Economia
Coldiretti incontra il prefetto De Rosa. Progetti futuri e conflitto russo-ucraino
Tra i temi, l'impatto della pandemia e della guerra sull’agricoltura locale e in particolare sulla frutticoltura, perno dell’intero comparto ravennate
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15 aprile 2022 - La giunta della Coldiretti, la principale organizzazione agricola provinciale, ha incontrato il nuovo prefetto Castrese De Rosa presso la sede centrale di via Cura oggi, venerdì 14 aprile.
A fare gli onori di casa, in quello che è stato un confronto franco e concreto sui temi prioritari dell’agricoltura, settore cruciale dell’economia ravennate, il presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, e il direttore Assuero Zampini che hanno presentato in sintesi il ruolo dell’organizzazione che in provincia rappresenta oltre 3.000 aziende agricole e più di 500 imprese tra società e cooperative, tutte dedite alla produzione di beni alimentari, ma anche alla salvaguardia e cura del territorio, attività che si traducono in sviluppo e lavoro, basti pensare che sono più di 8mila le assunzioni avviate nelle imprese.
Coldiretti, inoltre, come illustrato dal presidente Dalmonte al prefetto, realizza anche servizi mirati alle persone, non solo sul fronte agricolo ma anche su quello dell’assistenza alla famiglie in termini di sicurezza, previdenza e prestazioni sociali, coinvolgendo oltre 10.000 persone tra soci e clienti e contando più di 4.500 iscritti all’Associazione Pensionati.
Spazio anche a un breve resoconto sui progetti concreti avviati dall’organizzazione all’opera per la costituzione del primo "Distretto della Frutta" e per la valorizzazione e promozione delle produzioni d’eccellenza locali all’interno del circuito degli istituti alberghieri, degli hotel e dei ristoranti della provincia.
Tra i temi al centro dell’incontro, ovviamente, l’impatto della pandemia Covid-19 e ora del conflitto russo-ucraino sull’agricoltura locale e in particolare sulla frutticoltura, perno dell’intero comparto ravennate. Reduce da un triennio nero, prima per via dell’invasione nei frutteti della cimice asiatica, poi a causa delle gelate tardive che hanno funestato le ultime due campagne, la frutticoltura è ripartita grazie agli investimenti in sostenibilità, innovazione e difesa attiva avviati dall’imprenditoria locale anche col sostegno delle istituzioni.
Ma molto – come ha sottolineato la dirigenza Coldiretti – occorre ancora fare sul fronte della ricerca, della lotta ai cambiamenti climatici, della tutela dalla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che oltre a provocare danni ingenti nei campi mette a repentaglio la sicurezza pubblica, ma anche sull’alleggerimento della burocrazia che ‘zavorra’ le imprese e sulla semplificazione amministrativa, soprattutto in tema di assunzioni di manodopera, nonché sul fronte della lotta alla siccità e quindi del potenziamento delle reti e risorse irrigue.
Il prefetto De Rosa ha assicurato la massima condivisione e collaborazione per affrontare le criticità emerse e giungere quanto prima a una risoluzione delle problematiche che affliggono il mondo agricolo.
L’incontro si è chiuso con il tradizionale scambio di auguri pasquali e l’impegno di entrambe le parti a programmare quanto prima un nuovo confronto per passare rapidamente alla fase operativa e quindi alla messa in campo di politiche e progettualità mirate.
© copyright la Cronaca di Ravenna
A fare gli onori di casa, in quello che è stato un confronto franco e concreto sui temi prioritari dell’agricoltura, settore cruciale dell’economia ravennate, il presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, e il direttore Assuero Zampini che hanno presentato in sintesi il ruolo dell’organizzazione che in provincia rappresenta oltre 3.000 aziende agricole e più di 500 imprese tra società e cooperative, tutte dedite alla produzione di beni alimentari, ma anche alla salvaguardia e cura del territorio, attività che si traducono in sviluppo e lavoro, basti pensare che sono più di 8mila le assunzioni avviate nelle imprese.
Coldiretti, inoltre, come illustrato dal presidente Dalmonte al prefetto, realizza anche servizi mirati alle persone, non solo sul fronte agricolo ma anche su quello dell’assistenza alla famiglie in termini di sicurezza, previdenza e prestazioni sociali, coinvolgendo oltre 10.000 persone tra soci e clienti e contando più di 4.500 iscritti all’Associazione Pensionati.
Spazio anche a un breve resoconto sui progetti concreti avviati dall’organizzazione all’opera per la costituzione del primo "Distretto della Frutta" e per la valorizzazione e promozione delle produzioni d’eccellenza locali all’interno del circuito degli istituti alberghieri, degli hotel e dei ristoranti della provincia.
Tra i temi al centro dell’incontro, ovviamente, l’impatto della pandemia Covid-19 e ora del conflitto russo-ucraino sull’agricoltura locale e in particolare sulla frutticoltura, perno dell’intero comparto ravennate. Reduce da un triennio nero, prima per via dell’invasione nei frutteti della cimice asiatica, poi a causa delle gelate tardive che hanno funestato le ultime due campagne, la frutticoltura è ripartita grazie agli investimenti in sostenibilità, innovazione e difesa attiva avviati dall’imprenditoria locale anche col sostegno delle istituzioni.
Ma molto – come ha sottolineato la dirigenza Coldiretti – occorre ancora fare sul fronte della ricerca, della lotta ai cambiamenti climatici, della tutela dalla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che oltre a provocare danni ingenti nei campi mette a repentaglio la sicurezza pubblica, ma anche sull’alleggerimento della burocrazia che ‘zavorra’ le imprese e sulla semplificazione amministrativa, soprattutto in tema di assunzioni di manodopera, nonché sul fronte della lotta alla siccità e quindi del potenziamento delle reti e risorse irrigue.
Il prefetto De Rosa ha assicurato la massima condivisione e collaborazione per affrontare le criticità emerse e giungere quanto prima a una risoluzione delle problematiche che affliggono il mondo agricolo.
L’incontro si è chiuso con il tradizionale scambio di auguri pasquali e l’impegno di entrambe le parti a programmare quanto prima un nuovo confronto per passare rapidamente alla fase operativa e quindi alla messa in campo di politiche e progettualità mirate.
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