Economia
Lotta biologica alla cimice asiatica: 200 lanci di 22mila vespe samurai
Al via la nuova campagna della Regione
![Lotta biologica alla cimice asiatica: 200 lanci di 22mila vespe samurai](/file/articoli/th/articoli_637612975475012671.jpg)
07 luglio 2021 - La vespa samurai continua il suo volo per raggiungere le uova della cimice asiatica e bloccarne la proliferazione.
Sono iniziati i nuovi lanci del piccolo insetto che non punge, si ciba di polline e nettare, ma non crea danni alle api, assolutamente innocuo per l'uomo e gli altri animali, e che si sta rivelando un alleato prezioso delle coltivazioni ortofrutticole emiliano-romagnole duramente danneggiate negli anni scorsi dalla cimice asiatica.
A un anno dall’immissione della vespa samurai sul territorio regionale, è stato approvato dal ministero della Transizione ecologica il nuovo piano nazionale di controllo biologico 2021 che interessa cinque Regioni: oltre all’Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e le due province autonome di Trento e Bolzano.
In Emilia-Romagna sono previsti 200 nuovi lanci in 100 siti - due lanci per ogni sito - individuati nei corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc) limitrofi alle zone frutticole, per un totale di 22mila vespe samurai immesse nell’ambiente.
“I risultati che stiamo ottenendo sono davvero incoraggianti e il lavoro della vespa samurai sta già dando un contributo alla nostra frutticoltura- spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi-. Dopo la prima campagna di lanci l’insetto è stato infatti ritrovato in tutto il territorio regionale, seppure con percentuali variabili a seconda delle zone. E questo è un risultato molto importante in quanto l'obiettivo era proprio quello di verificare l’insediamento, in modo da iniziare quel processo di riequilibrio ecologico che darà respiro alla nostra frutta e di conseguenza all’intero comparto”.
“I benefici sono attesi per il prossimo futuro- aggiunge Massimo Bariselli del Servizio fitosanitario regionale-. L'obiettivo dei primi anni è infatti favorire l'insediamento della vespa samurai sul nostro territorio. E questo è stato raggiunto. Ora ci aspettiamo che la parassitizzazione aumenti progressivamente per ottenere il riequilibrio ecologico”.
In particolare, i lanci sono così distribuiti per provincia: 6 a Piacenza, 6 a Parma, 12 a Reggio Emilia, 44 a Modena, 30 a Bologna, 34 a Ferrara, 40 a Ravenna, 22 a Forlì-Cesena e 6 a Rimini.
I risultati del 2020
Nel periodo fra giugno-luglio 2020 sono stati effettuati due lanci in 300 siti regionali, distribuiti lungo corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc). I siti di lancio sono stati individuati secondo criteri precisi, utilizzando soprattutto le aree naturali in modo da garantire la sopravvivenza e la diffusione degli insetti utili.
In termini numerici, gli esiti 2020 del programma nazionale sono riassumibili in due dati: le ovature parassitizzate (parzialmente o totalmente) da vespa samurai sono state l’8,1% di quelle raccolte, ma se si considerano anche tutti gli altri parassitoidi naturali la percentuale sale al 38,7%.
Infine, dopo un anno il primo anno di introduzione della vespa samurai, arriva anche la conferma sul campo dell’innocuità della Trissolcus japonicus in primis per l’uomo, ma anche per l’ambiente: le specie diverse dalla cimice asiatica (non target) in coerenza con l’originario studio di analisi del rischio, non sono risultate interessate dall’azione del parassitoide. /ER
© copyright la Cronaca di Ravenna
Sono iniziati i nuovi lanci del piccolo insetto che non punge, si ciba di polline e nettare, ma non crea danni alle api, assolutamente innocuo per l'uomo e gli altri animali, e che si sta rivelando un alleato prezioso delle coltivazioni ortofrutticole emiliano-romagnole duramente danneggiate negli anni scorsi dalla cimice asiatica.
A un anno dall’immissione della vespa samurai sul territorio regionale, è stato approvato dal ministero della Transizione ecologica il nuovo piano nazionale di controllo biologico 2021 che interessa cinque Regioni: oltre all’Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e le due province autonome di Trento e Bolzano.
In Emilia-Romagna sono previsti 200 nuovi lanci in 100 siti - due lanci per ogni sito - individuati nei corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc) limitrofi alle zone frutticole, per un totale di 22mila vespe samurai immesse nell’ambiente.
“I risultati che stiamo ottenendo sono davvero incoraggianti e il lavoro della vespa samurai sta già dando un contributo alla nostra frutticoltura- spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi-. Dopo la prima campagna di lanci l’insetto è stato infatti ritrovato in tutto il territorio regionale, seppure con percentuali variabili a seconda delle zone. E questo è un risultato molto importante in quanto l'obiettivo era proprio quello di verificare l’insediamento, in modo da iniziare quel processo di riequilibrio ecologico che darà respiro alla nostra frutta e di conseguenza all’intero comparto”.
“I benefici sono attesi per il prossimo futuro- aggiunge Massimo Bariselli del Servizio fitosanitario regionale-. L'obiettivo dei primi anni è infatti favorire l'insediamento della vespa samurai sul nostro territorio. E questo è stato raggiunto. Ora ci aspettiamo che la parassitizzazione aumenti progressivamente per ottenere il riequilibrio ecologico”.
In particolare, i lanci sono così distribuiti per provincia: 6 a Piacenza, 6 a Parma, 12 a Reggio Emilia, 44 a Modena, 30 a Bologna, 34 a Ferrara, 40 a Ravenna, 22 a Forlì-Cesena e 6 a Rimini.
I risultati del 2020
Nel periodo fra giugno-luglio 2020 sono stati effettuati due lanci in 300 siti regionali, distribuiti lungo corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc). I siti di lancio sono stati individuati secondo criteri precisi, utilizzando soprattutto le aree naturali in modo da garantire la sopravvivenza e la diffusione degli insetti utili.
In termini numerici, gli esiti 2020 del programma nazionale sono riassumibili in due dati: le ovature parassitizzate (parzialmente o totalmente) da vespa samurai sono state l’8,1% di quelle raccolte, ma se si considerano anche tutti gli altri parassitoidi naturali la percentuale sale al 38,7%.
Infine, dopo un anno il primo anno di introduzione della vespa samurai, arriva anche la conferma sul campo dell’innocuità della Trissolcus japonicus in primis per l’uomo, ma anche per l’ambiente: le specie diverse dalla cimice asiatica (non target) in coerenza con l’originario studio di analisi del rischio, non sono risultate interessate dall’azione del parassitoide. /ER
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