Vaccinazioni in azienda, si parte il 3 giugno. 180 mila i lavoratori potenzialmente già interessati | la CRONACA di RAVENNA

Vaccinazioni in azienda, si parte il 3 giugno. 180 mila i lavoratori potenzialmente già interessati

Nei punti vaccinali sui luoghi di lavoro stessi standard e stesse procedure dei centri gestiti dalle Aziende sanitarie. Richiesta un'operatività tra le 200 e le 500 somministrazioni al giorno

28 maggio 2021 - Grandi hub capaci di garantire tra le 200 e le 500 vaccinazioni al giorno, anche se saranno concesse motivate eccezioni, che fungano da centri aggregati per più aziende, compresi i lavoratori dell’indotto e quelli in appalto.

La Regione Emilia-Romagna è pronta a partire con le vaccinazioni in azienda, con il duplice obiettivo di garantire la ripresa in sicurezza dell’intero sistema produttivo ed economico, e accelerare la campagna vaccinale mettendo in rete e a servizio del territorio le strutture disponibili. Di qui la scelta di hub con grandi capacità di somministrazioni, per evitare una dispersione di dosi che finirebbe per rallentare la campagna vaccinale, se la distribuzione dovesse riguardare migliaia di piccole realtà.

L’avvio delle somministrazioni è previsto con gradualità a partire dal 3 giugno, compatibilmente con la disponibilità di vaccino, e si stima una platea potenziale iniziale di 180mila persone: i lavoratori nelle oltre 300mila aziende emiliano-romagnole sono oltre 1 milione e 450mila, ma molti di loro hanno già prenotato o ricevuto il vaccino perché aventi diritto per età, fattori di rischio o situazione familiare (ad esempio i caregiver).

Le vaccinazioni avverranno su base volontaria, e il rifiuto non può costituire in alcun modo motivo di discriminazione nei confronti del lavoratore.

Vaccinazioni in azienda: in quali realtà

Il piano prevede quattro possibili approcci alle vaccinazioni in azienda: oltre ai punti vaccinali allestiti dal datore di lavoro presso la propria azienda per i propri lavoratori, le tre principali strade sono gli hub allestiti in una struttura aziendale e utilizzati da più realtà lavorative, i punti vaccinali promossi e organizzati direttamente dalle associazioni di categoria e infine i centri per la somministrazione presso le strutture sanitarie private, al servizio di più aziende convenzionate.

La Regione aggiunge un altro strumento per aiutare la corsa all’immunizzazione completa di tutta la popolazione: in ragione di specifici accordi locali possono essere utilizzati dalle Aziende i punti vaccinali allestiti dalle AUSL con modalità e orari che non interferiscano con la programmazione delle vaccinazioni.

Vaccinazioni in azienda: come funzionano

La vaccinazione in ambito aziendale, anche se affidata al medico competente o ad altro personale sanitario, resta in ogni caso un’iniziativa di sanità pubblica, pertanto la responsabilità generale e la supervisione dell’intero processo rimangono in capo al sistema sanitario regionale e alle Ausl di riferimento.
Non solo, dovranno essere rispettate tutte le indicazioni già vigenti per i centri vaccinali e per i medici di medicina generale impegnati nella campagna.

E la Regione richiede anche attenzione massima alla privacy dei lavoratori, sia durante la somministrazione che nel trattamento dei dati sensibili.
Il medico competente dell’azienda, che avrà anche il compito di raccogliere le adesioni alla campagna e calendarizzarle, sarà la figura di riferimento a garanzia di tutto il percorso di vaccinazione, e potrà avvalersi di ulteriore personale sanitario se necessario; le Asl offriranno supporto specialistico per i quadri clinici con possibili controindicazioni e si faranno carico, su segnalazione sempre del medico competente, della vaccinazione dei soggetti più a rischio. Tutti i professionisti coinvolti riceveranno inoltre una apposita formazione specifica grazie al portale EDUISS dell’Istituto superiore per la sanità.

I team saranno composti da medici, infermieri o assistenti sanitari e da personale amministrativo.
Ogni punto vaccinale aziendale dovrà inoltre disporre di tutti gli strumenti necessari per l’assistenza medica di emergenza.


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