Economia
Coldiretti pianta ulivi insieme agli alunni
Nel primo giorno di primavera Campagna Amica, Terranostra e le imprenditrici di Donne Impresa sostengono da 22 anni la "Festa degli alberi nelle scuole". La denuncia: sparita una pianta da frutto su 4 negli ultimi due decenni
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21 marzo 2022 - In occasione della Giornata internazionale delle Foreste, istituita dall'ONU per ribadire la centralità del patrimonio boschivo e celebrata ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, nella mattinata di oggi gli agricoltori di Coldiretti Ravenna insieme a Campagna Amica, Terranostra e alle imprenditrici di Donne Impresa, hanno piantato alberi nei giardini e negli spazi esterni delle scuole della provincia. Un piccolo gesto, che si ripete ogni anno da 22 anni a questa parte, con l'obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni un grande valore, quello della tutela ambientale.
Grazie alle donazioni dei florovivaisti di Coldiretti Ravenna (Dalmonte Vivai di Brisighella e Tutto Verde dell'azienda agricola Merendi di Ravenna) studenti, insegnanti e rappresentanti delle istituzioni hanno messo a dimora due piante di ulivo, simbolo di pace e biodiversità, nel giardino della Scuola media 'A. Baccarini' di Russi e nell'area verde della Scuola dell'infanzia 'G.Gaudenzi' di Ravenna coinvolgendo oltre 150 alunni.
Per difendere l'ambiente – rileva Coldiretti – occorre creare le condizioni migliori per tutelare il patrimonio verde nazionale e in particolare il bosco e le foreste contrastando l’allontanamento dalle campagne e valorizzando quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.
Allo stesso tempo occorre intervenire per rilanciare il frutteto italiano che negli ultimi venti anni ha visto sparire quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo e ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
Il “frutteto italiano” ha visto un crollo netto del 23% nello spazio di un ventennio secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Un danno economico e occupazionale rilevante che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico.
Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente, proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Grazie alle donazioni dei florovivaisti di Coldiretti Ravenna (Dalmonte Vivai di Brisighella e Tutto Verde dell'azienda agricola Merendi di Ravenna) studenti, insegnanti e rappresentanti delle istituzioni hanno messo a dimora due piante di ulivo, simbolo di pace e biodiversità, nel giardino della Scuola media 'A. Baccarini' di Russi e nell'area verde della Scuola dell'infanzia 'G.Gaudenzi' di Ravenna coinvolgendo oltre 150 alunni.
Per difendere l'ambiente – rileva Coldiretti – occorre creare le condizioni migliori per tutelare il patrimonio verde nazionale e in particolare il bosco e le foreste contrastando l’allontanamento dalle campagne e valorizzando quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.
Allo stesso tempo occorre intervenire per rilanciare il frutteto italiano che negli ultimi venti anni ha visto sparire quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo e ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
Il “frutteto italiano” ha visto un crollo netto del 23% nello spazio di un ventennio secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Un danno economico e occupazionale rilevante che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico.
Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente, proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
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