Economia
La pandemia ha tolto il lavoro soprattutto alle donne
La Camera di commercio: nel 2020 persi complessivamente 8.200 posti, quasi 5mila 'in rosa'
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13 aprile 2021 - Arriva la conferma ufficiale dei pesanti effetti negativi che la pandemia ha provocato nel tessuto economico ravennate. Il Covid – spiega la Camera di commercio di Ravenna - ha tagliato 8.200 posti di lavoro (-4,6% sul 2019) solo nel 2020. Più penalizzate le donne (hanno perso il lavoro in 4.892) rispetto agli uomini (- 3.258).
Dal lato dell’offerta di lavoro si registra la flessione del lavoro indipendente (-996 unità, -2,5%), così come decrescono i rapporti di lavoro dipendente nonostante la salvaguardia del blocco dei licenziamenti e l’utilizzo massiccio della Cassa integrazione (gli occupati dipendenti si attestano a -7.154, pari al -5,2% rispetto all’anno precedente).
Il tasso di occupazione è pari al 67,5%, in diminuzione di 3,1 punti rispetto al 2019. Segnali di ripresa da Industria (+1.400 lavoratori e +3,5%) e Agroalimentare (+443,+5,3%); soffrono Edilizia (-2.315 unità, -21,4%) nonostante provvedimenti come il bonus 110%, Commercio e Turismo (-4.020, -11%) e Servizi (-3.700, -4,6%).
Al calo dell’occupazione, nella nostra provincia, si accompagna il contemporaneo aumento della disoccupazione, che passa dal 4,6% del 2019 al 6,9% del 2020 colpendo entrambe le componenti di genere (per quello maschile, dal 3,1% al 4,7%, e per quello femminile dal 6,3% del 2019 al 9,5% del 2020). Cresce inoltre, in linea con il dato dell’Italia e della regione Emilia-Romagna, il tasso di inattività (pari a 27,5%, in aumento di 1,5 punti rispetto al 2019).
Dal lato delle imprese, che segnalano, tra i bisogni più urgenti, la liquidità, messa a dura prova dai mancati introiti e dal calo dei consumi, nel 2020 si registra una impennata, rispetto al 2019, del ricorso alla Cassa integrazione (+1.092%), con 20,2 milioni di ore autorizzate.
“Appare finalmente possibile, ha sottolineato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, un graduale superamento delle restrizioni. Occorre adesso guardare alla ripresa, ad essa vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o ritardi, a cominciare da un efficace e tempestivo sostegno a famiglie e imprese e quanti sono rimasti senza lavoro, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale. Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ravenna ha le risorse per farcela”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Dal lato dell’offerta di lavoro si registra la flessione del lavoro indipendente (-996 unità, -2,5%), così come decrescono i rapporti di lavoro dipendente nonostante la salvaguardia del blocco dei licenziamenti e l’utilizzo massiccio della Cassa integrazione (gli occupati dipendenti si attestano a -7.154, pari al -5,2% rispetto all’anno precedente).
Il tasso di occupazione è pari al 67,5%, in diminuzione di 3,1 punti rispetto al 2019. Segnali di ripresa da Industria (+1.400 lavoratori e +3,5%) e Agroalimentare (+443,+5,3%); soffrono Edilizia (-2.315 unità, -21,4%) nonostante provvedimenti come il bonus 110%, Commercio e Turismo (-4.020, -11%) e Servizi (-3.700, -4,6%).
Al calo dell’occupazione, nella nostra provincia, si accompagna il contemporaneo aumento della disoccupazione, che passa dal 4,6% del 2019 al 6,9% del 2020 colpendo entrambe le componenti di genere (per quello maschile, dal 3,1% al 4,7%, e per quello femminile dal 6,3% del 2019 al 9,5% del 2020). Cresce inoltre, in linea con il dato dell’Italia e della regione Emilia-Romagna, il tasso di inattività (pari a 27,5%, in aumento di 1,5 punti rispetto al 2019).
Dal lato delle imprese, che segnalano, tra i bisogni più urgenti, la liquidità, messa a dura prova dai mancati introiti e dal calo dei consumi, nel 2020 si registra una impennata, rispetto al 2019, del ricorso alla Cassa integrazione (+1.092%), con 20,2 milioni di ore autorizzate.
“Appare finalmente possibile, ha sottolineato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, un graduale superamento delle restrizioni. Occorre adesso guardare alla ripresa, ad essa vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o ritardi, a cominciare da un efficace e tempestivo sostegno a famiglie e imprese e quanti sono rimasti senza lavoro, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale. Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ravenna ha le risorse per farcela”.
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