Cronaca
Truffavano sulla vendita di auto usate, arrestati tre rumeni
Ricostruite dalla Polizia truffe iniziate nel 2015
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13 luglio 2020 - La Polizia di Stato ha eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di tre rumeni pluripregiudicati per una serie di tuffe.
Il sodalizio, composto da persone appartenenti allo stesso nucleo familiare e tutti titolari di imprese di commercio di autoveicoli, attraverso vari raggiri, riusciva infatti a conseguire ragguardevoli profitti, sia nella fase di acquisto dei veicoli, sia in quella di vendita.
In un caso, facendo anche uso di titoli di credito privi di copertura, omettevano di corrispondere al venditore l’intero prezzo pattuito; in un altro caso, quando agivano come venditori, incassavano le caparre e le eventuali auto date in permuta, senza poi consegnare il veicolo trattato.
L’attività di indagine svolta dalla Polizia Stradale di Ravenna, e coordinata dal Sostituto Procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi della Procura della Repubblica di Ravenna, è consistita nella ricostruzione di tutte le azioni criminose poste in essere dalla associazione fin dall’anno 2015, sull’intero territorio nazionale.
Gli elementi raccolti dalla Polizia Stradale hanno permesso di evidenziare l’ampia portata del fenomeno criminale, consentendo agli inquirenti di richiedere l’emissione delle più adeguate misure cautelari utili a interrompere le truffe.
Il GIP ritenendo fondato l’impianto accusatorio, ha emesso il provvedimento cautelare, che è stato eseguito dagli agenti della Polizia Stradale e della Squadra Mobile di Ravenna.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Il sodalizio, composto da persone appartenenti allo stesso nucleo familiare e tutti titolari di imprese di commercio di autoveicoli, attraverso vari raggiri, riusciva infatti a conseguire ragguardevoli profitti, sia nella fase di acquisto dei veicoli, sia in quella di vendita.
In un caso, facendo anche uso di titoli di credito privi di copertura, omettevano di corrispondere al venditore l’intero prezzo pattuito; in un altro caso, quando agivano come venditori, incassavano le caparre e le eventuali auto date in permuta, senza poi consegnare il veicolo trattato.
L’attività di indagine svolta dalla Polizia Stradale di Ravenna, e coordinata dal Sostituto Procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi della Procura della Repubblica di Ravenna, è consistita nella ricostruzione di tutte le azioni criminose poste in essere dalla associazione fin dall’anno 2015, sull’intero territorio nazionale.
Gli elementi raccolti dalla Polizia Stradale hanno permesso di evidenziare l’ampia portata del fenomeno criminale, consentendo agli inquirenti di richiedere l’emissione delle più adeguate misure cautelari utili a interrompere le truffe.
Il GIP ritenendo fondato l’impianto accusatorio, ha emesso il provvedimento cautelare, che è stato eseguito dagli agenti della Polizia Stradale e della Squadra Mobile di Ravenna.
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