Cronaca
Voleva avvelenare l'ex moglie, ma i carabinieri sono arrivati in tempo
La donna ha capito il pericolo ed è andata a denunciarlo. Attivato immediatamente il codice rosso
01 ottobre 2021 - «Questa volta siamo arrivati prima che la donna morisse». Il merito è dei carabinieri (in particolare di un maresciallo) che hanno raccolto la testimonianza di una donna che avvertiva il pericolo legato all'ex marito, in particolare il timore di essere avvelenata. Il maresciallo ha attivato il codice rosso: la donna è stata sottoposta ad analisi, che hanno confermato le sue paure. Sono partite immediatamente le indagini, mentre la donna e i figli sono stati condotti in una casa protetta.
Tutto questo è accaduto nel faentino nei giorni scorsi, l'epilogo nella notte, quando l'uomo è stato arrestato. Davanti al magistrato si è avvalso della facolta di non rispondere, e nel pomeriggio di oggi il giudice deciderà se confermare o meno il carcere.
La vicenda è stata illustrata dal Procuratore facente funzioni Daniele Barberini, dal Pubblico Ministero Cristina D’Aniello e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ravenna.
L'atteggiamento dell'uomo è stato definito 'subdolo'. Dopo due violenze sessuali subite quando erano già separati, minacce di morte ("ti seppellisco viva") e altre vessazioni psicologiche, improvvisamente l'ex marito era diventato di una gentilezza unica. Ogni mattina, quando andava a prendere i figli per portarli a scuola, preparava il caffè all'ex moglie. Mai accaduto in passato.
Dopo aver preso il caffè, lei si sentiva male. Una volta, due volte, poi la donna controllando il fondo della tazzina ha notato che non c'erano soltanto i resti dello zucchero. Sì, perché l'ex marito cercava di avvelenarla un po' tutti i giorni. Le somministrava un mix di anticoagulante e vasodilatatore. In poco tempo la poveretta sarebbe stata colta da ictus o emorragia cerebrale, una morte che poteva apparire naturale. In pratica, un delitto perfetto.
Per trovare una sponda di difesa, la donna ed è andata dai carabinieri, in una stazione dell'entroterra faentino. Il maresciallo che ha raccolto la testimonianza ha capito immediatamente la situazione: subito massimo allarme ed è scattato il codice rosso. Il Nucleo investigativo di Ravenna ha proceduto con le analisi e la fase investigativa ha portato alle prime luci dell'alba di oggi all'arresto dell'uomo.
Un epilogo che in tanti altri casi è stato drammaticamente ben diverso e che rende evidente quanto sia importante che le donne vittime di violenza procedano a denunciare i responsabili. Nel caso di oggi, il tentato avvelenamento faceva seguito a un passato della donna fatto di violenze fisiche e psicologiche e di due violenze sessuali mai denunciate.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Tutto questo è accaduto nel faentino nei giorni scorsi, l'epilogo nella notte, quando l'uomo è stato arrestato. Davanti al magistrato si è avvalso della facolta di non rispondere, e nel pomeriggio di oggi il giudice deciderà se confermare o meno il carcere.
La vicenda è stata illustrata dal Procuratore facente funzioni Daniele Barberini, dal Pubblico Ministero Cristina D’Aniello e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ravenna.
L'atteggiamento dell'uomo è stato definito 'subdolo'. Dopo due violenze sessuali subite quando erano già separati, minacce di morte ("ti seppellisco viva") e altre vessazioni psicologiche, improvvisamente l'ex marito era diventato di una gentilezza unica. Ogni mattina, quando andava a prendere i figli per portarli a scuola, preparava il caffè all'ex moglie. Mai accaduto in passato.
Dopo aver preso il caffè, lei si sentiva male. Una volta, due volte, poi la donna controllando il fondo della tazzina ha notato che non c'erano soltanto i resti dello zucchero. Sì, perché l'ex marito cercava di avvelenarla un po' tutti i giorni. Le somministrava un mix di anticoagulante e vasodilatatore. In poco tempo la poveretta sarebbe stata colta da ictus o emorragia cerebrale, una morte che poteva apparire naturale. In pratica, un delitto perfetto.
Per trovare una sponda di difesa, la donna ed è andata dai carabinieri, in una stazione dell'entroterra faentino. Il maresciallo che ha raccolto la testimonianza ha capito immediatamente la situazione: subito massimo allarme ed è scattato il codice rosso. Il Nucleo investigativo di Ravenna ha proceduto con le analisi e la fase investigativa ha portato alle prime luci dell'alba di oggi all'arresto dell'uomo.
Un epilogo che in tanti altri casi è stato drammaticamente ben diverso e che rende evidente quanto sia importante che le donne vittime di violenza procedano a denunciare i responsabili. Nel caso di oggi, il tentato avvelenamento faceva seguito a un passato della donna fatto di violenze fisiche e psicologiche e di due violenze sessuali mai denunciate.
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