Covid martedì 26 ottobre: 37 casi in provincia, 8 nel capoluogo. In regione 24 casi di variante “Delta Plus” | la CRONACA di RAVENNA

Covid martedì 26 ottobre: 37 casi in provincia, 8 nel capoluogo. In regione 24 casi di variante “Delta Plus”

Isolamento domiciliare per 36 persone, un ricovero

26 ottobre 2021 - In provincia di Ravenna oggi si sono registrati 37 casi: si tratta di 20 pazienti di sesso maschile e 17 pazienti di sesso femminile; 13 asintomatici e 24 sintomatici; 36 in isolamento domiciliare e 1 ricovero. Nel dettaglio: 33 per contact tracing; 4 per sintomi.
I tamponi eseguiti sono stati 1.244. Oggi la Regione non ha comunicato decessi. Sono 39 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 34.605.

Rispetto alla distribuzione sul territorio, si riportano di seguito le residenze dei casi emersi oggi: 2 fuori provincia, 1 Bagnacavallo, 1 Brisighella, 6 Castel Bolognese, 1 Cervia, 2 Cotignola, 7 Faenza, 2 Fusignano, 6 Lugo, 1 Massa Lombarda, 8 Ravenna.
La situazione dei contagi nelle province emiliane romagnole vede Bologna con 93 nuovi casi, seguita da Ravenna (37) e Rimini (33); poi Modena (23), Piacenza e Cesena (entrambe con 19 nuovi casi), e Forlì (18). Quindi Ferrara (16), Reggio Emilia (12), il Circondario Imolese (2) e infine, Parma (1).

Il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna ha messo sotto osservazione la sub-variante AY.4.2, la cosiddetta “Delta Plus”, che al momento si sta espandendo nel Regno Unito e che secondo gli esperti anglosassoni è responsabile del recente aumento dei casi nel paese: da fine agosto, quando è stata rilevata per la prima volta, ad oggi in Emilia-Romagna ne sono stati sequenziati 24 casi su 5121 campioni esaminati, con una prevalenza dello 0,47% .

La subvariante AY.4.2 deriva da una mutazione della subvariante AY.4, che è stata sequenziata la scorsa primavera come prima variante della Delta: della AY.4 sono stati rilevati da Piacenza a Rimini finora 640 casi su 5121 campioni esaminati, con una prevalenza del 12,5%.

Di fronte alla presenza di questa nuova sub-variante, la Regione ha scelto di potenziare sia il monitoraggio diagnostico che il sequenziamento: per quest’ultima attività in particolare si aggiungeranno nelle prossime settimane, ai centri già operativi, anche i laboratori dell’Azienda ospedaliera di Modena e quelli dell’Ausl di Bologna.

A oggi non c’è nessuna evidenza scientifica che la nuova sub-variante AY.4.2 sia in qualche maniera più resistente al vaccino né che possa avere conseguenze più gravi tra le persone vaccinate. I primi studi sembrano però confermare gli esiti di quelli più estesi già realizzati in Inghilterra per quanto riguarda sia un maggiore indice di trasmissibilità, seppur ancora non misurabile, sia una maggiore quantità di virus rilevata nei positivi.


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