Economia
Rustignoli: "Stralciata la posizione dei taxi, noi rischiamo di perdere tutto"
Il Ddl Concorrenza andrà in discussione alla Camera il 27 luglio con il provvedimento a carico dei balneari
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Invece, ecco l’amara sorpresa per i titolari di stabilimenti balneari: il voto sulle gare pubbliche ci sarà prima dello scioglimento delle Camere.
I presidenti di Fiba-Confesercenti Maurizio Rustignoli e del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione hanno inviato una lettera molto dura a tutti i capigruppo dei partiti rappresentati alla Camera: “Leggiamo la notizia che, nonostante lo scioglimento delle Camere, si intenderebbe approvare il Ddl Concorrenza che contiene norme riguardanti i balneari che riteniamo profondamente sbagliate. Apprendiamo con stupore che si intenderebbe stralciare l’articolo 10 relativo ai taxi e non anche gli articoli 3 e 4 riguardanti i balneari. È inaccettabile accogliere la giusta e sacrosanta protesta di chi rischia di veder svilita la propria attività e, nel contempo, restare insensibili rispetto a chi, come i balneari, rischia di perdere completamente lavoro e aziende. Come è noto, infatti, con le norme contenute nel ddl concorrenza i balneari rischiano di perdere non solo la licenza, ma anche vedersi confiscate le loro aziende. Evidentemente sono più efficaci le modalità di una protesta più delle sue motivazioni. Sarebbe un colossale errore alla luce soprattutto della circostanza che la questione balneare non rientra negli impegni contenuti nel Pnrr. Con la presente si chiede pertanto lo stralcio degli articoli 3 e 4 del ddl concorrenza riguardanti le concessioni demaniali marittime”.
Cna Balneari chiede in una nota lo stralcio degli articoli relativi alle concessioni balneari del ddl concorrenza che il Parlamento si appresta ad approvare. “Cna Balneari - si legge - si fa portavoce della legittima preoccupazione dell'intera platea imprenditoriale, forte di circa 30mila imprese, che teme di affrontare le gare pubbliche senza il riconoscimento del valore commerciale delle imprese né di un equo indennizzo del lavoro di una vita, spesso di più generazioni, e degli investimenti effettuati negli anni».
La rabbia è aumentata soprattutto dalle notizie che vedrebbero la cancellazione dell’articolo 10 relativo alla liberalizzazione delle licenze dei taxi, che sono a gran voce scesi in piazza la scorsa settimana contro il provvedimento. Diversa la situazione per gli stabilimenti. Per le concessioni demaniali marittime, infatti, il testo non vedrebbe nessuna modifica apportata al suo interno rispetto a quella presentata e approvata in Senato: verrebbero quindi aperte gare pubbliche delle concessioni degli stabilimenti balneari italiani per assegnarli a nuovi titolari, con un successivo decreto attuativo che dovrà occuparsi di definire i criteri dei bandi e l’eventuale riconoscimento di un indennizzo ai titolari uscenti.
“Le imprese – aggiunge la nota di Cna balneari - hanno bisogno di stabilità, di tempi certi, di una normativa chiara e definita. Tante imprese balneari hanno dimostrato proattività e fiducia nel futuro partecipando ai bandi del Pnrr per ottenere gli incentivi agli investimenti mirati a migliorare l'offerta turistica nel segno della riqualificazione, dell'efficientamento energetico, della digitalizzazione, della eliminazione delle barriere architettoniche». «Cna Balneari - conclude la nota - si appella allora alla politica: non si può abbandonare un settore tanto significativo nell'economia e nella società italiane a un avvenire incerto”.
Il presidente nazionale di Confartigianato Imprese Demaniali e presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud, Mauro Vanni, commenta: “Sicuramente qualunque altro Governo, oltre a quello di Draghi, sarà più favorevole agli interessi dei balneari. Quindi noi siamo fiduciosi che il prossimo Governo possa ascoltare di più quelli che sono i bisogni della nostra categoria, speriamo che ci siano i tempi tecnici perché veramente, adesso, stiamo correndo contro il tempo. Però siamo anche fiduciosi che, come italiani, poi alla fine troviamo sempre la soluzione nei momenti più difficili e di emergenza. Questo Paese deve tirare fuori la dignità di esprimere un Governo che sia la rappresentanza delle esigenze delle imprese e dei cittadini italiani. E quindi, con questo Governo che verrà fuori noi siamo pronti a dialogare”.
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