Sport
Calcio, il Ravenna ora è in serie D
Sconfitto dal Fano al Benelli per 1 a 0. Ora si spera nei ripescaggi
30 giugno 2020 - Il Ravenna perde in casa anche la partita di ritorno dei playout contro il Fano (0-1, rete di Carpani) e abbandona la serie C. Ora può sperare nei ripescaggi.
A fine partita la lunga dichiarazione del presidente giallorosso Brunelli.
“La situazione era compromessa da sabato e devo dare credito all’allenatore Claudio Treggia che in poche ore ha saputo dare alla squadra la mentalità giusta per provarci. Stavamo disputando un buon primo tempo ma l’ennesima disattenzione difensiva ha reso l’impresa impossibile. Questa giornata è lo specchio di tutta una stagione nata non nel migliore dei modi”.
Il Ravenna FC coglie l’occasione per ringraziare tutti, dai tifosi a tutte le componenti istituzionali di questa città per il sostegno accordatoci ma anche per le critiche costruttive che sempre costituiscono spunti di crescita.
I prossimi giorni saranno dedicati a una riflessione approfondita sugli eventi degli ultimi mesi.
È però indubbio e anche doveroso ammettere, che sono stati commessi degli errori. Nessuna componente di questa società può esimersi dal riconoscere una specifica responsabilità, per un esito tanto negativo.
Ma fare errori, in un mondo competitivo e spesso deregolato come quello del calcio, fa parte della quotidianità. Ne abbiamo commessi anche in passato, la differenza è che in passato ci era stata data la possibilità di rimediarli sul campo.
In questa stagione unica e priva di logica, ogni sbaglio è stato pagato con gli interessi. E soprattutto non abbiamo potuto provare sul campo che meritavamo questa categoria.
Si deve anche riconoscere che giocarsi otto anni di buon lavoro in appena 180 minuti, è una soluzione che nulla ha a che vedere con il merito sportivo e l’equità.
Ma non vuole essere questo un alibi per la nostra gestione, solo una constatazione di fatto.
La nostra posizione contraria e critica nei confronti della soluzione playout adottata dalla FIGC rimane tale e sarebbe rimasta tale anche se a retrocedere fossero stati i nostri avversari.
In conclusione, con la serenità che anima chi sente di aver comunque lavorato duramente, pensiamo che questa retrocessione non dovrà essere vissuta come una tragedia sportiva, in un anno in cui la parola “tragedia” va utilizzata con molta cautela e rispetto.
Si tratta, più realisticamente, di un incidente di percorso che non vanificherà il patrimonio umano e sportivo accumulato fino ad oggi.
A questo proposito nei prossimi giorni verrà convocato il Consiglio di Amministrazione per trarre conclusioni più approfondite riguardo la gestione di questa stagione sciagurata, oltre che per iniziare a disegnare i nuovi obiettivi con l’entusiasmo e la passione che sempre ci hanno contraddistinto.
Successivamente saranno convocati gli organi di stampa per rendere i risultati di queste riflessioni".
© copyright la Cronaca di Ravenna
A fine partita la lunga dichiarazione del presidente giallorosso Brunelli.
“La situazione era compromessa da sabato e devo dare credito all’allenatore Claudio Treggia che in poche ore ha saputo dare alla squadra la mentalità giusta per provarci. Stavamo disputando un buon primo tempo ma l’ennesima disattenzione difensiva ha reso l’impresa impossibile. Questa giornata è lo specchio di tutta una stagione nata non nel migliore dei modi”.
Il Ravenna FC coglie l’occasione per ringraziare tutti, dai tifosi a tutte le componenti istituzionali di questa città per il sostegno accordatoci ma anche per le critiche costruttive che sempre costituiscono spunti di crescita.
I prossimi giorni saranno dedicati a una riflessione approfondita sugli eventi degli ultimi mesi.
È però indubbio e anche doveroso ammettere, che sono stati commessi degli errori. Nessuna componente di questa società può esimersi dal riconoscere una specifica responsabilità, per un esito tanto negativo.
Ma fare errori, in un mondo competitivo e spesso deregolato come quello del calcio, fa parte della quotidianità. Ne abbiamo commessi anche in passato, la differenza è che in passato ci era stata data la possibilità di rimediarli sul campo.
In questa stagione unica e priva di logica, ogni sbaglio è stato pagato con gli interessi. E soprattutto non abbiamo potuto provare sul campo che meritavamo questa categoria.
Si deve anche riconoscere che giocarsi otto anni di buon lavoro in appena 180 minuti, è una soluzione che nulla ha a che vedere con il merito sportivo e l’equità.
Ma non vuole essere questo un alibi per la nostra gestione, solo una constatazione di fatto.
La nostra posizione contraria e critica nei confronti della soluzione playout adottata dalla FIGC rimane tale e sarebbe rimasta tale anche se a retrocedere fossero stati i nostri avversari.
In conclusione, con la serenità che anima chi sente di aver comunque lavorato duramente, pensiamo che questa retrocessione non dovrà essere vissuta come una tragedia sportiva, in un anno in cui la parola “tragedia” va utilizzata con molta cautela e rispetto.
Si tratta, più realisticamente, di un incidente di percorso che non vanificherà il patrimonio umano e sportivo accumulato fino ad oggi.
A questo proposito nei prossimi giorni verrà convocato il Consiglio di Amministrazione per trarre conclusioni più approfondite riguardo la gestione di questa stagione sciagurata, oltre che per iniziare a disegnare i nuovi obiettivi con l’entusiasmo e la passione che sempre ci hanno contraddistinto.
Successivamente saranno convocati gli organi di stampa per rendere i risultati di queste riflessioni".
© copyright la Cronaca di Ravenna