Ravenna 33 investe 2,5 milioni per Tac e Risonanza magnetica di ultima generazione. INTERVISTA | la CRONACA di RAVENNA

Ravenna 33 investe 2,5 milioni per Tac e Risonanza magnetica di ultima generazione. INTERVISTA

Il paziente può trovare in un unico ambiente tutti i macchinari e accedere direttamente a una sala d’aspetto riservata dopo aver effettuato l’accettazione

10 giugno 2022 - Nell’anno in cui festeggia il decimo compleanno, il gruppo sanitario Ravenna 33, nato il 5 marzo 2012, fa un investimento importante da 2,5 milioni di euro in tecnologia, con l’installazione di una Tac di ultima generazione a 256 strati, unica nel suo genere nel perimetro territoriale dell’Area Vasta Romagna, e di una Risonanza magnetica articolare ad alto campo 1,5 tesla.

«L’idea del progetto risale al 2019 – spiega il presidente di Ravenna 33, Gaetano Cirilli – da un’intuizione del nostro direttore sanitario che comprese la necessità crescente per queste tipologie d’esame. Per realizzarla c’è voluto più tempo del previsto a causa della pandemia da Covid-19, ma alla fine ci siamo riusciti proseguendo nel percorso di miglioramento continuo e di ricerca della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate».

Lo sforzo è stato notevole non solo a livello economico ma anche dal punto di vista organizzativo. Oltre ai macchinari, il cui costo ammonta a 1,9 milioni, è stato necessario infatti provvedere alla sistemazione e all’allestimento strutturale dei locali in cui sono stati collocati i macchinari, per un importo pari a 600 mila euro. Al piano meno uno della struttura, è quindi nata una vera e propria unità operativa di Diagnostica per immagini che, oltre ai due nuovi macchinari, comprende anche un macchinario di radiologia “tradizionale” per le radiografie, una Risonanza magnetica articolare “aperta” (particolarmente adatta a chi soffre di claustrofobia), un ortopantomografo per effettuare panoramiche dentali e un mammografo digitale di ultima generazione.

Così il paziente può trovare in un unico ambiente tutti i macchinari e accedere direttamente a una sala d’aspetto riservata dopo aver effettuato l’accettazione. «La tecnologia - aggiunge il direttore sanitario Massimo Cirilli – riveste un ruolo sempre più importante per la prevenzione, diagnosi e cura. I nuovi macchinari sono di ultima generazione con tutti i software dedicati anche per la cardiologia. Per utilizzarli al meglio e offrire un servizio di eccellenza, è stata migliorata e integrata anche la struttura organizzativa con l’assunzione di altro personale tecnico-sanitario, adeguatamente formato all’uso di Tac e Risonanza ed è stato concluso un importante accordo di collaborazione con il Centro cardiologico Monzino Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico interamente ed esclusivamente dedicato alla ricerca, alla cura e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari».

Ecco alcune caratteristiche dei nuovi macchinari. La Tac a 256 strati, è il prodotto di punta della multinazionale Philips: offre immagini più nitide fino al 90% rispetto a quelle prodotte da un macchinario tradizionale, col vantaggio di avere inoltre una riduzione dell’80% della dose di radiazioni. Molto più veloci sono anche i tempi di esecuzione dell’esame, grazie alla rapidità di acquisizione dell’immagine e all’ampia copertura anatomica, fino a 0,27 secondi per compiere una singola rotazione in cui si possono acquisire fino a 12 centimetri di sezione.
La nuova Tac può essere utilizzata in ambito cardiologico, neurologico, oncologico, ortopedico, oltre che al torace, all’addome, etc., ed è adatta anche su pazienti pediatrici e molto giovani e di qualsiasi tipologia corporea.

La nuova Risonanza della Philips 1,5 tesla, consente di ottenere una diminuzione sostanziale della durata dell’esame e una elevata precisione delle immagini, ed è utile per lo studio dei tessuti molli (muscoli, vasi sanguigni, fegato, sistema nervoso, cuore e tutti gli organi interni).

Sono poi previsti due sistemi completi di iniezione, computerizzati, uno per la Tac e uno per la Risonanza magnetica (completamente amagnetico), per la somministrazione del mezzo di contrasto, macchinari prodotti da Bayer/Medrad.

L’attività clinica è iniziata da qualche settimana e nei prossimi 50/60 giorni dovrebbe concludersi il percorso per l’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale.

L’inaugurazione dei due macchinari è avvenuta in presenza del sindaco di Ravenna e dell’arcivescovo della Diocesi di Ravenna-Cervia.
«Ravenna 33 è un ottimo esempio di quanto sia importante investire in sanità – afferma Michele de Pascale –. La cosa non è così scontata se si considera che già ci siamo dimenticati della pandemia e che oggi il trend di spesa sanitaria è in calo al punto da rischiare di tornare nel giro di tre anni sotto i livelli del 2019».
«Ben venga tale potenziamento in favore della salute dei cittadini – dice Lorenzo Ghizzoni che ha ricordato anche la collaborazione di Ravenna 33 con il polo sanitario S. Teresa del Bambin Gesù –. Affidarsi alla tecnologia è ormai indispensabile purché non venga mai meno il rapporto diretto medico-paziente».


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