Economia
Caro bollette, i gestori destinino parte dei loro profitti alle famiglie in difficoltà
Lo chiedono Cgil e Federconsumatori: «Servono fondi di solidarietà per i nuclei più svantaggiati che non possono permettersi nemmeno la rateazione»
17 febbraio 2022 - «Abnormi aumenti del prezzo del gas metano che inevitabilmente si ripercuotono anche sul costo dell’energia elettrica, dato che la quota maggiore di elettricità prodotta in Italia proviene da centrali a gas, a causa della nostra dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento del gas. Non meno preoccupanti l’aumento del prezzo della benzina e del gasolio. Ciò manifesta una volta di più l’insufficienza delle politiche energetiche nazionali, sia in termini di produzione che di risparmio».
Così Cgil e Federconsumatori, che sottolineano come «gli aumenti in atto, se non saranno rapidamente contenuti, avvieranno un preoccupante processo inflazionistico, a partire dell’aumento del prezzo dei generi alimentari, le cui conseguenze graveranno in modo particolare sui lavoratori e sui pensionati».
La definizione delle politiche energetiche e degli accordi internazionali di approvvigionamento delle materie prime è di competenza del Governo e del Parlamento «che devono adottare anche misure di equità sociale, in un quadro sostenibilità. L’abbattimento dei cosiddetti “oneri di sistema” attuato dal Governo deve diventare una misura strutturale, non eccezionale: le fatture energetiche non possono più essere gravate da oneri impropri, addossati ai clienti per compensare l’evasione fiscale.
Insopportabile è anche l’onere delle imposte sui consumi».
Per Cgil e Federconsumatori le dinamiche salariali, segnate da ritardi nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali basati su parametri oramai anacronistici, e lo sblocco della rivalutazione delle pensioni sono inadeguati ad affrontare questa emergenza.
Chiedono quindi che anche ai gestori dell’energia di fare la loro parte, dati i rilevanti profitti accumulati.
«Gli accordi per lunghe rateazioni delle fatture energetiche, senza pagamento di interessi, conclusi dalle associazioni dei consumatori con i più importanti gestori operanti nel nostro territorio, come Hera ed Eni, sono importanti, anche perché le dilazioni limitano il rischio dell’interruzione delle forniture.
Il problema delle morosità per le famiglie in difficoltà economica, che non possono permettersi nemmeno la rateazione, tuttavia, resta e deve essere concretamente affrontato. Servono fondi di solidarietà per le famiglie più svantaggiate, con il contributo degli enti locali e ancora una volta dei gestori, destinando parte dei loro profitti in favore delle famiglie maggiormente in difficoltà».
© copyright la Cronaca di Ravenna
Così Cgil e Federconsumatori, che sottolineano come «gli aumenti in atto, se non saranno rapidamente contenuti, avvieranno un preoccupante processo inflazionistico, a partire dell’aumento del prezzo dei generi alimentari, le cui conseguenze graveranno in modo particolare sui lavoratori e sui pensionati».
La definizione delle politiche energetiche e degli accordi internazionali di approvvigionamento delle materie prime è di competenza del Governo e del Parlamento «che devono adottare anche misure di equità sociale, in un quadro sostenibilità. L’abbattimento dei cosiddetti “oneri di sistema” attuato dal Governo deve diventare una misura strutturale, non eccezionale: le fatture energetiche non possono più essere gravate da oneri impropri, addossati ai clienti per compensare l’evasione fiscale.
Insopportabile è anche l’onere delle imposte sui consumi».
Per Cgil e Federconsumatori le dinamiche salariali, segnate da ritardi nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali basati su parametri oramai anacronistici, e lo sblocco della rivalutazione delle pensioni sono inadeguati ad affrontare questa emergenza.
Chiedono quindi che anche ai gestori dell’energia di fare la loro parte, dati i rilevanti profitti accumulati.
«Gli accordi per lunghe rateazioni delle fatture energetiche, senza pagamento di interessi, conclusi dalle associazioni dei consumatori con i più importanti gestori operanti nel nostro territorio, come Hera ed Eni, sono importanti, anche perché le dilazioni limitano il rischio dell’interruzione delle forniture.
Il problema delle morosità per le famiglie in difficoltà economica, che non possono permettersi nemmeno la rateazione, tuttavia, resta e deve essere concretamente affrontato. Servono fondi di solidarietà per le famiglie più svantaggiate, con il contributo degli enti locali e ancora una volta dei gestori, destinando parte dei loro profitti in favore delle famiglie maggiormente in difficoltà».
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