Sotto pressione la farmacia comunale di via Fiume Montone Abbandonato | la CRONACA di RAVENNA

Sotto pressione la farmacia comunale di via Fiume Montone Abbandonato

File e carico pesante a causa dei tamponi. È l’unica in città a essere aperta tutti i giorni, 24 ore su 24.

08 aprile 2022 - «Mancano i farmacisti da assumere e non sappiamo come rimediare». Questo l’allarme lanciato dal presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Ravenna, Domenico Dal Re, e dalla direttrice generale di Ravenna Farmacie, Barbara Pesci. Ed è questo il vero problema del settore che, benché non sia a uno stadio avanzato come nel caso di medici e infermieri ormai ‘introvabili’, potrebbe aggravarsi.

A essere sotto pressione, ultimamente, è soprattutto la farmacia comunale n.8 di via Fiume Montone Abbandonato 124, l’unica in città a essere aperta tutti i giorni, 24 ore su 24. Molteplici le segnalazioni da parte di cittadini che lamentano lunghe file per i tamponi di giorno, e code anche in orario notturno per ritirare le medicine.

«In questo periodo di pandemia, e specialmente con l’ultima grande ondata – racconta Pesci di Ravenna Farmacie –, lo sforzo è stato enorme. Per questa ragione abbiamo chiesto alle nostre farmacie e, in particolare, alla comunale 8 che è il riferimento per la città per il week-end e per le notti, di mettersi a disposizione per offrire il servizio più richiesto in quel periodo, vale a dire i tamponi rapidi.
L’enorme domanda, ovviamente già aumentata con l’introduzione dell’obbligo di green pass, è esplosa quando non è stato più possibile, per le Ausl, fare i tamponi di fine quarantena e di fine isolamento.
La farmacia comunale 8 ha avuto il carico più pesante, coprendo l’orario domenicale fino alle 22, che non era coperto da altre farmacie del territorio. Per questo moltissimi utenti, anche senza prenotazione, in quelle settimane che sono state molto dure, si sono riversati nella nostra farmacia: abbiamo cercato di dare il servizio anche a chi non era prenotato, e questo, ovviamente, ha comportato anche delle lunghe attese e dei malumori.
Ci sono state lamentele ma non sono mancati anche i riconoscimenti da parte di chi ha capito l’importanza del servizio offerto con grande sacrificio dai nostri collaboratori».

Le file si creano ogniqualvolta la domanda supera la possibilità di offerta di una organizzazione. Su questo la direttrice generale di Ravenna Farmacie non ha dubbi: «In questo momento è molto difficile trovare farmacisti disponibili: forse i nuovi laureati in farmacia non sono abbastanza, tant’è che abbiamo proposto una riflessione, anche a livello universitario, su una possibile rivalutazione delle regole sul numero chiuso».

Per quanto riguarda la notte, per Pesci il “servizio offerto dalla comunale 8 è un ottimo riferimento per l’utenza, e certamente non si creano file”. «Aumentando il numero di farmacie aperte alla notte – evidenzia – si rischierebbe di impiegate le poche risorse disponibili per un servizio già coperto, togliendole al servizio diurno, già in sofferenza per mancanza di personale».

È contrario all’apertura di altre farmacie notturne anche il presidente dell’Ordine dei Farmacisti. «Sarebbe come tornare indietro – spiega Dal Re –. Già da tempo, c’è una collaborazione strettissima fra farmacie pubbliche e private che ha portato all’individuazione di un punto di riferimento costante per tutti, la comunale 8 appunto, per evitare che i cittadini non vadano inutilmente a spasso per la città. Proprio la presenza costante di un punto notturno, rende la nostra realtà migliore di tante altre.
Ma il punto è un altro: abbiamo una carenza di farmacisti e non possiamo farci niente. Per questo la programmazione degli ultimi 5-6 anni è stata difficile e, anche quando a giugno si terrà il prossimo esame di Stato, già sappiamo che non avremo un numero sufficiente di farmacisti per portare avanti tutti i servizi necessari per le farmacie. Sono persino andato nelle scuole per invitare i giovani a iscriversi a una facoltà che garantirebbe un lavoro immediato. E, in alcuni casi, assumiamo anche chi è in attesa di laurearsi…».

C’è poi, per Dal Re, la questione dei farmacisti – circa una ventina – restii alle vaccinazioni che rischiano di essere sospesi, visto che c’è l’obbligo per legge per tale categoria. «A ogni modo, noi ce l’abbiamo sempre messa tutta – tiene a precisare – e il servizio non è mai mancato.
Anche qualche giorno fa, quando un improvviso blocco del sistema nazionale incentrato sulla tessera sanitaria ha fatto sì che non funzionassero più le ricette e i Green Pass, provocando enormi disagi e file... Malgrado le carenze di personale, il nostro sistema ha tenuto nei momenti di difficoltà, grazie ai farmacisti che hanno sempre dimostrato la volontà di fare, rinunciando a ferie e con ore e ore di straordinari».
r.b.


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