Assemblea dell'Abi, Patuelli rieletto presidente per acclamazione. La relazione introduttiva | la CRONACA di RAVENNA

Assemblea dell'Abi, Patuelli rieletto presidente per acclamazione. La relazione introduttiva

A Roma all'Auditorium della Tecnica. Sono intervenuti il Governatore della Banca d’Italia e il Ministro dell’economia e delle finanze. Congratulazioni da Fondazione Cassa, sindaco, Camera di commercio e Gruppo Sapir

09 luglio 2024 - Il neoeletto Consiglio dell’ABI, che si è riunito oggi, martedì 9 luglio, dopo l’Assemblea annuale, accogliendo l’indicazione unanime formulata dal Comitato esecutivo, ha rieletto per acclamazione Antonio Patuelli presidente dell’ABI
L'assemblea che si è tenuta a Roma presso l’Auditorium della Tecnica, è stata aperta dalla relazione del presidente Patuelli a cui sono seguiti gli interventi del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta e del Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.
Patuelli, presidente del gruppo La Cassa di Ravenna, resta quindi alla guida dell’associazione che raggruppa le banche che operano in Italia e che conduce dal 31 gennaio 2013.

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri, il vicepresidente Alberto Domenicali, il segretario generale Giancarlo Bagnariol assieme a tutti i Soci, il Collegio dei revisori e i Consiglieri della Fondazione si congratulano con Antonio Patuelli per la  rielezione.
La sua conferma per il sesto mandato, al termine di un anno particolarmente impegnativo e di grandi e difficili sfide per l’Associazione, le banche e l'economia in generale, ribadisce ancora una volta la straordinaria qualità, competenza, equilibrio e passione con la quale Patuelli guida l’Abi ed è sempre più motivo di orgoglio, fiducia e soddisfazione anche per la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che da anni apprezza e sostiene il suo lavoro alla guida del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna».

«Esprimo le mie più sincere e sentite congratulazioni – dichiara il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale - per la rielezione di Antonio Patuelli a presidente dell’Abi per il sesto mandato: un riconoscimento senza precedenti. Nella sua preziosa relazione, come sempre abbiamo potuto apprezzare attente e precise riflessioni sui temi caldi dello scenario economico e accorati richiami valoriali alla legalità e all'etica pubblica.
Oltre al fatto che l’ulteriore conferma di Patuelli in un ruolo così importante rappresenta per Ravenna motivo di profondo orgoglio, voglio sottolineare come vada riconosciuto al Presidente Patuelli il più vivo apprezzamento per il lavoro complesso che ancora una volta viene chiamato a compiere in un momento così delicato e che sono certo saprà svolgere con l’autorevolezza e la competenza che gli sono universalmente riconosciute».

Il presidente della Camera ci commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti, presente all’Assemblea, esprime le sue congratulazioni:
“E’ un grandissimo orgoglio poter rinnovare le mie congratulazioni al presidente Antonio Patuelli per la sua sesta rielezione alla presidenza dell’Associazione Bancaria Italiana. 
ll ruolo che il presidente Patuelli ha saputo svolgere con grande senso di responsabilità e competenza e che lo hanno portato alla sua rielezione sono motivo di soddisfazione per tutta la comunità ravennate. Con un intervento di grande respiro nel corso dell’Assemblea annuale che lo ha confermato alla guida dell’Associazione, a cui ho avuto l’onore di assistere, il presidente Patuelli  ha messo al centro il ruolo delle istituzioni, in particolare dell’Unione Europea, e lo slancio che i tempi duri che stiamo attraversando impongono nel definire una nuova strategia europea, che porti parità concorrenziale nel mercato interno e stabilità macroeconomica. 
Non posso non condividere le sue parole di stimolo per una transizione verso un’ economia sociale sostenibile, che va realizzata senza indugi ed eccessi di burocratizzazione. 
”Un ruolo di grande spessore il suo, prezioso per il sostegno alle imprese che la Camera di commercio rappresenta, soprattutto in questo periodo particolarmente complesso e delicato per l’economia e il sistema imprenditoriale, in cui le forti tensioni internazionali non fanno che aumentare volatilità e incertezza degli scenari. 
In un’economia che si configura sempre più a velocità e geometria variabile, la sua conoscenza e consapevolezza delle sfide e delle problematiche che interessano il sistema economico e finanziario sono preziose, per la nostra comunità e per l’intero Paese, a partire dalla sua attenzione ad esempio alla prevenzione delle crisi d’impresa e al richiamo al tema della legalità e dell’etica. 
Faccio mie le sue parole quando afferma che “presupposto di tutte le attività economiche deve essere sempre la piena legalità e l’alto rispetto della dignità delle persone, contro ogni forma di violenza, anche economica, innanzitutto verso i più deboli “ e con grande soddisfazione confermo il nostro comune impegno nel costruire con slancio un nuovo clima di fiducia per le imprese del nostro territorio e del Paese, perseguendo una riprese duratura dello sviluppo, maggiore occupazione, sostenibilità e solidarietà sociale».

