Economia
Steward delle strutture sanitarie, rotta la trattativa. I sindacati dichiarano lo stato di agitazione
Sono i lavoratori che vigilano gli ingressi degli ospedali. In discussione la tariffa oraria di 4,70 euro lordi (con il precedente datore di lavoro era di 6,50 euro) ritenuta non dignitosa
![Steward delle strutture sanitarie, rotta la trattativa. I sindacati dichiarano lo stato di agitazione](/file/articoli/th/articoli_3233.jpg)
02 febbraio 2021 - Non è bastata la delibera dell'Ausl Romagna che prevede il riconoscimento del livello di inquadramento superiore e un importo di 1,8335 euro all’ora, con la condizione che i datori di lavoro lo riversino ai lavoratori integralmente, decurtato dei contributi previdenziali a carico delle aziende.
Così si è rotta la trattativa sulle condizioni salariali degli steward che vigilano gli ingressi degli ospedali e delle strutture sanitarie di Ravenna, Cesena e Forlì e si va verso lo stato di agitazione in tutti i presidi.
In discussione la tariffa oraria di 4,70 euro lordi (con il precedente datore di lavoro era di 6,50 euro) ritenuta non dignitosa.
Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, Fisascat Cisl Romagna, Uiltucs Uil Forlì e Cesena, Ravenna e Rimini spiegano che "il confronto, svolto con le aziende aggiudicatarie del servizio, G.S.A. Spa e Colser Scrl, si era attivato da subito, a fronte dell’applicazione di tariffe contrattuali ritenute non adeguate dalle organizzazioni sindacali e che avevano comportato di fatto un peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori già presenti, rispetto al precedente affidamento in appalto e reputate per tutti non dignitose per il lavoro svolto".
"La mancata definizione di un accordo positivo per i lavoratori - aggiungono i sindacati - è un fatto estremamente grave". Nel corso dei precedenti incontri, le organizzazioni sindacali erano riuscite a fare passi in avanti riguardo al giusto inquadramento professionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, in particolare in seguito all’importante sollecitazione prodotta nei confronti dell’Azienda USL.
Le organizzazioni sindacali "ritengono inaccettabili e del tutto insensate le proposte poste sul tavolo dalle aziende che svolgono il servizio, in quanto non conformi alle nostre richieste e ai dettami della delibera dell’Ausl, anche in virtù della non accettazione della disponibilità sindacale a una mediazione, che potesse soddisfare le esigenze dei lavoratori e rispettare la delibera. Le aziende, rigettando ogni mediazione, hanno prodotto la rottura del tavolo, rendendosi non disponibili nel convergere a una giusta risoluzione della vertenza".
La rottura della trattativa comporta la decisione dei sindacati di dichiarare lo stato di agitazione per tutto l’appalto Ausl della Romagna. Nei prossimi giorni saranno indette assemblee sindacali con i dipendenti per decidere le iniziative sindacali più opportune da adottare non escludendo iniziative di mobilitazione da mettere in campo nell’immediato.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Così si è rotta la trattativa sulle condizioni salariali degli steward che vigilano gli ingressi degli ospedali e delle strutture sanitarie di Ravenna, Cesena e Forlì e si va verso lo stato di agitazione in tutti i presidi.
In discussione la tariffa oraria di 4,70 euro lordi (con il precedente datore di lavoro era di 6,50 euro) ritenuta non dignitosa.
Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, Fisascat Cisl Romagna, Uiltucs Uil Forlì e Cesena, Ravenna e Rimini spiegano che "il confronto, svolto con le aziende aggiudicatarie del servizio, G.S.A. Spa e Colser Scrl, si era attivato da subito, a fronte dell’applicazione di tariffe contrattuali ritenute non adeguate dalle organizzazioni sindacali e che avevano comportato di fatto un peggioramento delle condizioni economiche dei lavoratori già presenti, rispetto al precedente affidamento in appalto e reputate per tutti non dignitose per il lavoro svolto".
"La mancata definizione di un accordo positivo per i lavoratori - aggiungono i sindacati - è un fatto estremamente grave". Nel corso dei precedenti incontri, le organizzazioni sindacali erano riuscite a fare passi in avanti riguardo al giusto inquadramento professionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, in particolare in seguito all’importante sollecitazione prodotta nei confronti dell’Azienda USL.
Le organizzazioni sindacali "ritengono inaccettabili e del tutto insensate le proposte poste sul tavolo dalle aziende che svolgono il servizio, in quanto non conformi alle nostre richieste e ai dettami della delibera dell’Ausl, anche in virtù della non accettazione della disponibilità sindacale a una mediazione, che potesse soddisfare le esigenze dei lavoratori e rispettare la delibera. Le aziende, rigettando ogni mediazione, hanno prodotto la rottura del tavolo, rendendosi non disponibili nel convergere a una giusta risoluzione della vertenza".
La rottura della trattativa comporta la decisione dei sindacati di dichiarare lo stato di agitazione per tutto l’appalto Ausl della Romagna. Nei prossimi giorni saranno indette assemblee sindacali con i dipendenti per decidere le iniziative sindacali più opportune da adottare non escludendo iniziative di mobilitazione da mettere in campo nell’immediato.
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