Balneari, la Regione chiede al Governo di non occuparsi dei decreti attuativi della legge sulla concorrenza | la CRONACA di RAVENNA

Balneari, la Regione chiede al Governo di non occuparsi dei decreti attuativi della legge sulla concorrenza

"Della questione si occupi il nuovo Esecutivo". L’impegno a rendere disponibili nuove risorse per la riqualificazione delle strutture, non appena sarà chiaro il quadro normativo

05 settembre 2022 - L’Emilia-Romagna continua a sostenere la filiera del turismo balneare: la Regione Emilia-Romagna è pronta a investire nuove risorse per la riqualificazione delle strutture. Lo farà non appena sarà chiaro il nuovo quadro normativo che consegue all’approvazione della legge sulla concorrenza, che regola anche le concessioni balneari.

L’impegno è arrivato nel corso di un incontro questa mattina tra il presidente della Regione, l’assessore regionale al Turismo e le principali sigle di rappresentanza delle imprese balneari: Fiba, CNA Balneari ER, Oasi e Sib ER.

Al centro del confronto, il futuro di un settore strategico dell’economia regionale e nazionale: a questo proposito, la Regione ha anticipato agli operatori la volontà di inviare all’attuale Governo una richiesta formale di rinviare i decreti attuativi della legge sulla concorrenza al nuovo esecutivo che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre.

Sul tema, è stato ribadito, la Regione ha sempre mantenuto una posizione chiara. In particolare, due sono gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione: da una parte la tutela dei diritti degli operatori del settore e dei loro investimenti, dall’altra il confronto con le Regioni, per rispettare le specificità dei diversi territori.

All’inizio dell’anno la Regione, d’accordo con i Comuni costieri, aveva riassunto in un documento inviato al Governo le proprie proposte per il settore.

Nel documento, si ribadiva la necessità di garantire il giusto riconoscimento del valore aziendale dell’impresa, degli investimenti realizzati e della professionalità degli operatori che hanno gestito finora il bene demaniale. Elementi, questi, che nei nuovi bandi di gara dovranno essere coniugati con gli standard qualitativi dei servizi e la sostenibilità sociale e ambientale del piano degli investimenti.

I bandi di gara dovrebbero definire, sempre secondo il documento inviato al Governo nei mesi scorsi, la durata massima e minima delle concessioni, e un numero massimo di concessioni per operatore, in modo da garantire l’adeguata pluralità.

Si ribadiva, inoltre, l’opportunità che alla definizione dei bandi debbano concorrere anche Regioni e Comuni, per valorizzare le peculiarità dei diversi territori. 

Il settore balneare: i numeri

Secondo i dati Unioncamere aggiornati a settembre 2021, sono complessivamente 1.067 le imprese balneari in regione, di cui 959 in Romagna: 427 in provincia di Rimini, 355in quella di Ravenna e 177 in quella di Forlì-Cesena, più altre 97 nel Ferrarese. Imprese per lo più a conduzione familiare - il 44,5% del panorama italiano - e che, sempre secondo dati Unioncamere, offrono lavoro nella nostra regione a circa 45-50mila persone, a cui va sommato tutto l’indotto.

 

 


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