Economia
Navi cariche di argilla bloccate in Ucraina
Preoccupazione per la sorte degli equipaggi. Container fermi al Tcr
![Navi cariche di argilla bloccate in Ucraina](/file/articoli/th/articoli_637818910010088178.jpg)
02 marzo 2022 - Sono diverse le navi cariche di argilla che il porto di Ravenna aspettava in partenza dall’Ucraina, ma che non arriveranno a causa dell’invasione russa.
Sitris Adriatica, ha due navi ferme nel porto fluviale di Nikolaev. “Abbiamo la Mv Bolten Itaki – spiega l’agente marittimo Ettore Zerbi - attualmente ormeggiata a Nikolaev (nella foto), città in cui sono entrati i carrarmati russi, e la Mv Banglar Samriddhi all'ancora nel stesso canale. Purtroppo il porto è stato evacuato e anche i servizi portuali (piloti rimorchiatori, ormeggiatori) sono giustamente scappati. Ciò che maggiormente ci preoccupa è l'incolumità degli equipaggi che presto si troveranno senza cibo e senza carburante”.
“Abbiamo una nave di argilla bloccata nel porto di Nika Tera che è stato chiuso” spiega Elio Martini della ‘Martini Vittorio’, casa di spedizioni e agenzia marittima. “Lavoriamo con l’Ucraina da tanto tempo e mai avrei pensato che la situazione sarebbe precipitata. Credo che ci vorrà molto tempo prima di ripristinare i porti e non so nemmeno quanto ce ne vorrà per riattivare i traffici, sempre che sia possibile”.
Il presidente del Tcr, Giannantonio Mingozzi, parla di una cinquantina di container persi dal terminal dall’inizio della crisi tra Russia e Ucraina, con una prospettiva di perdere almeno 400 contenitori.
Martedì una nave della Evergreen, che fa scalo al terminal Setramar, ha scaricato contenitori originariamente destinati ai porti russi.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Sitris Adriatica, ha due navi ferme nel porto fluviale di Nikolaev. “Abbiamo la Mv Bolten Itaki – spiega l’agente marittimo Ettore Zerbi - attualmente ormeggiata a Nikolaev (nella foto), città in cui sono entrati i carrarmati russi, e la Mv Banglar Samriddhi all'ancora nel stesso canale. Purtroppo il porto è stato evacuato e anche i servizi portuali (piloti rimorchiatori, ormeggiatori) sono giustamente scappati. Ciò che maggiormente ci preoccupa è l'incolumità degli equipaggi che presto si troveranno senza cibo e senza carburante”.
“Abbiamo una nave di argilla bloccata nel porto di Nika Tera che è stato chiuso” spiega Elio Martini della ‘Martini Vittorio’, casa di spedizioni e agenzia marittima. “Lavoriamo con l’Ucraina da tanto tempo e mai avrei pensato che la situazione sarebbe precipitata. Credo che ci vorrà molto tempo prima di ripristinare i porti e non so nemmeno quanto ce ne vorrà per riattivare i traffici, sempre che sia possibile”.
Il presidente del Tcr, Giannantonio Mingozzi, parla di una cinquantina di container persi dal terminal dall’inizio della crisi tra Russia e Ucraina, con una prospettiva di perdere almeno 400 contenitori.
Martedì una nave della Evergreen, che fa scalo al terminal Setramar, ha scaricato contenitori originariamente destinati ai porti russi.
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