Frode fiscale, imprenditore patteggia. La Finanza confisca tre immobili e 110mila euro | la CRONACA di RAVENNA

Frode fiscale, imprenditore patteggia. La Finanza confisca tre immobili e 110mila euro

È accusato anche di false comunicazioni sociali e autoriciclaggio. L'azienda è di Russi e si occupa di pulizie industriali e facchinaggio

25 novembre 2021 - Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna, nel dare esecuzione alla sentenza con la quale il legale rappresentante di una società con sede in Russi operante nel settore delle pulizie industriali e del facchinaggio presso terzi ha patteggiato la pena di due anni di reclusione per frode fiscale, emissione di fatture false, false comunicazioni sociali, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, hanno provveduto a confiscare 3 immobili (2 appartamenti e 1 deposito) e oltre 110mila euro di liquidità nella disponibilità del condannato, già sequestrati preventivamente durante le indagini preliminari.

La sentenza di patteggiamento è stata emessa sulla base degli approfondimenti investigativi svolti a suo tempo dai finanzieri che hanno denunciato l’imprenditore ravennate per aver ideato e posto in pratica un giro di fatture false attraverso diverse società a lui riconducibili, finalizzato a evadere le imposte sui redditi e l’IVA per il periodo 2013 – 1017 per un profitto illecito stimato in oltre 2 milioni di euro.

I successivi sviluppi investigativi, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno quindi consentito di accusare l'imprenditore anche per l’alterazione dei dati di bilancio degli anni 2014, 2015 e 2016 e per la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di autoriciclaggio consistite nel trasferire parte del provento illecito conseguente all’evasione fiscale in conti correnti bancari rumeni con i quali provvedeva poi – tramite una società rumena riconducibile allo stesso indagato - all’acquisto di due immobili nel Comune di Russi, che altrimenti sarebbero stati oggetto di procedura esecutiva immobiliare.

L’Autorità Giudiziaria, concordando con quanto rilevato dai finanzieri, nel 2019 richiedeva e otteneva da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ravenna l’emissione di un decreto di sequestro preventivo che consentiva di bloccare disponibilità finanziarie giacenti sui conti correnti dell’indagato per 111mila euro, e di sequestrare tre immobili a Russi per un valore complessivo di 750mila euro.

Questi stessi beni sono stati quindi ora formalmente confiscati e acquisiti al patrimonio dello Stato.
Peraltro, nei confronti dello stesso imprenditore, di recente anche la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bologna ha a sua volta disposto il sequestro cautelare dei tre immobili in quanto nei confronti dell’imprenditore è stato avviato un procedimento per l’emissione di una misura di prevenzione patrimoniale perché ritenuto socialmente pericoloso per i gravi e reiterati reati economico finanziari da lui commessi nel tempo.


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