A Ravenna ci sono ancora 468 sfollati causa alluvione | la CRONACA di RAVENNA

A Ravenna ci sono ancora 468 sfollati causa alluvione

Sopralluoghi della Regione in diversi Comuni romagnoli. Gli stanziamenti

01 giugno 2023 - Proseguono i lavori per la messa in sicurezza del fiume Senio. Oggi Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, si è recata a Castel Bolognese, colpita nei giorni scorsi dall'alluvione a causa dell'esondazione del fiume Senio. La vicepresidente ha effettuato un sopralluogo insieme al sindaco, Luca Della Godenza.

La prima fase dei lavori, che è iniziata i giorni scorsi, prevede la pulizia e risagomatura dell'alveo del fiume a partire da Riolo Terme e fino al Ponte del Castello. Questa fase è prioritaria e vede l'impegno a pieno regime di tutte le squadre.
Il secondo intervento riguarda il ripristino delle arginature per la tutela delle zone insediate, riportandole in condizioni di sicurezza con interventi di somma urgenza.
Il terzo punto, fondamentale come i primi due, riguarda la progettazione e quindi la realizzazione di opere che consentano una messa in sicurezza del Senio per gli anni a venire Alla luce della ridefinizione dei progetti anche sull’ base delle nuove statistiche che dovranno tenere conto degli eventi accaduti che ci riconsegnano nuovi parametri.

Dopo le visite a Conselice e nel bolognese di ieri, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è stato oggi a Sant'Agata sul Santerno e a Solarolo, due dei comuni più colpiti dall’ondata di maltempo e alluvioni del 15, 16 e 17 maggio.

Accompagnato dall’assessore Andrea Corsini e dal presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, Bonaccini ha incontrato il sindaco Enea Emiliani nella sede provvisoria del Comune di Sant'Agata, allestita nelle scuole medie di via Roma. Il palazzo comunale non è infatti al momento agibile, a causa della violentissima piena del Santerno che ha coinvolto il 23% della superficie del Comune, ma ben l'83% dei residenti. Con Emiliani è stato fatto il punto sulle operazioni di sgombero dei rifiuti e di assistenza alla popolazione, portate avanti dalle forze dell'ordine e dai tantissimi volontari, provenienti da tutta l'Emilia-Romagna e da altre regioni, tutt’ora presenti in città.

A seguire la tappa a Solarolo, dove Bonaccini ha incontrato in Comune il sindaco Stefano Briccolani. Anche a Solarolo l’alluvione ha colpito gran parte del centro abitato e delle zone produttive, con un impatto particolarmente forte sulle aree pubbliche e scolastiche.

Anche a Sant'Agata e Solarolo è iniziata la distribuzione dei moduli per la richiesta di primo contributo per chi ha avuto danni alle proprie abitazioni, che può valere fino a 5mila euro. Sostegno immediato che rappresenta solo il primo passo verso il risarcimento complessivo.

Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 922 (22 in meno rispetto a ieri) di cui 87 minori: 468 nella provincia di Ravenna, 266 in quella di Forlì-Cesena, 187 nella Città metropolitana di Bologna e una sola persona in carico nella provincia di Rimini.

Viabilità
Sono 772 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 320 in modo parziale e 452 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 198 (90 parzialmente e 108 totalmente); 348 nel forlivese-cesenate (111 parzialmente e 237 totalmente); 187 nel ravennate (113 parzialmente e 74 totalmente); 39 nel riminese (6 parzialmente e 33 totalmente).

Frane
Al momento si contano 936 frane principali, 45 in più rispetto a quelle rilevate fino a ieri, tutte censite nel forlivese. Complessivamente ci sono 399 frane in provincia di Forlì-Cesena; 248 in provincia di Ravenna; 120 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 143 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena. A queste si uniscono migliaia di micro-frane che costellano l’intero Appennino interessato dall’emergenza.

Scuole
Sono meno di 20 gli edifici scolastici per cui persistono criticità nell’utilizzo, meno numerosi rispetto ai primi rilevamenti. Per gli studenti e le studentesse impossibilitati a raggiungere le sedi scolastiche operative sono stati avviati percorsi personalizzati. Sono allo studio soluzioni specifiche per lo svolgimento degli esami di terza media e di maturità laddove permangano criticità. L’Università di Bologna, che ha sedi sia Bologna che in Romagna, ha previsto lezioni in aula con modalità mista, sessioni straordinarie di esami a giugno e luglio ed esami di laurea in modalità mista, venendo incontro alle richieste di laureande e laureandi.

Meteo
Per la giornata di venerdì 2 giugno è stata emessa un’allerta gialla per temporali su quasi tutta la regione. Le previsioni sono di temporali pomeridiani forti, più probabili sul settore centro-occidentale dell’Emilia-Romagna e sugli Appennini, dove potranno verificarsi rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua, ruscellamenti lungo i versanti e locali smottamenti.

Restano in allerta gialla per criticità idraulica la bassa collina, la pianura e costa romagnole, oltre che la pianura bolognese. Permangono infatti condizioni di criticità localizzate nella pianura bolognese (con particolare riferimento ai territori di Medicina, Molinella e Budrio), ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d'acqua che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato localmente da livelli idrici elevati, in progressiva decrescita e da possibili problemi di tenuta arginale, che potrebbero interessare anche il reticolo principale.

