Cronaca
“Trovami”, il localizzatore gps per i malati di Alzheimer
È stato progettato a Ravenna da una collaborazione tra Franco Venturini, membro dell’associazione Alzheimer Ravenna, e la società ravennate Tomware
![“Trovami”, il localizzatore gps per i malati di Alzheimer](/file/articoli/th/articoli_637754273284845345.jpg)
18 dicembre 2021 - È più piccolo di un portamonete e può essere cucito a una giacca, allacciato alla fibbia dei pantaloni o indossato con una cavigliera. Si chiama “Trovami” il dispositivo pensato dall’associazione Alzheimer Ravenna che consente di localizzare una persona affetta da alzheimer e comunicare ai familiari la sua esatta posizione in caso di emergenza.
Soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, i pazienti che soffrono di patologie neurodegenerative continuano a mantenere alcune competenze, abitudini ed interessi ed è importante garantire loro la possibilità di esprimerle in maniera protesica e sicura. Il servizio li aiuta ad affrontare i problemi di orientamento, dando modo ai caregiver di assisterli in maniera discreta e non invasiva, anche in presenza di aspetti psico-comportamentali come ansia, confusione ed agitazione che potrebbero portarli ad allontanarsi da casa.
Il dispositivo nasce da una collaborazione tra Franco Venturini, membro dell’associazione Alzheimer Ravenna, e la società ravennate Tomware, specializzata in servizi gps per mezzi di locomozione. L’idea: applicare il sistema di localizzazione ai pazienti malati di Alzheimer. “Abbiamo cercato un dispositivo sufficientemente miniaturizzato affinché fosse indossato, mentre l’azienda ha elaborato il software – spiega Venturini -. Tecnicamente si tratta di un piccolo cellulare che fa una triangolazione con satelliti geostazionari e comunica tramite rete telefonica al sistema, il quale poi pubblica la posizione sul web”.
I dati sono protetti da password, e ogni utente ha un proprio accesso a un’applicazione dalla quale è possibile vedere il percorso fatto da chi indossa il dispositivo. L’utilizzo è semplice: oltre a visualizzare il tragitto del paziente sulla mappa, il telefono del familiare riceve un allarme in caso di batteria scarica e un secondo in caso di spegnimento, ottenendo anche l’ultima posizione rilevata. Tra le funzioni è possibile anche creare un’area su Google maps e programmare il dispositivo affinché invii un segnale quando ci si allontana dal perimetro impostato.
Dopo le prime sperimentazioni, “Trovami” ora è stato ridotto ad appena 4×4 cm, con uno spessore di 2 cm. L’associazione Alzheimer Ravenna lo fornisce in comodato d’uso e l’unico costo di gestione è un contributo di 10 euro mensili necessari per la ricarica della scheda sim.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, i pazienti che soffrono di patologie neurodegenerative continuano a mantenere alcune competenze, abitudini ed interessi ed è importante garantire loro la possibilità di esprimerle in maniera protesica e sicura. Il servizio li aiuta ad affrontare i problemi di orientamento, dando modo ai caregiver di assisterli in maniera discreta e non invasiva, anche in presenza di aspetti psico-comportamentali come ansia, confusione ed agitazione che potrebbero portarli ad allontanarsi da casa.
Il dispositivo nasce da una collaborazione tra Franco Venturini, membro dell’associazione Alzheimer Ravenna, e la società ravennate Tomware, specializzata in servizi gps per mezzi di locomozione. L’idea: applicare il sistema di localizzazione ai pazienti malati di Alzheimer. “Abbiamo cercato un dispositivo sufficientemente miniaturizzato affinché fosse indossato, mentre l’azienda ha elaborato il software – spiega Venturini -. Tecnicamente si tratta di un piccolo cellulare che fa una triangolazione con satelliti geostazionari e comunica tramite rete telefonica al sistema, il quale poi pubblica la posizione sul web”.
I dati sono protetti da password, e ogni utente ha un proprio accesso a un’applicazione dalla quale è possibile vedere il percorso fatto da chi indossa il dispositivo. L’utilizzo è semplice: oltre a visualizzare il tragitto del paziente sulla mappa, il telefono del familiare riceve un allarme in caso di batteria scarica e un secondo in caso di spegnimento, ottenendo anche l’ultima posizione rilevata. Tra le funzioni è possibile anche creare un’area su Google maps e programmare il dispositivo affinché invii un segnale quando ci si allontana dal perimetro impostato.
Dopo le prime sperimentazioni, “Trovami” ora è stato ridotto ad appena 4×4 cm, con uno spessore di 2 cm. L’associazione Alzheimer Ravenna lo fornisce in comodato d’uso e l’unico costo di gestione è un contributo di 10 euro mensili necessari per la ricarica della scheda sim.
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