Giannantonio Mingozzj, presente all'assemblea ABI in rappresentanza del Gruppo Sapir, si è congratulato con Antonio Patuelli per la riconferma alla Presidenza, «un onore per Ravenna ma anche un'opportunita' per far valere in tutto il sistema bancario quei principi morali, etici e di storia patria che hanno sempre caratterizzato l'impegno del presidente del Gruppo Cassa».

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE PATUELLI
È finito un trentennio prevalentemente di pace. È in discussione la società aperta con tentativi di involuzione intolleranti e bellicosi.
Terribili sono le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, incerta la libertà di circolazione nei mari, soprattutto nel Mar Rosso, determinante per il Mediterraneo.
Crescono le preoccupazioni verso i rischi di nuovo isolazionismo degli USA.
Non basta un’Unione Europea sempre più ampia, ma basata principalmente sull’economia, sulla libera circolazione di persone, merci e denari, sulla PAC e sull’incompleta Unione bancaria che hanno rappresentato i progressi possibili.
Non bastano le graduali crescite di importanza delle Istituzioni europee.
È sterile criticare la UE per competenze che i Trattati non le attribuiscono appieno.
Occorre trovare lo slancio imposto dai tempi più duri, con una nuova strategia europea, con nuovi Trattati e una vera Costituzione, con norme per la parità concorrenziale nel mercato interno e per lo sviluppo di tutte le aree d’Europa, innanzitutto le svantaggiate come il Mezzogiorno.

