La pesca come patrimonio culturale dell'Unesco | la CRONACA di RAVENNA

La pesca come patrimonio culturale dell'Unesco

È ufficialmente partito il percorso per la candidatura. Presentato il progetto al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali

17 maggio 2022 - Il ricco patrimonio di pratiche e mestieri collegati al settore della pesca e l'avvio dell'iter di candidatura per l'inserimento nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco è stato presentato a Roma, nella Sala Clemente del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, alla presenza del sottosegretario Francesco Battistoni.
Si tratta del progetto PCP – Patrimonio Culturale della Pesca promosso dai Flag italiani, i gruppi di azione locale nel settore della pesca.

L’incontro è stato aperto dal presidente del Flag Veneziano Antonio Gottardo, capofila di un ampio partenariato costituito da 9 Flag (Flag Veneziano – VeGAL, Flag Chioggia e Delta Po, Flag GAC FVG, Flag Costa dell’Emilia-Romagna, Flag Costa di Pescara, Flag Costa Blu, Flag Costa dei Trabocchi, Flag Marche Nord, Flag Golfo degli Etruschi) di 6 Regioni italiane: “Con questo incontro vogliamo coinvolgere le istituzioni in un percorso ambizioso che ci vedrà impegnati nei prossimi anni nella sfida di avviare l’iter di registrazione, come strumento per promuovere la pesca anche dal punto di vista culturale oltre che professionale. Ringrazio il MIPAAF, la Rete Nazionale dei Flag e i Flag partner, per il supporto fornito per permettere l’avvio del progetto e le Regioni per averlo approvato e finanziato nel quadro dei fondi comunitari per gli affari marittimi e per la pesca”.

Anche il Flag Costa dell’Emilia-Romagna, presente all’incontro, è un attivo protagonista del progetto con un coordinamento specifico delle attività di comunicazione. “Il settore della pesca – dichiara Sergio Caselli – è detentore di un indiscutibile patrimonio ad alto valore sociale e culturale per le comunità costiere. Con il Progetto PCP si rafforza il legame tra le diverse marinerie e favorisce notevolmente il perseguimento di concrete strategie di sviluppo costiero, integrando relazioni tra i diversi settori economici, delle nostre marinerie della costa emiliano-romagnola da Goro a Cattolica”.

L’illustrazione del progetto è stata curata dal coordinatore del Flag Veneziano, Giancarlo Pegoraro, che ha presentato la metodologia adottata per la definizione progettuale e le tre principali attività di cui si compone.
In una prima fase verranno analizzati i più significativi e rappresentativi manufatti, attrezzature e mestieri della pesca professionale segnalati dai territori partner mediante una prima schedatura oggetto di approfondimento, con il coordinamento del Flag Golfo degli Etruschi. Successivamente, con il coordinamento del Flag Chioggia e Delta del Po, verrà svolto un approfondimento su una rosa ristretta di mestieri, manufatti e attrezzature, concertata attraverso percorsi partecipativi ai fini della redazione del dossier.

La seconda attività riguarda un’azione comunicativa a supporto del percorso avviato: il Flag Costa dell’Emilia Romagna si occuperà in particolare della comunicazione del progetto, mentre il Flag Veneziano curerà la produzione e distribuzione di un docufilm finalizzato alla divulgazione del patrimonio culturale e identitario dell’insieme di valori di cui il mondo della pesca professionale è naturale detentore.
La complessità e l’articolazione del progetto richiedono infine un’azione di concreto accompagnamento presso le istituzioni, i partner, i territori e la comunità scientifica, per permettere di avviare il successivo iter di candidatura Unesco.

Le attività di progetto sono state successivamente approfondite dai Flag e dai tecnici ed esperti incaricati (Università di Firenze, A. Gattei, Cooperdiem, Twister Film e Justgood Tourism), che hanno illustrato nel dettaglio le iniziative in corso e che si concluderanno entro il 2022.

L’incontro e la tavola rotonda “La tutela e salvaguardia dei beni culturali legati alla pesca e all’acquacoltura” hanno permesso l’avvio di un confronto tra i territori e le istituzioni, nel corso del quale la sfida lanciata dai Flag è stata accolta favorevolmente ed apprezzata in particolare per la metodologia con la quale è stata promossa, ossia per l’approccio cooperativo interterritoriale e per il riconoscimento del valore culturale di un’attività economica che ha saputo tramandare, nel tempo, saperi, tecniche e tradizioni.

Francesco Battistoni - sottosegretario al Ministero delle politiche agricole - ha espresso entusiasmo e grande sostegno al progetto che può essere considerato un pioniere delle azioni di studio e di diffusione del mondo che ruota attorno all’universo della pesca, dando la disponibilità istituzionale per il prosieguo delle attività, sempre potendo contare sul qualificato supporto tecnico-operativo ascrivibile alla DG Pesca.

All’incontro hanno partecipato anche Salvatore Benvenuto, referente AdG per la Priorità 4 Feamp, e Adriano Antinelli, AT AdG Feamp.

Angelo Schillaci, coordinatore AT AdG e Rete nazionale Flag , ha sottolineato l’importanza della cooperazione per lo sviluppo delle aree costiere e del ruolo dei Flag , ricordando il condiviso e importante percorso, costruito nel tempo con i Flag dalla Rete Nazionale, che ha portato alla presentazione di numerosi progetti di cooperazione tra Flag italiani, di cui quello in oggetto risulta certamente il più significativo in quanto risulta di valenza più estesa rispetto ai soli territori coinvolti, oltre che garantire una legacy fondamentale per i Flag da lasciare nel post programmazione 2014-2020. Ha anche dato disponibilità a prevedere un momento di presentazione del progetto nell’ambito del 9° seminario nazionale dei Flag , che si terrà in Calabria dall’8 al 10 giugno 2022, lanciando contestualmente un appello, da condividere nel prossimo futuro, affinché nella programmazione FEAMP 2021-27 i Flag siano messi nella condizione di applicare procedure univoche, semplificate e tempestive.

La Tavola rotonda è proseguita con gli interventi di Emanuele Imprudente (vicepresidente della giunta regionale e assessore regionale alla Pesca, Regione Abruzzo), Daniele D'Amario (assessore regionale alla Cultura, Regione Abruzzo), Cristina Ambrosini (direttore servizio Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna), Valtiero Mazzotti (direttore generale Agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia-Romagna), Franco Manzin (direzione centrale Risorse Agricole, Forestali e Ittiche Servizio Caccia e Risorse Ittiche, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), Laura Gagliardini (settore Politiche Faunistico Venatorie e Ittiche Regione Marche), Giovanni Maria Guarnieri (dirigente Pesca Marittima Professionale, Acquacoltura, Maricoltura Regione Toscana), Giuseppe Cherubini (direttore Pianificazione, gestione risorse ittiche e FEAMP, Regione del Veneto).

I rappresentanti delle Regioni hanno in particolare contestualizzato le iniziative con altre attività dell’Ente e con analoghi iter avviati di riconoscimento Unesco e che possono costituire buone prassi di riferimento, fornendo spunti per rafforzare le collaborazioni tecnico-scientifiche, e per l’individuazione di alcuni ulteriori contesti rilevanti a livello nazionale (a partire dalle tonnare, già in fase di approfondimento specifico).


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