Da Ravenna a Bologna: due mostre per la Biennale di mosaico contemporaneo | la CRONACA di RAVENNA

Da Ravenna a Bologna: due mostre per la Biennale di mosaico contemporaneo

Saranno inaugurate il 3 novembre negli spazi espositivi dell’Assemblea legislativa

25 ottobre 2022 - La settima edizione della Biennale di mosaico contemporaneo di Ravenna per la prima volta coinvolge la città di Bologna grazie a due mostre ospitate negli spazi espositivi dell’Assemblea legislativa (viale Aldo Moro 50): “Georges Mathieu, Omaggio a Odoacre. Storia e immagini di un mosaico rivoluzionario” e “Con il mosaico, contemporaneità a Ravenna e dintorni”, entrambe a cura di Sandro Malossini e Gloria Evangelisti. Le due esposizioni verranno inaugurate giovedì 3 novembre 2022 alle ore 11.

L’iniziativa è stata illustrata dalla presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti, dall’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, dall’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia, da Sandro Malossini, curatore delle mostre in Assemblea, e da Roberto Pagnani, Archivio Ghigi-Pagnani di Ravenna.

“La scelta dei nostri spazi per ospitare due mostre nell’ambito della Biennale del mosaico contemporaneo mi riempie di orgoglio” ha sottolineato la presidente Petitti. “Il sodalizio con la Biennale, il Comune di Ravenna e il Museo d’Arte Città di Ravenna significa molto per un’istituzione che vuole essere partecipe e presente, nella vicinanza come nella produzione, di iniziative che hanno un così grande impatto culturale. L’importanza di questa collaborazione è legata alla volontà dell’Assemblea legislativa di non essere solo luogo delle istituzioni ma spazio culturale comune, di appartenenza pubblica, di arricchimento per sé e per tutti i visitatori che vorranno condividere con noi tempo e piacere di conoscere”.

L’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori ha aggiunto: “Ravenna deve dedicare al mosaico tutte le energie che ha. Quando si ha il privilegio di avere qualcosa di unico nel mondo, bisogna curare questa centralità e farla diventare un valore sempre più universale. L’idea di ‘sbarcare’ a Bologna è formidabile. C’è una bella convergenza con il rilancio dello spazio dell’Assemblea dedicato alle arti. L’unità di arte e manualità si conserva nel tempo e assicuro sin d’ora l’aiuto della Regione per le iniziative volte a rilanciare questo valore”.

“Il mosaico” ha aggiunto l’assessore Sbaraglia “è parte dell’identità più profonda della città ed è il linguaggio attraverso cui Ravenna si immagina e si racconta al mondo. Per questo è importantissima la collaborazione che la Regione Emilia-Romagna ha voluto offrire per questa VII Biennale di mosaico contemporaneo. Le mostre presentate nella sede dell’Assemblea legislativa racconteranno una scena artistica ravennate che, a partire dalla seconda metà del Novecento, è protagonista di un continuo processo di ricerca, sperimentazione e rilancio nella contemporaneità di una tecnica nobile e antichissima che nel dialogo e nel confronto con i linguaggi artistici del presente libera le sue migliori potenzialità espressive”.

“La velocità di esecuzione di Mathieu” ha commentato Malossini “così lontana dai canoni convenzionali del mosaico, stravolge modalità e soprattutto pensiero di cosa sia il mosaico, di come possa essere interpretato e manifestato anche, e in particolar modo, diventando opera d’arte: aprendo un solco ben definito tra tradizione e innovazione. Nella mostra ‘Con il mosaico’, le tessere non sono più le protagoniste assolute ma divengono memoria nei lavori di molti dei ventitré artisti invitati. Nuovi materiali, nuovi supporti e diverse tecniche ci portano a conoscere una nuova giovinezza di una tradizione millenaria”.

Per Pagnani, “custode” dell’archivio Mathieu, “l’emozione più forte fu la commozione di Mathieu al ricordo, mi si perdoni il personale coinvolgimento, dell’antica amicizia che lo legò a mio nonno Roberto, il quale l’ospitò più volte nella propria casa di Ravenna e lo aiutò a studiare il mosaico antico e moderno, oltre che a recuperare a Murano le particolari tessere che gli servirono per realizzare il primo mosaico informale del Novecento”.

