Cronaca
Traffico illecito di rifiuti pericolosi, tre imprese ravennati sott'inchiesta
Stoccavano abusivamente ingenti quantità di scarti. Tre persone denunciate
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10 febbraio 2022 - Si è conclusa nella tarda serata di martedì una complessa operazione di polizia giudiziaria che ha visto coinvolti il reparto Forestale dell’Arma dei Carabinieri nelle province di Ravenna, Bologna e Rimini.
L’attività di indagine, iniziata un anno fa dai militari di Ravenna, ha portato alla luce una complessa attività organizzata nel traffico illecito di rifiuti messa in piedi da tre ditte del ravennate che - attraverso una ben studiata suddivisione dei compiti - generavano falsi formulari di identificazione rifiuti e stoccavano abusivamente ingenti quantità di rifiuti (anche pericolosi) traendone, in questo modo, un lauto e ingiusto profitto e facendo venire meno la tracciabilità dei rifiuti.
I militari, sotto la direzione della DDA di Bologna, durante le operazioni di perquisizione delle tre ditte nella varie sedi legali e operative hanno sequestrato una grossa mole di documentazione cartacea e digitale utile all’indagine e un’area di circa 15mila metri quadri (quasi come due campi da calcio) sulla quale, senza alcuna forma di impermeabilizzazione del terreno e senza alcuna autorizzazione, erano stoccati 74 cassoni colmi di rifiuti di varia natura, tra cui possibile presenza di materiale altamente tossico.
Una prima caratterizzazione dei rifiuti è stata effettuata grazie alla preziosa collaborazione del personale di Arpae di Ravenna. I tre titolari delle rispettive ditte sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, punito con la reclusione da uno a 6 anni.
Le attività di indagine proseguiranno e non si esclude che possano emergere profili di responsabilità anche da parte di altre aziende del settore.
© copyright la Cronaca di Ravenna
L’attività di indagine, iniziata un anno fa dai militari di Ravenna, ha portato alla luce una complessa attività organizzata nel traffico illecito di rifiuti messa in piedi da tre ditte del ravennate che - attraverso una ben studiata suddivisione dei compiti - generavano falsi formulari di identificazione rifiuti e stoccavano abusivamente ingenti quantità di rifiuti (anche pericolosi) traendone, in questo modo, un lauto e ingiusto profitto e facendo venire meno la tracciabilità dei rifiuti.
I militari, sotto la direzione della DDA di Bologna, durante le operazioni di perquisizione delle tre ditte nella varie sedi legali e operative hanno sequestrato una grossa mole di documentazione cartacea e digitale utile all’indagine e un’area di circa 15mila metri quadri (quasi come due campi da calcio) sulla quale, senza alcuna forma di impermeabilizzazione del terreno e senza alcuna autorizzazione, erano stoccati 74 cassoni colmi di rifiuti di varia natura, tra cui possibile presenza di materiale altamente tossico.
Una prima caratterizzazione dei rifiuti è stata effettuata grazie alla preziosa collaborazione del personale di Arpae di Ravenna. I tre titolari delle rispettive ditte sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, punito con la reclusione da uno a 6 anni.
Le attività di indagine proseguiranno e non si esclude che possano emergere profili di responsabilità anche da parte di altre aziende del settore.
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