Paolo Marabini: "Da Pierluigi Martini a Pierre Gasly, Alpha Tauri da sogno" | la CRONACA di RAVENNA

Paolo Marabini: "Da Pierluigi Martini a Pierre Gasly, Alpha Tauri da sogno"

L'ingegnere faentino è da anni Capo Progetto Compositi e Strutture della scuderia

20 novembre 2020 - “La vittoria di Pierre Gasly a Monza? Straordinaria! Pur essendo stata aiutata un po' da una situazione per noi fortunata venutasi a creare in pista, la macchina e il pilota hanno mostrato una capacità di competere alla grande e i concorrenti dietro hanno perso terreno in alcuni casi o non sono stati in grado di superarci in altri”.
Paolo Marabini, faentino, da anni Capo Progetto Compositi e Strutture nella scuderia AlphaTauri, ha gli occhi che brillano mentre lo racconta.

Un anno terribilmente difficile per tutti, anche per lo sport automobilistico, questo 2020…

“Anno difficile, sì. Tanto di cappello agli organizzatori del Campionato del Mondo che sono riusciti a mettere insieme 17 gare, cosa che sembrava impossibile durante il lockdown primaverile. Per noi l’obiettivo di fine stagione è sicuramente quello di avvicinarci ed eventualmente superare in classifica i nostri competitor più vicini. Non molliamo neppure nella rincorsa alla 6^ posizione nel Mondiale Costruttori. La macchina ha un continuo trend di crescita di prestazioni da inizio stagione a differenza degli altri team dove c’è uniformità o in alcuni casi perdita di competitività, per cui sarà divertente metterci in gioco al meglio delle nostre possibilità”.

Cosa ci racconta del Gran Premio di Imola che ha visto il ritorno della Formula Uno sullo storico circuito Enzo e Dino Ferrari?
“Gara molto molto emozionante essendo il circuito a due passi da noi e avendo una vettura con prestazioni al livello dei top teams. Purtroppo un guasto tecnico ha fermato Gasly che partiva nelle primissime posizioni, Kvyat è riuscito invece a portare a casa un ottimo 4° posto sfruttando al meglio le gomme soft alla ripartenza dalla Safety Car. In generale, la vettura sta esprimendo un grande potenziale e siamo proiettati a dare il massimo nei prossimi 3 GP e nella stagione 2021”.

Siamo curiosi: come è cominciata la sua avventura lavorativa nel mondo della F1?

“Chiamarla avventura non è fuori luogo, visto il susseguirsi di situazioni molto interessanti in ambito lavorativo ma soprattutto di grandi emozioni che questo mondo porta con sé – prosegue l’ingegnere - Iniziai con qualche settimana estiva presso il Team Minardi durante le pause di studio. Gian Carlo mi permise di dare una piccola mano in Ufficio Tecnico, disegnando particolari (molto) minori della macchina. Ebbi poi la fortuna e l’opportunità di fare la tesi universitaria in Minardi. Da allora non mi sono mai mosso dal team insieme alle sue vicissitudini”.

Oggi lei è Chief Designer - Composite & Structures in AlphaTauri, ovvero Capo Progetto Compositi e Strutture. Come lo è diventato?

“Come dicevo, ho iniziato al Team Minardi. Il ruolo era di Ingegnere Strutturale, mi occupavo di calcoli e collaboravo alla definizione della costruzione del telaio. Eseguivo anche test di laboratorio sui componenti di Ricerca e Sviluppo o della vettura per verificarne l’adeguatezza strutturale. Oltre a questo, disegnavo alcune attrezzature volte all’esecuzione dei test – aggiunge Marabini -. Parliamo di un’epoca in cui in Ufficio Tecnico c’erano 8 persone. Con la crescita del team, prima Minardi, poi scuderia Toro Rosso e ora scuderia AlphaTauri, sono cresciuto anch'io ricoprendo ruoli di maggiore responsabilità nell’area Calcoli Strutturali e Crash Test di omologazione, facendo una bella esperienza nel mondo dei materiali compositi, diventando poi Capo Ufficio Calcoli e Strutture prima di essere nominato Capo Progetto Compositi e Strutture”.

Per dirla in parole semplici, lei è quello che mette in pratica le indicazioni degli Ingegneri Aerodinamici e di Pista, giusto?

“Esatto, con lo scopo di progettare la macchina più performante possibile. Fondamentale è riuscire a realizzare quello che gli aerodinamici simulano con il modellino della galleria del vento e riportarlo sulla vettura in scala reale con condizioni di utilizzo e sollecitazioni ben diverse. Vitale è curare l’affidabilità della vettura, dato che non serve avere una macchina veloce se poi non riesci a vedere la bandiera a scacchi a fine gara. Chiaramente tutto deve essere il più leggero possibile e la vettura deve avere la corretta distribuzione dei pesi”.

Facciamo un salto nel passato. 14 Settembre 2008, Monza. Gran Premio Santander d’Italia di Formula 1. A tagliare il traguardo per primo è un giovanissimo pilota tedesco, Sebastian Vettel, alla guida di una vettura Toro Rosso motorizzata Ferrari, erede della scuderia faentina Minardi. Quel giorno sul circuito brianzolo non ce n’è per nessuno: Vettel, l’outsider, è il protagonista di un weekend perfetto. Paolo, se le chiedessimo di scegliere una sola gara di F1 a cui è legato da più ricordi, cosa risponderebbe?
“Inevitabilmente… Monza 2008. Fu una serie di emozioni straordinarie. Dopo la qualifica con pole position del sabato, mi precipitai da Faenza a Monza cercando un albergo durante il viaggio. La straordinaria vittoria della domenica vissuta sul campo fu speciale… impossibile scordarla”.

Chi è il pilota che a suo avviso ha più legato il proprio nome a quello della scuderia?

“Parlando dei tempi passati, al Team Minardi sicuramente Pierluigi Martini che ha recentemente ricevuto un premio alla carriera (così come Gian Carlo Minardi) ed è stato tanti anni alla guida delle vetture di Faenza. Più recentemente, in ambito scuderia Toro Rosso/AlphaTauri, direi Vettel e Gasly per ovvii motivi, avendo entrambi vinto con la nostra vettura, rispettivamente nel 2008 e nel 2020 nel Gran Premio di Monza”.

Un’ultima domanda: da faentino doc, come vede il legame fra la cittadina di Faenza e la scuderia AlphaTauri?
“Faenza è situata come sappiamo in un’area molto attiva nel mondo motoristico e questo ha contribuito al fatto che Gian Carlo Minardi creasse l’omonimo team, provenendo lui stesso da una famiglia legata all’automobilismo. Ora AlphaTauri è un team e un’azienda di dimensione rilevante nel territorio e i risultati sportivi crescenti hanno avvicinato ulteriormente i faentini. Ricordo anni passati in cui molti cittadini si recavano all’aeroporto a Bologna la domenica sera ad accogliere la nostra squadra al rientro dal Gran Premio. Quest’anno tanti tifosi con la bandiera si sono ammassati davanti alla nostra sede pochi minuti dopo la vittoria a Monza. E’ un bel segnale della vicinanza della città alla scuderia”.

Sonja Vietto Ramus

Foto archivio AlphaTauri




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