizzabili
Promosagri: bene la richiesta del sindaco di Ravenna de Pascale di soluzioni strutturali che contemplino una strategia di difesa dell’intera area agricola costiera
![Terreni agricoli allagati dal mare ormai inutilizzabili](/file/articoli/th/articoli_638113672703243717.jpg)
07 febbraio 2023 - A causa delle mareggiate di questo inverno sono stati sommersi 106 ettari di terreni agricoli di Agrisfera, cooperativa agricola braccianti socia di Promosagri, alle spalle di Casal Borsetti. I danni provocati sono definitivi, poiché l’acqua salata renderà i terreni inutilizzabili per alcuni anni e obbligherà l’azienda a diverse azioni di ripristino.
Promosagri apprezza la posizione del Sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, nel chiedere un intervento di tipo strutturale a Regione e Ministero della Difesa, competente per il poligono di Foce Reno, per un'opera di difesa costiera volta a prevenire gli allagamenti e l'infiltrazione di acqua salata nei campi fino a Mandriole.
L’ingressione marina è un fenomeno sempre più frequente e intenso, anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, che aggrava la penetrazione del cuneo salino e intacca la qualità delle acque, combinandosi con l’aumento delle stagioni siccitose e della subsidenza.
Tra coloro che ne subiscono di più le conseguenze ci sono i produttori agricoli della costa, che da tempo denunciano in certe zone situazioni al limite della sostenibilità. “Il territorio agricolo ravennate è per buona parte molto delicato perché di origine alluvionale e spesso al di sotto del livello del mare: il problema dell'ingressione marina determina anche l’innalzarsi del cuneo salino,entrambi acuiti dall’innalzamento del mare stimato dagli esperti fino a 5 centimetri nei prossimi 10 anni”, spiega Stefano Patrizi, presidente di Promosagri, la cooperativa di servizi che associa le 7 cooperative agricole braccianti della provincia. "La crescita del cuneo salino - continua Patrizi - è un problema devastante per le produzioni, riguarda la concentrazione di sale nei campi coltivati ed è aggravata dalla mancanza di piogge e dalle difficoltà di irrigazione, per carenza di buone acque irrigue, che altrimenti ne diluirebbero la concentrazione”.
Le Cooperative agricole braccianti affrontano queste problematiche con buone pratiche agronomiche, l’utilizzo di sensoristica e strumentazioni informatiche avanzate; tuttavia, per una soluzione strutturale del problema occorre una strategia di difesa dell’area agricola costiera.
Promosagri apprezza la posizione del Sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, nel chiedere un intervento di tipo strutturale a Regione e Ministero della Difesa, competente per il poligono di Foce Reno, per un'opera di difesa costiera volta a prevenire gli allagamenti e l'infiltrazione di acqua salata nei campi fino a Mandriole.
L’ingressione marina è un fenomeno sempre più frequente e intenso, anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, che aggrava la penetrazione del cuneo salino e intacca la qualità delle acque, combinandosi con l’aumento delle stagioni siccitose e della subsidenza.
Tra coloro che ne subiscono di più le conseguenze ci sono i produttori agricoli della costa, che da tempo denunciano in certe zone situazioni al limite della sostenibilità. “Il territorio agricolo ravennate è per buona parte molto delicato perché di origine alluvionale e spesso al di sotto del livello del mare: il problema dell'ingressione marina determina anche l’innalzarsi del cuneo salino,entrambi acuiti dall’innalzamento del mare stimato dagli esperti fino a 5 centimetri nei prossimi 10 anni”, spiega Stefano Patrizi, presidente di Promosagri, la cooperativa di servizi che associa le 7 cooperative agricole braccianti della provincia. "La crescita del cuneo salino - continua Patrizi - è un problema devastante per le produzioni, riguarda la concentrazione di sale nei campi coltivati ed è aggravata dalla mancanza di piogge e dalle difficoltà di irrigazione, per carenza di buone acque irrigue, che altrimenti ne diluirebbero la concentrazione”.
Le Cooperative agricole braccianti affrontano queste problematiche con buone pratiche agronomiche, l’utilizzo di sensoristica e strumentazioni informatiche avanzate; tuttavia, per una soluzione strutturale del problema occorre una strategia di difesa dell’area agricola costiera.
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