Economia
Camere di commercio e parlamentari: "Sarà un 2023 difficile ma lo sviluppo integrato ci aiuterà"
Presenti gli enti e gli eletti di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Ferrara
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I dati evidenziano che il 2023 si prospetta per i territori di Ferrara e della Romagna come un anno di stagnazione o addirittura di recessione, con una variazione del valore aggiunto pari a -0,1%, dopo che nel corso del 2021 e 2022 la crescita ha recuperato (+6,6% e +3,0%) quanto perso nel 2020 (-8,7%) durante la pandemia. Ci sono però elementi che consentono di affrontare con ottimismo la sfida della crescita: Forlì-Cesena e Rimini, Ferrara, Ravenna condividono infatti molti asset strategici, un polo chimico-energetico di rilevanza nazionale, filiere eccellenti nei settori dell’agroalimentare, delle costruzioni, della logistica e dell’economia dell’acqua, senza dimenticare l’importanza fondamentale del turismo e del suo indotto. Comuni sono anche le prospettive di sviluppo legate, ad esempio, al potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie, al porto di Ravenna e ai progetti legati alla transizione energetica quali il rigassificatore, i parchi eolici e la ripresa delle estrazioni di gas.
Nel corso dell’incontro, che ha avuto luogo lunedì 21 novembre nella sede dell’ente camerale ravennate, con i Parlamentari Ouidad Bakkali, Alice Buonguerrieri, Marco Croatti, Jacopo Morrone e Rosaria Tassinari si è discusso delle attuali criticità e delle migliori strade per costruire quello sviluppo integrato e quella crescita inclusiva cui tutti e tre gli enti mirano. Con il supporto dei dati economici riferiti al territorio nel suo complesso, elaborati dal centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna e presentati da Guido Caselli, sono state condivise le priorità sulle quali costruire un impegno comune: Pnrr, infrastrutture, avvicinamento di formazione e lavoro, sviluppo dell’occupazione e reperimento di manodopera, trasformazione digitale ed energetica e semplificazione.
Su questi temi è stato evidenziato il contributo e la messa in campo di competenze elevate che le Camere di commercio possono offrire in un rapporto reciproco di stimolo e conoscenza.
“Le istituzioni pubbliche – dichiarano Battistini, Govoni e Guberti - hanno oggi la grande responsabilità di prendere decisioni che assicurino in primo luogo la sopravvivenza delle imprese, concretamente a rischio, e che al contempo favoriscano quella trasformazione innovativa di cui abbiamo bisogno per generare competitività nel medio-lungo periodo. Siamo convinti che i diversi territori, con le loro caratteristiche e vocazioni specifiche, possano e debbano svolgere un ruolo primario in questo processo, in attuazione del principio di sussidiarietà e anche alla luce del percorso di autonomia differenziata che la nostra Regione ha intrapreso. Come Camere di Commercio siamo pronti, ancora una volta, a metterci a servizio del bene comune, promuovendo quel raccordo indispensabile tra politiche pubbliche ed istanze del mondo produttivo che rappresenta la nostra vocazione originaria”.
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