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Consar Volley (a Forlì) contro Verona
Partita senza pubblico in ossequio all'ultimo Dpcm sul Covid
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31 ottobre 2020 - C’è grandissima voglia, in casa Consar, di tornare ad assaporare la gioia del successo. E proverà a conquistarlo nel match di domani che si disputerà in via del tutto eccezionale all’Unieuro Arena di Forlì (si gioca alle 18, arbitrano Luciani di Chiaravalle e Caretti di Guidonia, di nuovo senza pubblico per effetto delle restrizioni contenute nell’ultimo Dpcm) dove ha giocato l’ultima volta il 3 aprile 2017, nel ritorno dei quarti di finale dei playoff per il quinto posto, poi vinti con tanto di pass conquistato per la Challenge Cup. L’avversario, in quell’occasione, fu la Callipo. Questa volta, ma si gioca per l’ottava di campionato di SuperLega, è la NBV Verona, che sopravanza Ravenna di tre lunghezze.
“La squadra sta bene e abbiamo fatto una settimana di buoni allenamenti – precisa Marco Bonitta – e poi stiamo ritrovando Arasomwan, dopo il periodo di quarantena. Vogliamo fare qualcosa di buono in questa partita, cioè portare a casa quanti più punti possibile anche se siamo consapevoli che se Verona gioca con tutti gli effettivi, cosa che non è successa in queste prime giornate dove ha avuto qualche giocatore fuori, e a pieno regime è sicuramente superiore a noi; ha frecce al proprio arco piuttosto importanti e lo ha dimostrato andando a vincere a Trento. Il nostro approccio e il nostro atteggiamento dovranno essere quelli soliti: se continuiamo a giocare una buona pallavolo sono convinto che saremo premiati con i risultati”.
Se Ravenna torna a Forlì dopo oltre tre anni, per Rafael Redwitz il salto nel tempo è addirittura di 11 anni: da palleggiatore della Yoga disputò l’ultimo match all’Unieuro Arena il 15 marzo 2009 contro Modena. In quello che è stato il suo unico campionato giocato in Italia prima di rientrarvi con Ravenna. “Non ho pensato a questa cosa, perché il fatto di giocare a porte chiuse – dice l’alzatore brasiliano della Consar - oltre a lasciarmi un senso di tristezza, mi impedirà di poter salutare eventualmente qualcuno di quei tempi. Sono più che mai concentrato sulla partita, su Verona, su quello che dobbiamo fare per provare a imporci. Certo, tornare a Forlì è un bel tuffo nel passato ma credo sia opportuno concentrarsi sul presente. E il presente è questa partita contro Verona: dobbiamo essere bravi tutti a gestire questa gara contro una formazione che ha un livello di gioco abbastanza alto, esperienza da vendere. Servirà una grande prestazione soprattutto in difesa e in contrattacco”.
Saranno ben quattro gli ex in campo: su sponda scaligera c’è l’alzatore Spirito, in maglia ravennate proprio in quel 2016/17 mentre su sponda Consar gli ex Verona sono Ludovico Giuliani, Aleks Grozdanov (due stagioni) e Sefano Mengozzi (due annate anche per lui). “Mi porto dietro ricordi molto buoni di quell’annata a Verona – ammette Giuliani – dove sono riuscito a riprendermi dall’infortunio e ho avuto modo di conoscere e apprezzare un bel pubblico e una bella tifoseria, ma la mia attenzione sarà sulla partita: ci attende un match difficile contro una squadra che sta uscendo da buone prestazioni e che ha molti talenti nel suo organico. A noi finora è mancato quel piccolo passettino da fare nei momenti importanti, quella zampata che serve per portarci a casa la vittoria, ma continuiamo a lavorare in palestra giorno per giorno per crescere e migliorare e sono convinto che presto cominceremo a raccogliere i frutti di questo lavoro, togliendoci più di una soddisfazione”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
“La squadra sta bene e abbiamo fatto una settimana di buoni allenamenti – precisa Marco Bonitta – e poi stiamo ritrovando Arasomwan, dopo il periodo di quarantena. Vogliamo fare qualcosa di buono in questa partita, cioè portare a casa quanti più punti possibile anche se siamo consapevoli che se Verona gioca con tutti gli effettivi, cosa che non è successa in queste prime giornate dove ha avuto qualche giocatore fuori, e a pieno regime è sicuramente superiore a noi; ha frecce al proprio arco piuttosto importanti e lo ha dimostrato andando a vincere a Trento. Il nostro approccio e il nostro atteggiamento dovranno essere quelli soliti: se continuiamo a giocare una buona pallavolo sono convinto che saremo premiati con i risultati”.
Se Ravenna torna a Forlì dopo oltre tre anni, per Rafael Redwitz il salto nel tempo è addirittura di 11 anni: da palleggiatore della Yoga disputò l’ultimo match all’Unieuro Arena il 15 marzo 2009 contro Modena. In quello che è stato il suo unico campionato giocato in Italia prima di rientrarvi con Ravenna. “Non ho pensato a questa cosa, perché il fatto di giocare a porte chiuse – dice l’alzatore brasiliano della Consar - oltre a lasciarmi un senso di tristezza, mi impedirà di poter salutare eventualmente qualcuno di quei tempi. Sono più che mai concentrato sulla partita, su Verona, su quello che dobbiamo fare per provare a imporci. Certo, tornare a Forlì è un bel tuffo nel passato ma credo sia opportuno concentrarsi sul presente. E il presente è questa partita contro Verona: dobbiamo essere bravi tutti a gestire questa gara contro una formazione che ha un livello di gioco abbastanza alto, esperienza da vendere. Servirà una grande prestazione soprattutto in difesa e in contrattacco”.
Saranno ben quattro gli ex in campo: su sponda scaligera c’è l’alzatore Spirito, in maglia ravennate proprio in quel 2016/17 mentre su sponda Consar gli ex Verona sono Ludovico Giuliani, Aleks Grozdanov (due stagioni) e Sefano Mengozzi (due annate anche per lui). “Mi porto dietro ricordi molto buoni di quell’annata a Verona – ammette Giuliani – dove sono riuscito a riprendermi dall’infortunio e ho avuto modo di conoscere e apprezzare un bel pubblico e una bella tifoseria, ma la mia attenzione sarà sulla partita: ci attende un match difficile contro una squadra che sta uscendo da buone prestazioni e che ha molti talenti nel suo organico. A noi finora è mancato quel piccolo passettino da fare nei momenti importanti, quella zampata che serve per portarci a casa la vittoria, ma continuiamo a lavorare in palestra giorno per giorno per crescere e migliorare e sono convinto che presto cominceremo a raccogliere i frutti di questo lavoro, togliendoci più di una soddisfazione”.
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