Picchia due connazionali e poi li denuncia per rapina | la CRONACA di RAVENNA

Picchia due connazionali e poi li denuncia per rapina

Si tratta di un rumeno di 30 anni arrestato dai Carabinieri di Savio. In altre due operazioni, arrestata una rumena e protetto con il codice rosso la vittima di un moldavo

28 luglio 2021 - I Carabinieri di Savio hanno arrestato un cittadino di nazionalità rumena di 30 anni. L’uomo, per dissidi di natura economica, aveva raggiunto a bordo della sua auto sulla statale 16 un’altra autovettura guidata da alcuni suoi connazionali, colpendola più volte con il proprio veicolo.

Una volta arrestata la marcia del mezzo dei connazionali per i danni subiti, l’uomo è sceso dalla propria auto per picchiare uno dei due connazionali. Rimessosi alla guida, aveva contattato i  denunciando, falsamente, di essere stato rapinato poco prima da quei connazionali che pochi minuti prima aveva picchiato.
L’uomo è stato arrestato per violenza privata, danneggiamento, lesioni personali e calunnia. Il Gip di Ravenna, lunedì mattina, dopo la convalida dell’arrestato ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del pregiudicato.

Gli stessi carabinieri hanno rintracciato in un hotel della riviera, una cittadina rumena destinataria di un ordine di carcerazione. La donna, domiciliata in Puglia, si era trasferita in Romagna per essere impiegata nella pulizia delle camere di una struttura alberghiera. Ieri pomeriggio i carabinieri di Savio si sono presentati in albergo e le hanno notificato il provvedimento emesso dalla Procura di Andria in marzo. In particolare la donna dovrà scontare la pena di 4 anni 4, 3 mesi e 3 giorni di reclusione, oltre alla multa di 600 euro, per condanne pronunciate dal Tribunale di Torre Annunziata e Andria, per associazione a delinquere di stampo mafioso e frode informatica.

Infine i Carabinieri di Cervia, hanno applicato, nei confronti di un cittadino di nazionalità moldava di trent’anni, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, mantenendo una distanza non inferiore ai 500 metri. La misura, richiesta dalla Procura di Ravenna, è stata disposta dal Gip che ha adottato uno dei provvedimenti previsti dalla nuova normativa, cosiddetta codice rosso.


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