Disturbi alimentari, 198 casi nel 2021 di cui 58 minori. Inaugurata all'ospedale la “Stanza del Bradipo” | la CRONACA di RAVENNA

Disturbi alimentari, 198 casi nel 2021 di cui 58 minori. Inaugurata all'ospedale la “Stanza del Bradipo”

L'Ausl Romagna è impegnata da tempo, con équipe interdisciplinari di professionisti presenti in ogni territorio provinciale, e un lavoro di rete con i centri di cura specializzati, le associazioni di volontariato e le famiglie

15 marzo 2022 - Oggi, giornata nazionale dei “Fiocchetto lilla”, è l’occasione per ricordare che i disturbi del comportamento alimentare sono in forte aumento anche a Ravenna, soprattutto fra le ragazzine di 15-16 anni, complice anche il disagio suscitato dalla pandemia da Covid-19.

Il problema riguarda principalmente il genere femminile – 9 volte su 10 si tratta di donne – e, purtroppo, esordisce sempre più precocemente. I numeri parlano da soli: nel 2021, i pazienti presi in carico sul territorio sono stati 198, di cui 58 minori; ben 78 le prime visite solo per under 18, di cui 13 relative alla fascia d’età 13-14 anni, 39 a quella 15-16 anni, 21 a quella 17-18 anni.

I ricoveri in Pediatria, reparto di riferimento con vocazione e competenza sul tema, sono stati 22 (10 in più rispetto al 2020), tutti con accessi diretto dal pronto soccorso. Per questo l’Ausl Romagna è impegnata da tempo, con équipe interdisciplinari di professionisti presenti in ogni territorio provinciale, e un lavoro di rete con i centri di cura specializzati, le associazioni di volontariato e le famiglie.

«Il nostro “Percorso sui disturbi del comportamento alimentare” è nato 22 anni fa – ricorda la coordinatrice Marinella Di Stani, psichiatra del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze patologiche di Ravenna –. Secondo le linee guida regionali e nazionali, la presa in carico del paziente deve essere multidisciplinare sia per i minori che per gli adulti. In genere sono i medici di famiglia e i pediatri, a segnalarci i casi, oltre ovviamente ai familiari e alle associazioni di volontariato come “Sulle ali delle menti”, presente da tempo sul territorio ravennate».

Data la precocità dei disturbi, da sempre molto stretta è la collaborazione con il reparto di Pediatria dove oggi è stata inaugurata la “Stanza del Bradipo”, così chiamata per evocare la lentezza nel mangiare tipica di chi soffre di questo tipo di disturbo. Uno spazio, dunque, che serve alle giovani adolescenti ricoverate o anche dimesse per consumare insieme i pasti assistiti, ma che all’evenienza può ospitare interventi di lavoro di gruppo, di colloqui e varie altre iniziative di consapevolezza.

«La prima tappa è l’ambulatorio dove viene fatta una prima valutazione di psicologo e neuropsichiatra – spiega la pediatra Loretta Biserna –. Se si sospetta un disturbo alimentare, immediato è poi l’intervento di dietisti e nutrizionisti con controlli successivi ravvicinati. Nei casi più complessi, ossia di fronte a un’esagerata perdita del peso o a esami alterati, si richiede un day hospital o il ricovero che in genere non dura mai meno di 30-40 giorni e può arrivare anche a 2 o 3 mesi».

«Il miglioramento delle pazienti è molto lento – racconta la dietista Sara Brandolini – e può essere sfinente anche per i familiari. Bisogna mettere in conto mesi per stare meglio, anche se il percorso può durare anni. La figura della dietista funge un po’ da trait d’union fra le équipe di medici per minori e quella per adulti, affianca sempre il medico sin dal primo appuntamento e può intervenire a tutti i livelli di cura».

Di certo è che, anche per colpa del Coronavirus, i casi sono sempre più difficili da trattare. «Durante la pandemia – afferma la psicologa Giovanna Fabbri –, molte ragazze hanno sentito la necessità di esercitare il controllo del proprio corpo, attraverso il cibo e l’attività fisica, spesso in concomitanza con fenomeni depressivi. Non sono mancati anche episodi di autolesionismo, come non era mai accaduto fino a due/tre anni fa. Ci siamo quindi trovati di fronte a situazioni spesso già molto compromesse anche dal punto di vista psicologico, oltre che fisico. Sono ragazze molto toste, con cui non è sempre facile rapportarsi. Data la sempre maggiore complessità del disturbo, faremo ancora di più per potenziare anche interventi in piccoli gruppi per lavorare su autostima, socializzazione e percezione del corpo».
Per quanto riguarda invece l’obesità è stata perfezionata la collaborazione con Villa Igea di Forlì, un centro specializzato nel settore.
r.b.


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