Coldiretti: "I daini della pineta di Classe vanno trasferiti in montagna" | la CRONACA di RAVENNA

Coldiretti: "I daini della pineta di Classe vanno trasferiti in montagna"

"E' il loro habitat naturale. Non si può snaturare il nostro territorio con recinzioni elettrificate, le aree verdi sono frequentate per passeggiate e tempo libero e anche i danni hanno ormai ammontano a decine di migliaia di euro"

12 maggio 2021 - "I daini presenti nell’area della pineta di Classe e zone limitrofe vanno spostati in ambienti di alta montagna che rappresentano il loro habitat naturale ed è necessario che gli enti preposti, Regione in primis, concretizzino il loro piano di trasferimento".
Così Coldiretti Ravenna torna a sollecitare le istituzioni affinché si porti a compimento il piano di eradicazione non cruenta dei daini studiato appositamente “per tutelare il patrimonio naturalistico, ambientale, agricolo e faunistico del territorio nonché la pubblica sicurezza”.

Diversi gli aspetti che secondo Coldiretti Ravenna rendono necessario e non più rinviabile il trasferimento dei capi. Dai danni provocati dagli animali alle coltivazioni (“negli ultimi 3-4 anni sono state presentate annualmente fino a 10 domande di richiesta risarcimento danni da daino su colture come barbabietole da seme, grano e orticole, per un ammontate stimato in decine di migliaia di euro”), fino al problema prevenzione: “Ad oggi infatti queste domande sono ancora pendenti e ci sono tuttora cause legali in corso per ottenere risarcimenti poiché il regolamento prevede la liquidazione dei danni patiti a fronte di interventi di prevenzione che sono praticamente impossibili su di un’area tanto estesa”.

Secondo il direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini è evidente come sia impossibile fare prevenzione efficace contro i daini senza snaturare l’intero patrimonio ambientale rappresentato dall’area in questione: “Servirebbero chilometri e chilometri di recinzioni alte oltre 2 metri o di reti elettrificate. Oltre ai costi esorbitanti – prosegue – è palese che interventi di questo tipo, in una zona dove è presente una rete viaria importante, sia urbana che di servizio e in un’area verde fruita anche da cittadini e famiglie per passeggiate e tempo libero, metterebbero in pericolo anche l’incolumità di queste persone che si ritroverebbero circondate da impianti elettrificati con tutti i rischi del caso. Nessuno si pone il problema che bambini o persone cardiopatiche possano inavvertitamente toccare tali reti e riportare conseguenze anche molto gravi”.

"I daini presenti, come riconosciuto da Regione e Ispra nel piano redatto in sinergia con la Lav e il dipartimento di veterinaria dell’Università di Bologna, sono in numero troppo elevato e questo sovraffollamento – precisa Coldiretti – crea anche seri problemi alla sicurezza stradale dei cittadini e pericolosi squilibri ai delicati ecosistemi della pineta. Lo spostamento degli animali dalla pineta ad altre aree appenniniche della regione dove l’insediamento agricolo è limitato, zone quindi più consone al daino e dove la presenza di tale ungulato si situa in un contesto di ecosistema in equilibrio, strategia peraltro già adottata con successo in altri territori italiani, è dunque indispensabile".


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