La ricerca della stabilità finanziaria deve essere sempre inscindibile con gli stimoli allo sviluppo e all’occupazione.
L’Italia deve essere fra i protagonisti della nuova Commissione europea, con una importante responsabilità in materia economica e una Vicepresidenza.
La ripresa cospicua e duratura dello sviluppo e la lotta all’evasione fiscale sono indispensabili anche per ridurre i debiti pubblici che non possono crescere all’infinito.
“Quanto più la prospettiva di riduzione del debito sarà credibile, tanto minori saranno i rendimenti che gli investitori chiederanno per detenerlo”, ha giustamente affermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.
La transizione verso un’economia sociale di mercato più sostenibile va realizzata senza ritardi, oltranzismi ed eccessi di burocratizzazione, con uguali regole in tutta la UE, non caricando sulle banche compiti impropri, indirizzando equilibrati e mirati incentivi fiscali verso crescenti standard di qualità e sostenibilità.
“Perché le imprese investano è innanzitutto necessario che le politiche garantiscano un adeguato contesto regolamentare e concorrenziale e un ambiente macroeconomico stabile”, ha giustamente sostenuto il Governatore Panetta.
Il completamento delle Unioni bancaria e dei mercati dei capitali sono priorità da realizzare con un “disegno centrale”, evitando la moltiplicazione delle norme, favorendo la competitività delle banche nella UE e la prevenzione nelle crisi bancarie, con i Fondi interbancari che debbono essere preferiti alle più costose “risoluzioni” e a misure come il “bail in”: debbono essere sempre rispettati i risparmiatori e i lavoratori.
Debbono essere evitate penalizzazioni per chi detiene il debito pubblico.
Fra i più ambiziosi obiettivi strategici per costruire una vera Unione europea, che eviti la concorrenza economica fra gli Stati membri, vi è l’armonizzazione dei sistemi e delle aliquote fiscali.
Abbiamo ragione nel sostenere che l’Unione bancaria possibile è quella basata su identiche regole di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, con Testi unici, “Codici”, riforme che non costano che semplifichino,
razionalizzino e tolgano disparità nell’Europa e favoriscano
le aggregazioni bancarie per la competizione delle banche europee con quelle del resto del mondo.
L’Europa deve crescere e consolidarsi, sempre basata sull’equilibrio del binomio libertà-democrazia, con umanesimo digitale dinanzi alla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale che ha infinite potenzialità e rischi.
La UE è all’avanguardia nelle regole per l’Intelligenza artificiale per garantire certezza del diritto, responsabilità etica e giuridica, preminenza sempre delle responsabilità umane, tutela dei dati e dell’imparzialità, riservatezza e trasparenza per il progresso sociale equo e non discriminatorio.
Le banche, innanzitutto con Micar e Dora e con continui investimenti, sono all’avanguardia nell’innovazione e nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, con alte sensibilità per la sicurezza, la tutela della concorrenza e di tutti gli interessi
legittimi nei mercati aperti e regolati, per generare libertà e responsabilità per più sviluppo e occupazione, sostenibilità, benessere e solidarietà sociale.
Piena e corretta deve essere la concorrenza fra big tech, cripto attività e banche, con regole identiche, anche fiscali, e uguale Vigilanza, nella società aperta, senza sopraffazioni monopoliste tecnologiche, per un’economia competitiva, democratica e sostenibile, mai rassegnata e inerte verso i cambiamenti climatici.
Uguali regole sono indispensabili anche in Italia per garantire l’uguaglianza nei punti di partenza per la corretta concorrenza, come per la piattaforma “PagoPA”, per la quale è stata trovata una soluzione equilibrata.
Le banche sono in prima fila con le Istituzioni contro le mafie che usano anche pseudo cripto valute, contro il riciclaggio, il finanziamento dei terrorismi e l’usura, nella prevenzione dei crimini finanziari, con ingenti investimentper la sicurezza in ogni sua forma tecnologica e con la preziosa collaborazione del Certfin per la prevenzione dei crimini informatici.
Andrea Enria ha indicato in alcuni cripto asset delle somiglianze con gli “schemi Ponzi”.
La Consob, come sottolinea il Presidente Savona, è molto attiva anche nel prevenire e combattere le truffe finanziarie attraverso le tecnologie.
Fondamentale è la piena tutela della riservatezza di chi lavora nelle banche ed è impegnato contro il riciclaggio ed il finanziamento dei terrorismi.
L’Euro digitale deve essere una diversa forma di circolazione dell’Euro, regolamentata con rigorosi limiti.
Apprezziamo le iniziative della BCE per l’Euro digitale come strumento di rafforzamento dell’economia e dell’autonomia della UE, come antitesi al riciclaggio e ai monopoli delle Big Tech.
L’Euro digitale integrerà le attuali forme legali di pagamenti e dovrà evitare la disintermediazione bancaria; dovrà essere strumento innovativo, garantito dalla BCE, con la collaborazione intensa delle banche.
***
Abbiamo alle spalle anni durissimi di crisi economiche, finanziarie, bancarie e anche morali, con sforzi continui per ridurre i crediti deteriorati, anche con ogni legittima moratoria sui debiti verso le banche, con costi bancari non ancora esauriti per i salvataggi di banche concorrenti in crisi, con ristori ai risparmiatori da parte del Fondo Interbarcario e del FIR.
Il Fondo Europeo di Risoluzione ha raggiunto l’obiettivo di accantonamenti ed è anch’esso costato molto alle banche.
Le banche sono protagoniste nei cambiamenti, con innovazioni e riorganizzazioni per migliorare l’operatività, col costruttivo continuo confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Sempre determinante è il ruolo degli azionisti per rafforzare la solidità patrimoniale, in presenza delle nuove regole dell’Unione bancaria e in preparazione, pur con i vari, importanti miglioramenti introdotti, di alcuni più elevati requisiti patrimoniali di “Basilea 3+” e di quelli per i grandi rischi.
La solidità delle banche “rappresenta un punto di forza per l’intera economia italiana”, ha ben detto il Governatore Panetta.
È fondamentale un’economia più patrimonialmente solida in tutti i settori: chiediamo che venga ripensata l’ACE per favorire le imprese a rafforzare le solidità indispensabili per nuovi investimenti.
L’Italia deve sviluppare nuovi progetti per favorire le iniziative economiche e di lavoro dei giovani, non solo per l’acquisto della prima casa, per fornire ai giovani più possibilità di lavoro qualificato, competitive con quelle degli altri Stati europei.
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Quasi un decennio di inediti tassi a zero della BCE, e negativi per i depositi delle banche in BCE, ha prodotto forti cambiamenti nel far banca e nelle mentalità dei cittadini.
La lotta all’inflazione ha fatto mutare le politiche delle Banche centrali, riducendo la liquidità: da novembre i tassi di mercato si sono ridotti.
Servono banche inclusive e sostenibili, sempre con cospicua liquidità, redditizie e ben capitalizzate, impegnate di continuo nell’innovazione tecnologica per l’efficienza, la sicurezza e a servizio dei clienti.
Le prospettive della solidità patrimoniale delle banche sono legate alla redditività prospettica che si basa sugli originali modelli di business di ciascuna impresa bancaria.
Le banche hanno assoluta necessità di avere stabilità delle tantissime norme internazionali, europee e nazionali che vanno semplificate: nel 2023 quelle indirizzate alle banche sono state diverse migliaia.

