Profughi. Caritas, CittAttiva e Ravenna solidale: «Servono urgentemente cibo e prodotti per l'igiene» | la CRONACA di RAVENNA

Profughi. Caritas, CittAttiva e Ravenna solidale: «Servono urgentemente cibo e prodotti per l'igiene»

Non solo aiuti materiali dalle associazioni, anche supporto psicologico e da maggio iniziative per i bambini

16 aprile 2022 - Ai profughi ucraini presenti a Ravenna servono con urgenza beni di prima necessità, quali alimenti, prodotti per l’igiene personale e per la casa. E, soprattutto, serve che non si abbassi il livello di attenzione perché l’emergenza continua e pare destinata a durare a lungo.

Questo è il coro unanime di chi si occupa direttamente della raccolta e smistamento di tali risorse, in primis Caritas, CittAttiva e Ravenna Solidale.

Caritas offre abbigliamento e un pacco viveri. «Rispetto ai primi giorni – racconta Daniela Biondi vice direttrice della Caritas e coordinatrice del Centro d’ascolto diocesano –, stiamo raccogliendo una quantità inferiore di beni, un po’ come se fosse venuta meno quella forte spinta iniziale. Al momento prendiamo solo alimenti e prodotti per l’igiene personale e per la casa, mentre siamo piuttosto forniti in materia di abbigliamento. Il nostro centro d’ascolto, a cui si accede su appuntamento per canalizzare al meglio le richieste, è sempre pieno e le mediatrici culturali sono chiamate a un vero e proprio superlavoro».
Al punto che è stato necessario realizzare anche un corso di formazione accelerato per il supporto psicologico, in modo da avere gli strumenti per riconoscere quali segnali non trascurare ed eventualmente indirizzare a un colloquio con uno psicologo.

«A rivolgersi a noi – prosegue Biondi –, sono quasi tutte donne attualmente ospiti di familiari già residenti in città, con evidenti difficoltà nel gestire la nuova situazione nel quotidiano. Sono accomunate dalla disperazione per aver lasciato in Ucraina qualcuno, il marito o il figlio, e dalla speranza di poter rientrare nel giro di qualche mese, anche se molte di loro in realtà non hanno più una casa. Il loro dolore è inaccettabile. Le più giovani sono arrivate con neonati che ancora allattano o bimbi piccoli e, al momento, non sarebbero in grado di lavorare. Ma ci sono anche donne più mature. Fra loro mi ha molto toccato, a livello personale, la storia di una signora accompagnata dalle tre nuore, tutte in pensiero per i loro cari in guerra».

I profughi ucraini più in difficoltà sono quelli con patologie oncologiche che hanno interrotto le terapie e devono ricominciare da capo, spesso non hanno neanche le risorse per pagare il primo ticket. Anche verso di loro si concentra l’attenzione di Caritas.

CittAttiva, nelle ultime settimane, è diventata un punto di riferimento per i profughi ucraini, su indicazione della Casa delle Culture o dei servizi sociali. Nella sede di via Carducci, ci sono scatoloni di indumenti, scarpe, medicinali, giocattoli e prodotti per bambini, tutto frutto di donazioni da parte di cittadini e aziende.
«Ma quello che c’è non basta – spiega Andrea Caccìa –. Da noi arrivano anche 16 nuclei familiari al giorno, persone che hanno bisogno di tutto, visto che hanno lasciato il loro Paese portandosi dietro solo una valigia o uno zaino. I parenti che li accolgono, in prevalenza badanti, non riescono ovviamente a provvedere anche alla spesa quotidiana. Purtroppo rispetto alle prime settimane, il flusso di donazioni di beni di prima necessità è molto calato, mentre è aumentata la richiesta di aiuto da parte dei profughi. Continuare a pensare alla guerra è faticoso per tutti, ma necessario».
Il sogno è di creare al più presto un nuovo spazio da dedicare solo all’emergenza ucraina, una specie di free-shop ben organizzato, insieme ai volontari dell’associazione Malva.

Numerose anche le attività in programma per i profughi, quali corsi di italiano, attività sportive, ludiche e ricreative per ragazzi e il sostegno psicologico con un ciclo di incontri con psicologi per elaborare il trauma, dal 2 maggio dalle 21 alle 22.30 con cadenza bisettimanale, insieme alla rete di volontariato di Ravenna Solidale. Quest’ultima è molto attiva e in grado di ‘riattivare’ di continuo la spinta verso la donazione.

«Abbiamo già fornito il terzo pacco-kit a 80 famiglie – racconta Christian Rivalta –, uno ogni dieci giorni, contenente riso, pasta, latte, farina, detersivi, dentifrici e beni vari. Ma il numero è destinato a crescere visto che, attualmente, le famiglie richiedenti sono salite a 130. Più problematica la raccolta di vestiti che devono essere nuovi o disinfettati». Oltre a raccogliere fondi con la Consulta del Volontariato di Ravenna, quattro sono i punti di raccolta per la ‘Colletta alimentare’: l’asilo nido “Crescere insieme” di via Lago di Garda 108 (martedì e venerdì dalle 9.30 alle 11 e dalle 14 alle 16), Ct Darsena di via Curzola 1 (lunedì e giovedì dalle 11 alle 16), Laboratorio Orli e Trame di via Eraclea 29 (mercoledì dalle 16 alle 18.30), Pubblica Assistenza di via Meucci 25 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18).

In occasione della Pasqua ortodossa, il 24 aprile, Ravenna Solidale si occuperà della donazione di uova con i tifosi di calcio della curva “Mero”. Da segnalare anche la disponibilità del maestro Paolo Olmi di fare da “ponte” con le scuole di musica, per consentire ai ragazzi che già suonavano in Ucraina, di poter continuare.
r.b.


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