Daniele Torcellini, coordinatore della Biennale del mosaico, ha inviato il suo saluto sottolineando: “Le due mostre curate da Sandro Malossini e da Gloria Evangelisti sono strettamente legate. Nel contesto della Mostra dei mosaici moderni del 1959, che vede una nutrita schiera di artisti degli anni Cinquanta realizzare opere a mosaico in collaborazione con i mosaicisti e le mosaiciste di Ravenna, Georges Mathieu – di cui si raccontano le vicende nella mostra ‘Georges Mathieu, omaggio a Odoacre. Storia e immagini di un mosaico rivoluzionario’ – si rifiuta di eseguire un bozzetto pittorico da far tradurre in mosaico. Preferisce realizzare egli stesso un’opera, impiegando materiali e tecniche convenzionali e anticonvenzionali, reinventando così le possibilità del medium. I primi a raccogliere i frutti più maturi del gesto di rottura dell’artista francese sono gli artisti e le artiste la cui nascita è proprio collocabile negli anni in cui la mostra ravennate veniva aperta al pubblico, fine anni Cinquanta-inizi Sessanta. Sulla loro traccia, altri e altre hanno fatto seguito, fino alle generazioni più giovani, delineando una scena post-bizantina del mosaico ravennate, presentata nella mostra ‘Con il mosaico, contemporaneità a Ravenna e dintorni’”.

Realizzato nel 1959 da Georges Mathieu, “Omaggio a Odoacre” è il mosaico che più di tutti gli altri, commissionati per la mostra dei Mosaicisti moderni tenutasi a Ravenna sempre nel 1959, è stato portatore di innovazione nell’arte musiva. In mostra vengono presentati la riproduzione in scala 1/1 del mosaico, ora in deposito al Museo d’Arte della Città di Ravenna, numerose fotografie d’epoca, che si devono a Roberto Pagnani, mecenate e collezionista d’arte ravennate, che ritraggono Georges Mathieu durante la realizzazione del mosaico, alcuni documenti relativi a comunicazioni intercorse tra i due e, per la prima volta, vengono esposte assieme tre gouache (chine acquerellate) che Mathieu ha realizzato, sempre nel 1959, durante il suo soggiorno ravennate.

Nella mostra “Con il mosaico, contemporaneità a Ravenna e dintorni”, il mosaico è protagonista grazie al lavoro di ventitré artisti che appartengono a generazioni diverse, portatori di tecniche nuove e inusuali. Tutta la storia del mosaico contemporaneo a Ravenna viene raccontata in questa esposizione che trova negli spazi dell’Assemblea legislativa un luogo per farsi conoscere. Gli artisti in mostra sono: Giuliano Babini, Luca Barberini, Dusciana Bravura, Marco Bravura, CaCO3, Marco De Luca, Francesca Fabbri, Giovanna Galli, Takako Hirai, Marcello Landi, Annalisa Marcucci, Verdiano Marzi, Stefano Mazzotti, Silvia Naddeo, Felice Nittolo, Luciana Notturni, Marco Pellizzola, Paolo Racagni, Marco Santi, Almuth Schöps, Daniele Strada, Enzo Tinarelli, Sara Vasini.

L’appuntamento con la Biennale di quest’anno recupera l’edizione del 2021, sospesa a causa della pandemia, e anticipa quella del 2023 offrendo un mese e mezzo di appuntamenti (dall’8 ottobre al 27 novembre) organizzati sul territorio. Oltre a Ravenna, Faenza (città con la quale la Biennale ha un rapporto consolidato) e Bologna, la Biennale prevede iniziative anche a Riccione (Rimini). Complessivamente sono oltre cento gli artisti provenienti da venti paesi nel mondo. Sessanta gli spazi espositivi con oltre cinquanta mostre ospitate, oltre a eventi, convegni e visite guidate.

La Biennale del mosaico è promossa e organizzata dal Comune di Ravenna, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, con il coordinamento di Daniele Torcellini del Mar (Museo d’arte della Città di Ravenna).

Le mostre bolognesi saranno visitabili fino a martedì 22 novembre, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, con ingresso libero nel rispetto delle normative anti Covid vigenti. Info: tel. 051 527 5768/5826 oppure email gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it.


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