Sos nei campi: rincari alle materie prime mettono in ginocchio gli agricoltori | la CRONACA di RAVENNA

Sos nei campi: rincari alle materie prime mettono in ginocchio gli agricoltori

Nel Ravennate le aziende sono già provate dai danni causati dal gelo e dalla cimice asiatica

21 ottobre 2021 - Dai campi alle stalle si impennano i costi di produzione in agricoltura per effetto dei rincari delle materie prime che fanno quasi raddoppiare la spesa per le semine e per i materiali necessari all’ammodernamento di vigneti e frutteti, è un colpo durissimo per gli imprenditori agricoli del Ravennate già fortemente provati da due annate negative a causa dei danni provocati da gelate tardive e cimice asiatica.È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti che lancia l’allarme per la tenuta dei bilanci delle aziende e per le forniture alimentari in settori deficitari, dalla frutta al grano fino alla carne.

Con l’avvio delle operazioni autunnali in campo, gli agricoltori – sottolinea Coldiretti - sono costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività colturali che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione così come quelli relativi ai materiali utili al rinnovamento e potenziamento di frutteti e vigneti.
A tutto ciò si somma il rincaro dei costi energetici che riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, mentre aumentano anche i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.

Senza dimenticare gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta con aumenti dei listini che – continua la Coldiretti - incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per succhi e passate fino ai vasetti per i fiori.

L’emergenza Covid, che si somma ai danni provocati da gelo e cimice asiatica, ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove è necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti – spiega Coldiretti - le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva.

L’emergenza Covid ha prodotto contraccolpi anche sul fronte dei costi di trasporto con il rincaro di noli marittimi e costi dei container che sono schizzati ai massimi. Su questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).

In gioco c’è il futuro dell’agricoltura locale e nazionale dato che l’impennata dei costi si verifica – spiega il presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte - «in una situazione già ‘al limite’, con i bilanci aziendali dei produttori ravennati di ortofrutta in rosso a causa delle gelate, situazione resa ancora più grave dalla pandemia da Covid che ha aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza».


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