Coldiretti: «Le ventole antibrina servono a proteggere i raccolti. Ingiustificate le lamentele» | la CRONACA di RAVENNA

Coldiretti: «Le ventole antibrina servono a proteggere i raccolti. Ingiustificate le lamentele»

Appello ai sindaci: «Tutelare il reddito agricolo è la priorità per garantire a tutti l'accesso al cibo». Nelle campagne sono in fioritura albicocchi e pesche, particolarmente sensibili agli sbalzi di temperatura e alle gelate tardive

21 marzo 2022 - Va in archivio oggi un inverno caratterizzato da 1/3 in meno di pioggia e da una temperatura media superiore di 0,49 gradi con l’anomalia che ha raggiunto la punta di quasi un grado (+0,97 gradi) nelle regioni del nord.
Nella nostra provincia – commenta Coldiretti Ravenna sulla base dei dati Isac Cnr – l’inverno lascia in eredità alla primavera una situazione di gravissima siccità, con il caldo fuori stagione che ha stravolto completamente i normali cicli colturali provocando nelle campagne il ”risveglio” anticipato della natura con albicocchi e pesche in fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo e del maltempo che rischia di compromettere i prossimi raccolti di frutta.
In questa situazione le piante sono molto sensibili agli sbalzi termici e il rischio che si ripetano gelate tardive, come purtroppo avvenuto negli ultimi due anni con danni ingentissimi alla frutticoltura ravennate, è concreto.

Per prevenire potenziali perdite e salvaguardare i raccolti, molti imprenditori hanno già investito in sistemi di protezione, come impianti anti-brina e ventole anti-gelo, altri frutticoltori invece sono pronti a farlo a giorni, con gli impianti già acquistati e in attesa solo dell’assemblaggio e della messa in opera.

“Questi sistemi sono indispensabili per tutelare le produzioni, quindi il reddito delle aziende agricole – commenta il direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini –. Agli sparuti che criticano la presenza nelle nostre campagne delle ventole, aggiunge il direttore, vorrei far presente che senza difese le nostre aziende, già duramente colpite dagli sfasamenti climatici degli ultimi due anni, rischiano di chiudere con gravi conseguenze sia dal punto di vista occupazionale che produttivo.
Per questo – conclude Zampini – invito gli amministratori locali a non ascoltare le ingiustificate lamentele di pochi e a continuare a salvaguardare il lavoro di tanti agricoltori che rappresentano la buona economia del nostro territorio”.


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