Economia
Confindustria, nel 2023 la Romagna ha tenuto. Le sfide del 2024
Il bilancio dell'anno secondo il Consiglio di Presidenza dell'associazione
Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Romagna, oggi martedì 12 dicembre, ha incontrato la stampa nell’headquarter di Technogym a Cesena, per fare un bilancio dell’anno che si sta chiudendo e sull’attività dell’associazione in questi mesi così complicati. Dopo la relazione introduttiva del presidente Roberto Bozzi, tutti i vice presidenti sono intervenuti nel dettaglio delle loro rispettive deleghe.
Leggendo i dati, al di dell’emergenza climatica vissuta dalla Romagna, il centro studi di Confindustria evidenzia un rallentamento a livello generale rispetto al 2022, quando il PIL era cresciuto del +3,7%: per il 2023 il Centro Studi nazionale prevede un incremento annuo del +0,7%. La crescita nel 2024 è stimata al +0,5%, mentre a marzo scorso era oltre il doppio, +1,2%. Il rallentamento, che riguarda il secondo semestre 2023, è dovuto all’effetto negativo dei tassi di interesse elevati sulle imprese e sulle famiglie, e a una dinamica negativa del commercio internazionale.
La Romagna non è immune da questo scenario, su cui gravano gli effetti dell’alluvione. La tenuta è stata ottima, ma i danni non sono scomparsi: le imprese colpite hanno ripristinato in tempo record l’indispensabile per proseguire l’attività e non perdere quote di mercato, ma questo non significa che le difficoltà siano state risolte o i problemi cancellati.
«Ci auguriamo» ha spiegato il presidente Roberto Bozzi «che l’arrivo dei ristori possa portare un po’ di sollievo a tutte le persone colpite e alle nostre aziende che fino a oggi si sono rialzate da sole, con coraggio e determinazione, senza piangersi addosso. Questo anche grazie a una cultura del fare impresa che è parte del Dna della gente di Romagna. Ora va affrontato l’importante tema del credito di imposta, che è inserito come norma primaria nella bozza di legge Finanziaria e auspichiamo venga confermato, per poi avere le modalità operative da parte della struttura commissariale a inizio anno.
Come Confindustria, in audizione parlamentare sul ddl Bilancio abbiamo chiesto la possibilità di scontare il credito con la banca: nella norma è previsto che, in caso di accesso al finanziamento agevolato, il beneficiario maturi un credito di imposta, fruibile esclusivamente in compensazione. Riguardo a quest’ultimo aspetto, manca una disposizione che attesti – così come previsto in passato per analoghe misure di sostegno alle imprese colpite da eventi calamitosi – la possibilità per l’impresa beneficiaria di cedere il credito di imposta maturato alla banca. Tale previsione è necessaria al fine di consentire alle imprese danneggiate, anche quelle che non hanno sufficiente capienza fiscale, di poter beneficiare pienamente del contributo pubblico».
In un periodo storico così difficile è ancora più alta la convinzione che sarà l’unione a fare la differenza. Nel 2024 sarà rilanciato con forza il progetto Città Romagna perché diventa sempre più necessario rafforzare il territorio sotto ogni punto di vista – infrastrutturale, idrogeologico, culturale e identitario – rafforzando così l’intera Regione e partendo da caposaldi prioritari come energia e ambiente, connessioni e infrastrutture, stile di vita, welfare, conoscenze e formazione.
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