L’economia necessita di certezza del diritto. I risparmiatori in Italia sono gravati da una pesante tassazione che spesso
li orienta a investire all’estero.
Occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine, che oggi subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche: si sommano l’IRES, l’addizionale del 3,5% e quelle locali, la cedolare secca sui dividendi, l’IRAP, l’IMU e l’imposta del bollo.
Il risparmio investito a medio e lungo termine in strumenti di liquidità delle banche ha tassi competitivi con quelli dei più redditizi titoli di Stato dell’area Euro ed è indispensabile per le banche per erogare prestiti a medio e lungo termine.
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Anche nelle più gravi emergenze le banche e chi vi lavora hanno fatto pienamente il proprio dovere, come in terremoti, alluvioni e nella pandemia dove hanno applicato d’urgenza e con diligenza anche le norme eccezionali per i prestiti garantiti alle imprese, con tutte le regole che non erano sospese, con correttezza ed efficienza anche a tutela degli interessi pubblici.
Le banche del domani, che è già oggi, sono tutte in concorrenza, sono e saranno sempre più sostenibili, vigili verso ogni rischio per la salute e per l’ambiente, consapevoli, trasparenti, veloci, interattive ed umane, impegnate per l’educazione e la correttezza finanziaria, per garantire a ciascuno la libertà e la responsabilità di scegliere in quali modalità effettuare ogni tipo di operazioni.

Il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro dei Bancari è basato su lungimiranti consapevolezze, è fortemente innovativo e dinamico nelle garanzie per tutte le lavoratrici e i lavoratori e per le prospettive delle più diverse imprese bancarie.
Il Contratto dei Bancari è di alta qualità giuridica e sociale, basato sull’impegno per la legalità e la trasparenza sempre e su pratiche commerciali di corretta concorrenza.
La corretta informazione, l’educazione finanziaria e al risparmio, ben sviluppata dalla FEDUF (la Fondazione promossa dall’ABI con tante adesioni anche non bancarie), la concorrenza e la trasparenza sono i metodi più idonei per favorire le scelte dei consumatori e ridurne i costi, come
anche con il Protocollo sui pagamenti con i POS.
Le banche hanno piani industriali diversi, con obiettivi competitivi e metodi concorrenziali, con strutture fisiche e tecnologiche.
L’ABI è impegnata nel confronto al CNEL su tutti i fattori di spopolamento di alcune aree d’Italia, su problemi sociali, demografici, infrastrutturali, sanitari, di servizi pubblici e privati sempre più forniti con strumenti tecnologici, e sulle attività bancarie che, con le filiali, normalmente seguono gli andamenti demografici e le attività economiche.
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Nello scorso maggio il Comitato esecutivo dell’ABI ha approvato all’unanimità la consensuale conclusione del rapporto di lavoro del Direttore Generale Giovanni Sabatini e gli ha espresso vivo ringraziamento per la serietà, l’impegno e la competenza nell’attività svolta dal 2009.
Il 30 maggio il Consiglio dell’ABI ha nominato Marco Elio Rottigni nuovo Direttore Generale: gli rivolgiamo un caloroso benvenuto e i migliori auguri per gli impegnativi compiti.
***
Presupposto di tutte le attività economiche deve essere sempre la piena legalità e l’alto rispetto della dignità delle persone, contro ogni forma di violenza anche economica, innanzitutto verso i più deboli.
Il diritto senza etica non è vero diritto, è arbitrio.
La legalità è il minimo comun denominatore: l’etica può indurre anche a comportamenti più rigorosi di quelli imposti dalle norme.
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Giorno per giorno rafforziamo principi, metodi e strategie dell’ABI, nel rispetto del pluralismo bancario.
L’ABI impronta le attività all’indipendenza, all’autonomia e alla coesione, con forte collegiale trasparenza, con obiettivi sociali di libertà e responsabilità.
Lavoriamo spesso “controvento”, abbiamo subito anche “errori di diritto”, così sentenziati in via definitiva dalle Giurisdizioni della UE.
Abbiamo resistito a fasi di alta ostilità verso le banche: ci guida l’intransigenza morale dei più insigni banchieri, da Raffaele Mattioli a Stefano Siglienti che nel 1945 rifondò l’ABI libera e indipendente, dopo essere stato detenuto in via Tasso e a Regina Coeli dalla quale, ottant’anni fa, riuscì a fuggire, scampando all’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Centocinquant’anni fa nacque Luigi Einaudi: lo ricordiamo con le parole di un suo giovane allievo universitario, Piero Gobetti, che descrisse «il suo modo di considerare le leggi economiche con rigorismo etico», esercitando «una morale di austerità antica di elementare semplicità».


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