Sport
Il Coronavirus ci ha trasformati tutti in camminatori? INTERVISTA a Ciro Costa
Ecco cosa ne pensa l'ideatore di Trail Romagna insieme a Giovanni Trabalza
All’inizio del lockdown, prima che l’emergenza assoluta bloccasse tutti in casa, uscire per una camminata – con o senza cane - era rimasta una delle poche attività permesse. L’avvio della Fase Due ripresenta oggi la stessa situazione: la città torna ad essere preda di cittadini trasformatisi in camminatori, pur di poter assaporare un po’ di aria aperta.
In realtà, Ravenna vanta già una nutrita comunità di “walkers”, in crescita anno dopo anno. Merito anche dell’affermazione di Trial Romagna, l’associazione sportiva che da ormai 12 anni coinvolge migliaia di appassionati: grazie ad attività di nordic walking, ma anche a visite tematiche della città, a biciclettate, ad eventi vari organizzati in pineta, in spiaggia e in altre aree di pregio.
Ciro Costa è uno dei due pionieri che idearono questo “trend”, assieme a Giovanni Trabalza, e che tuttora guidano l’associazione. Napoletano di origine, calciatore da giovane (fu mediano di un buon Ravenna a metà anni ’80), Ciro è rimasto a vivere qua: e dopo vent’anni nel commercio ha trovato una strada nuova per la sua vita, migliorando al tempo stesso quella di molti concittadini. E’ la persona giusta per una riflessione sull’importanza del camminare…
Il Coronavirus ha definitivamente evidenziato che siamo un popolo di camminatori?
Mah… se devo dire la verità, in termine di sani stili di vita siamo ancora all’inizio. Certo, la privazione di libertà ha fatto sì che tutti volessero camminare, anche improvvisando: abbiamo visto esempi davvero folkloristici, in varie parti d’Italia. Ma il desiderio non era camminare in sé, bensì semplicemente muoversi.
Però a Ravenna le vostre iniziative erano già molto partecipate ben prima del lockdown…
La pandemia ha bloccato le vostre attività annuali. Come pensate di ripartire?
Sulla programmazione degli eventi abbiamo dovuto fermarci, ed è davvero un peccato. Avevamo già un calendario con una sessantina di iniziative: non solo a Ravenna, dove abbiamo eventi ormai radicati, ma anche grazie a una nuova collaborazione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Vedremo cosa si potrà fare nel resto dell’anno: speriamo almeno il festival ItineRa, il nostro fiore all’occhiello, che nel 2020 giunge al quarto anno, ed è in programma fra fine settembre e i primi di ottobre.Ma la gente, intanto, ha ripreso a camminare… Su questo aspetto stiamo cercando di capire come ripartire con i nostri corsi, utilizzando gli spazi urbani già aperti. Oggi è permesso fare sport soltanto da soli: ma appena si potrà tornare ad aggregarsi, anche se magari a gruppi ristretti, vorremmo offrire alla cittadinanza una programmazione strutturata. Contiamo di poterci riuscire abbastanza a breve…
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