Reddito di cittadinanza più contributo per l'affitto, scatta maximulta | la CRONACA di RAVENNA

Reddito di cittadinanza più contributo per l'affitto, scatta maximulta

Operazione della Guardia di finanza, che ha riscontrato anomalie nelle domande per ottenere il sussidio

02 luglio 2021 - Sommavano il reddito di cittadinanza al contributo diretto per l'affitto, operazione vietata. Per questo motivo la Guardia di finanza del comando provinciale di Ravenna ha multato le famiglie che hanno commesso l'irregolarità, ed è stato avviato l'iter per recuperare le somme illecitamente incassate.

L'episodio risale al periodo del Covid 2020. La Regione, nel giugno di un anno fa, aveva deciso di stanziare una parte delle somme del fondo regionale per l’accesso all’abitazione in locazione al fine di sostenere le famiglie e le persone colpite economicamente dalla crisi sanitaria in atto e in difficoltà nel pagamento dell’affitto.

L’Unione della Romagna Faentina, quindi, attingendo da questo fondo speciale, prevedeva interventi diretti a favore dei nuclei familiari che attestavano nell’istanza di sussidio di aver subito una perdita o diminuzione rilevante del reddito familiare nel trimestre marzo – maggio 2020 dovuta alla crisi economica connessa alla pandemia e conseguente alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente o alla sospensione o consistente riduzione dell’orario di lavoro o anche alla diminuzione del fatturato (per gli imprenditori individuale e per i lavoratori autonomi).
Il contributo massimo elargibile, comunque, non poteva superare complessivamente i 1.500 euro.

I militari della Compagnia di Faenza hanno esaminato la documentazione presentata da 140 nuclei familiari percettori del beneficio, individuando così 13 persone che non erano in possesso dei requisiti necessari per l’accesso al contributo in quanto, contrariamente a quanto attestato nelle autocertificazioni presentate, sono risultati già percettori di reddito di cittadinanza (non cumulabile con il sostegno alle locazioni) cioè titolari di redditi superiori alle soglie massime per poter beneficiare di questo specifico contributo.

I trasgressori sono stati multati in base al codice penale, che prevede il pagamento di una sanzione pari al triplo dell'importo indebitamente ottenuto, risultato in media pari a circa 750 euro per ciascun nucleo familiare per un danno alle casse degli enti locali stimabile in oltre 10mila euro.
Inoltre sono state inviate apposite segnalazioni all’Ente pubblico erogatore per l’avvio delle procedure di recupero delle somme illecitamente percepite.

L’attività svolta testimonia, ancora una volta, il quotidiano impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle condotte illecite perpetrate a danno della spesa pubblica, per garantire che le risorse finanziarie stanziate dagli enti pubblici vadano a beneficio esclusivo di chi ne ha titolo perché versa in effettive situazioni di disagio.


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