Sport
Anche il volley finisce in quarantena
La società: "Non dovevamo scendere in campo a Perugia"
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12 novembre 2020 - La Consar Porto Robur Costa 2030 Ravenna informa che anche il secondo giro di tamponi molecolari effettuati nella giornata di martedì 10 novembre ha dato esito negativo, ad eccezione di un altro ragazzo che fa parte del settore giovanile ma inserito in caso di necessità nel gruppo della prima squadra, anche se in questa parte di stagione non ha svolto allenamenti con essa.
Alla luce delle positività riscontrate al tampone del 4 novembre scorso, l’Ausl Romagna ha emanato un provvedimento con il quale impone agli elementi risultati positivi a quel test un periodo di isolamento domiciliare fino all’accertata negativizzazione, isolamento peraltro già disposto al momento dell’accertata positività; e impone a tutti gli atleti risultati negativi, ma ritenuti contatti stretti dei casi positivi, un periodo di quarantena fiduciaria nel loro domicilio, con isolamento per 14 giorni dall’ultima esposizione e perciò fino a tutto il 18 novembre compreso.
Sabato 14 novembre, verrà effettuato un ulteriore tampone nasofaringeo: in caso di esito negativo, la quarantena potrà essere conclusa.
“Tutta questa situazione conferma che non avremmo dovuto scendere in campo – afferma la presidentessa della società Daniela Giovanetti – a Perugia. I protocolli, però, ci imponevano di disputare quella partita e di allenarci normalmente dopo quel match per preparare la gara successiva. La situazione venutasi a creare ha messo in luce come questo protocollo purtroppo sia errato e non ci ha messo in sicurezza dal punto di vista sanitario”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Alla luce delle positività riscontrate al tampone del 4 novembre scorso, l’Ausl Romagna ha emanato un provvedimento con il quale impone agli elementi risultati positivi a quel test un periodo di isolamento domiciliare fino all’accertata negativizzazione, isolamento peraltro già disposto al momento dell’accertata positività; e impone a tutti gli atleti risultati negativi, ma ritenuti contatti stretti dei casi positivi, un periodo di quarantena fiduciaria nel loro domicilio, con isolamento per 14 giorni dall’ultima esposizione e perciò fino a tutto il 18 novembre compreso.
Sabato 14 novembre, verrà effettuato un ulteriore tampone nasofaringeo: in caso di esito negativo, la quarantena potrà essere conclusa.
“Tutta questa situazione conferma che non avremmo dovuto scendere in campo – afferma la presidentessa della società Daniela Giovanetti – a Perugia. I protocolli, però, ci imponevano di disputare quella partita e di allenarci normalmente dopo quel match per preparare la gara successiva. La situazione venutasi a creare ha messo in luce come questo protocollo purtroppo sia errato e non ci ha messo in sicurezza dal punto di vista sanitario”.
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