È allerta gialla anche per criticità idrogeologica (frane e dissesti) in quanto permane la possibilità di evoluzione dei dissesti innescatisi nelle ultime settimane nelle aree della collina bolognese e romagnola.

Volontari
Sono 1.668 i volontari di Protezione civile impegnati al momento per affrontare le conseguenze dell’emergenza: 661 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 285 dall’Emilia-Romagna e 722 dalle colonne mobili di altre Regioni.

A questi vanno aggiunti i 71 volontari attivati nell’ambito del meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile) e operativi nel ravennate: 25 provenienti dalla Slovacchia, 32 dalla Slovenia e 14 dal Belgio.

Considerando anche le 75 unità tra personale tecnico, amministrativo e di polizia locale provenienti dalle amministrazioni di Bari, Firenze, Genova, Milano, Roma, Venezia, Parma, Castelbaldo (PD) e dislocate attraverso l’Associazione nazionale Comuni italiani a supporto dei comuni alluvionati, gli operatori sul campo arrivano a 1.814 unità.

Numero Verde
5.275 le chiamate arrivate ad oggi al numero verde 800024662, messo a disposizione dalla Regione, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20. La maggior parte delle telefonate riguardano la richiesta di informazioni su come fornire aiuto alla popolazione colpita dall’alluvione.

Raccolta fondi regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”
Prosegue la raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, lanciata dalla Regione per sostenere le comunità colpite. Alle ore 11 di oggi le donazioni hanno superato i 35 milioni di euro.  

Chiunque può versare un contributo utilizzando queste coordinate bancarie:
Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”
Per donare dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0
Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna.

Concedere rapidamente liquidità attraverso prestiti ponte a famiglie e imprese, in attesa dei ristori e delle risorse per la ricostruzione previste dal Governo.
E questo grazie a un intervento che agisca, assieme alle altre misure per l’emergenza che sono già state messe in campo, attraverso l’accesso alle risorse del fondo centrale dello Stato, del fondo di solidarietà della Protezione civile e a risorse regionali per abbattere gli interessi sui prestiti.

In attesa della pubblicazione del “Decreto alluvione” del Governo, è questo, in sintesi, il percorso tracciato dalla Regione Emilia-Romagna con l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, nel corso del secondo incontro convocato questa mattina in videoconferenza da viale Aldo Moro, con il sistema creditizio, assicurativo ed economico-sociale.

Obiettivo dell’incontro, la definizione degli strumenti utili per realizzare un’operazione finanziaria ponte in grado di portare aiuti immediati ai territori colpiti dal maltempo, garantendo così la ripartenza.
La Regione, in particolare, è disponibile ad abbattere gli interessi facendosi carico della spesa, così come avvenuto durante la pandemia.
Alla riunione, cui è intervenuto anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini, erano presenti i rappresentanti di Abi, Ania, Confidi, dei principali istituti di credito, delle organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali.
La prossima settimana l’assessore porterà al tavolo una proposta che uniformi, per quanto possibile, i termini per la concessione di finanziamento da parte del sistema creditizio.

Sarà inoltre l’occasione per esaminare nel dettaglio il decreto del Governo e valutare i possibili emendamenti da proporre.

Campi coltivati e allevamenti tenuti in scacco da allagamenti, frane, strade interrotte e dissesti dalla collina alla pianura.
Le quasi 21 mila aziende agricole coinvolte dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna stanno facendo i conti con le perdite e i danni subiti. Che coinvolgono anche gli oltre 41mila addetti, più della metà degli occupati nel settore in Emilia-Romagna. La Regione sta lavorando per una definizione delle stime e alle richieste sui primi provvedimenti da fare al Governo e alla Commissione Ue.

Nell’agroalimentare complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nei comuni coinvolti sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei Comuni con allagamenti, ma una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Gli addetti sono più di 23mila, quasi il 39% del totale regionale del comparto.

Emerge che le coltivazioni ortofrutticole e vitivinicole colpite dall’alluvione rappresentano il 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi 80mila ettari. Tra le colture arboree, la vite è quella maggiormente coinvolta con circa 27mila ettari, pari al 50% della superficie complessiva della regione, di cui oltre il 60% a Ravenna.  La produzione di pesche e nettarine colpita è pari a oltre il 90% di quella di tutta la regione. Grande impatto anche sul settore zootecnico, con il coinvolgimento di allevamenti di suini, ovini, faraone, tacchini, polli, bovini, cavalli.

Per quanto riguarda lo stanziamento di 100 milioni di euro per gli indennizzi a favore delle imprese agricole, nell’ambito del decreto legge Alluvioni annunciato dal Governo, la Regione chiede che le risorse complessive ricadano sullo strumento più veloce per garantire gli indennizzi alle imprese agricole e agroalimentari colpite, per permettere alle aziende di restare sul mercato nonostante i danni.  In concomitanza, un decreto urgente dovrà definire l’intensità dell’aiuto.
La Regione chiede inoltre un secondo Decreto legge nazionale Alluvioni per i risarcimenti.


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