Economia
Dalla Camera di commercio 3 milioni alle imprese in crisi
Il presidente Guberti: "Servono decisioni veloci e misure immediatamente applicabili"
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19 giugno 2020 - Le imprese devono sentirsi nuovamente protagoniste e, in questo processo di ricostruzione, le Camere di commercio svolgono un ruolo utilissimo di catalizzatore a livello locale, di raccordo tra i diversi soggetti per coordinarne gli interventi ed evitare inutili dispersioni, di punto privilegiato di ascolto e di interpretazione delle istanze delle imprese per dare voce soprattutto a quelle più piccole; di collegamento tra territori e reti globali; di ideazione e di animazione di nuove progettualità, di raccordo tra le linee di intervento del Governo e la miriade di piccole e micro imprese. E’ quanto è emerso, martedì scorso, agli Stati Generali convocati dal Governo cui ha partecipato, in rappresentanza delle Camere di commercio italiane, Andrea Prete, vice presidente di Unioncamere.
“Vista la situazione – ha commentato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ravenna – ciò che le nostre imprese chiedono sono quattro semplici cose: decisioni veloci e misure immediatamente applicabili; alleggerimento burocratico e automatismi nelle procedure; visione del futuro che superi i provvedimenti cerotto e assistenziali per una politica economica di crescita; rilancio della domanda attraverso un sostegno agli investimenti pubblici e privati”. Dal periodo di lockdown alla ripartenza – ha proseguito il presidente della Camera di commercio - abbiamo investito poco meno di 2 milioni di euro per mettere in atto azioni tempestive, tagliate a misura di impresa su cinque ambiti di intervento: credito, digitale, export, turismo, informazione sui provvedimenti, oltre all’affiancamento alla Prefettura per individuare le attività che potevano restare aperte. 1 milione di euro è la cifra che abbiamo destinato soltanto al credito per venire incontro al grave deficit di liquidità delle imprese”.
L’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Ravenna relativa al primo trimestre 2020 conferma il calo di tutti i principali indicatori, conseguenza del coronavirus e delle misure messe in atto per arginare l’epidemia. Con il lockdown di marzo, infatti, molte imprese hanno visto un fermo totale o parziale e la domanda della maggior parte dei beni e servizi di consumo ha registrato una battuta d’arresto. Si evidenziano profonde differenze tra comparti, dovute ai mercati verso cui è orientata la produzione e alla possibilità di proseguire l'attività solo per alcune tipologie di imprese e di filiere.
E’ già operativo, intanto, il milione di euro stanziato dalla Camera di commercio per il consolidamento a medio e lungo termine dei debiti, finanziamenti per il circolante e la gestione del magazzino. Destinatari del credito sono le imprese di tutti i settori produttivi (eccetto le imprese dell’agricoltura che beneficeranno di specifiche misure di sostegno da parte dell’Ente camerale), che hanno un’unità locale e/o sede legale nella nostra provincia. Il finanziamento massimo di liquidità è di 150 mila euro e l’Ente di Viale Farini interviene, per il tramite dei Confidi, fino a un massimo di 15.000 euro a copertura di una quota o dell’intero valore degli interessi pagati dall’impresa per finanziamenti finalizzati a esigenze di liquidità, consolidamento delle passività a breve e investimenti produttivi. L’applicazione di una snella istruttoria tecnico-amministrativa assicurano, poi, tempi estremamente ristretti per la concessione dei contributi alle imprese.
© copyright la Cronaca di Ravenna
“Vista la situazione – ha commentato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ravenna – ciò che le nostre imprese chiedono sono quattro semplici cose: decisioni veloci e misure immediatamente applicabili; alleggerimento burocratico e automatismi nelle procedure; visione del futuro che superi i provvedimenti cerotto e assistenziali per una politica economica di crescita; rilancio della domanda attraverso un sostegno agli investimenti pubblici e privati”. Dal periodo di lockdown alla ripartenza – ha proseguito il presidente della Camera di commercio - abbiamo investito poco meno di 2 milioni di euro per mettere in atto azioni tempestive, tagliate a misura di impresa su cinque ambiti di intervento: credito, digitale, export, turismo, informazione sui provvedimenti, oltre all’affiancamento alla Prefettura per individuare le attività che potevano restare aperte. 1 milione di euro è la cifra che abbiamo destinato soltanto al credito per venire incontro al grave deficit di liquidità delle imprese”.
L’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Ravenna relativa al primo trimestre 2020 conferma il calo di tutti i principali indicatori, conseguenza del coronavirus e delle misure messe in atto per arginare l’epidemia. Con il lockdown di marzo, infatti, molte imprese hanno visto un fermo totale o parziale e la domanda della maggior parte dei beni e servizi di consumo ha registrato una battuta d’arresto. Si evidenziano profonde differenze tra comparti, dovute ai mercati verso cui è orientata la produzione e alla possibilità di proseguire l'attività solo per alcune tipologie di imprese e di filiere.
E’ già operativo, intanto, il milione di euro stanziato dalla Camera di commercio per il consolidamento a medio e lungo termine dei debiti, finanziamenti per il circolante e la gestione del magazzino. Destinatari del credito sono le imprese di tutti i settori produttivi (eccetto le imprese dell’agricoltura che beneficeranno di specifiche misure di sostegno da parte dell’Ente camerale), che hanno un’unità locale e/o sede legale nella nostra provincia. Il finanziamento massimo di liquidità è di 150 mila euro e l’Ente di Viale Farini interviene, per il tramite dei Confidi, fino a un massimo di 15.000 euro a copertura di una quota o dell’intero valore degli interessi pagati dall’impresa per finanziamenti finalizzati a esigenze di liquidità, consolidamento delle passività a breve e investimenti produttivi. L’applicazione di una snella istruttoria tecnico-amministrativa assicurano, poi, tempi estremamente ristretti per la concessione dei contributi alle imprese.
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