Economia
Confindustria Romagna e Intesa San Paolo si interrogano sulla crisi delle materie prime
Lunedì 13 un prezioso momento di approfondimento per il mondo imprenditoriale romagnolo
![Confindustria Romagna e Intesa San Paolo si interrogano sulla crisi delle materie prime](/file/articoli/th/articoli_637903853706176661.jpg)
09 giugno 2022 - “La crisi delle materie prime: cause ed effetti”: questo il tema quanto mai attuale per il tessuto economico-produttivo che sarà al centro dei lavori, fruibili su piattaforma web, cui Confindustria Romagna e Intesa Sanpaolo daranno vita lunedì 13 giugno dalle ore 15,30.
L’aumento dei prezzi delle materie prime e la contemporanea difficoltà di approvvigionamento rappresentano infatti da alcuni mesi una situazione di particolare complessità, aggravata dal conflitto tra Russia e Ucraina. La carenza di materie prime chiave, cruciali per le catene produttive globali, condiziona l’offerta ed impone alle aziende un ripensamento dei propri asset.
Nel corso del webinar la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo presenterà lo scenario macroeconomico, illustrando le criticità da affrontare per superare un contesto caratterizzato da forti aumenti delle commodities e le opportunità di crescita nell’approvvigionamento su mercati alternativi, mentre la struttura di Corporate Solutions del Gruppo illustrerà il tema delle coperture finanziarie per far fronte nel medio periodo a tale scenario, consentendo alle imprese di proteggersi dal rischio di rialzo dei prezzi.
Ad aprire e introdurre l’appuntamento Roberto Bozzi, presidente Confindustria Romagna, e Fabrizio Costa, direttore Area Imprese Romagna Intesa Sanpaolo.
A seguire l’analisi dello “Scenario macroenomico tra rischi geopolitici e inflazione” curata da Giovanni Foresti, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo e l’intervento di Fabio Manenti, Corporate Solutions Intesa Sanpaolo, sul tema “Strumenti finanziari a copertura del rischio di oscillazione dei prezzi delle materie prime”.
Per Roberto Bozzi “il prolungarsi della fase di incertezza dovuta al conflitto contribuisce a rendere le condizioni dell’industria italiana ancora deboli e sensibili alla volatilità degli andamenti congiunturali che caratterizzano il contesto economico internazionale.
In Romagna abbiamo le carte in regola per dare una mano sul fronte dell’approvvigionamento energetico e siamo pronti a farlo, grazie a un mix unico di competenze sui metodi tradizionali e a una forte spinta sulle fonti rinnovabili, e contribuire a ritrovare e rafforzare la ripresa che si era intravista nel 2021”.
“Per ridare forza alla ripartenza che si era evidenziata nel 2021 e superare questa nuova incertezza legata al conflitto russo-ucraino - aggiunge Fabrizio Costa, direttore Area Imprese Romagna Intesa Sanpaolo - è fondamentale proseguire il lavoro già iniziato durante la pandemia sull’efficientamento energetico e produttivo, sulla digitalizzazione, sulla valorizzazione del capitale umano e dei rapporti di filiera. Per questo Intesa Sanpaolo ha messo in campo una serie di misure finanziarie a sostegno delle imprese per supportare le esigenze legate all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime e permettere loro di non frenare gli investimenti. Tanto più in questa fase banca, associazioni di categoria e imprese debbono dialogare e mettere in campo le sinergie migliori per superare le difficoltà e cogliere le opportunità presenti e prospettiche”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
L’aumento dei prezzi delle materie prime e la contemporanea difficoltà di approvvigionamento rappresentano infatti da alcuni mesi una situazione di particolare complessità, aggravata dal conflitto tra Russia e Ucraina. La carenza di materie prime chiave, cruciali per le catene produttive globali, condiziona l’offerta ed impone alle aziende un ripensamento dei propri asset.
Nel corso del webinar la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo presenterà lo scenario macroeconomico, illustrando le criticità da affrontare per superare un contesto caratterizzato da forti aumenti delle commodities e le opportunità di crescita nell’approvvigionamento su mercati alternativi, mentre la struttura di Corporate Solutions del Gruppo illustrerà il tema delle coperture finanziarie per far fronte nel medio periodo a tale scenario, consentendo alle imprese di proteggersi dal rischio di rialzo dei prezzi.
Ad aprire e introdurre l’appuntamento Roberto Bozzi, presidente Confindustria Romagna, e Fabrizio Costa, direttore Area Imprese Romagna Intesa Sanpaolo.
A seguire l’analisi dello “Scenario macroenomico tra rischi geopolitici e inflazione” curata da Giovanni Foresti, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo e l’intervento di Fabio Manenti, Corporate Solutions Intesa Sanpaolo, sul tema “Strumenti finanziari a copertura del rischio di oscillazione dei prezzi delle materie prime”.
Per Roberto Bozzi “il prolungarsi della fase di incertezza dovuta al conflitto contribuisce a rendere le condizioni dell’industria italiana ancora deboli e sensibili alla volatilità degli andamenti congiunturali che caratterizzano il contesto economico internazionale.
In Romagna abbiamo le carte in regola per dare una mano sul fronte dell’approvvigionamento energetico e siamo pronti a farlo, grazie a un mix unico di competenze sui metodi tradizionali e a una forte spinta sulle fonti rinnovabili, e contribuire a ritrovare e rafforzare la ripresa che si era intravista nel 2021”.
“Per ridare forza alla ripartenza che si era evidenziata nel 2021 e superare questa nuova incertezza legata al conflitto russo-ucraino - aggiunge Fabrizio Costa, direttore Area Imprese Romagna Intesa Sanpaolo - è fondamentale proseguire il lavoro già iniziato durante la pandemia sull’efficientamento energetico e produttivo, sulla digitalizzazione, sulla valorizzazione del capitale umano e dei rapporti di filiera. Per questo Intesa Sanpaolo ha messo in campo una serie di misure finanziarie a sostegno delle imprese per supportare le esigenze legate all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime e permettere loro di non frenare gli investimenti. Tanto più in questa fase banca, associazioni di categoria e imprese debbono dialogare e mettere in campo le sinergie migliori per superare le difficoltà e cogliere le opportunità presenti e prospettiche”.
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