"Il Giorno della Memoria, evitiamo nuove discriminazioni" | la CRONACA di RAVENNA

"Il Giorno della Memoria, evitiamo nuove discriminazioni"

La presa di posizione di Ravenna in Comune

27 gennaio 2022 - "Il 27 gennaio è il giorno della memoria, della rievocazione di cosa può portare la discriminazione tra esseri umani. Milioni di donne, uomini, bambine e bambini che la “soluzione finale” e i suoi esecutori avrebbero voluto vedere annichiliti anche nella memoria, appunto. Come Ravenna in Comune riteniamo di estrema attualità le riflessioni che facemmo in occasione della ricorrenza già qualche anno fa".

"Le alleghiamo - scrive Ravenna in Comune - riproponendone di seguito uno stralcio sul significato della nostra Costituzione e della Legge 20 luglio 2000, n.211. Il ricordo va sviluppato in modo da conservarne la traccia con un fine ben chiaro: evitare la possibilità che si ripresenti la possibilità di accadimenti simili, ossia di discriminazioni tra persone e persecuzione dei discriminati. La nostra Carta Costituzionale, scritta a breve distanza temporale dalle “leggi razziali”, conosceva bene il rischio di imporre gerarchie di valori e ne enuncia all’articolo 3 un possibile elenco, certo non esaustivo: per sesso, razza, lingua, religione, condizioni politiche e sociali. Sapeva altrettanto bene (e per questo si era preoccupata di metterlo nero su bianco nello stesso articolo) che anche le condizioni economiche possono costituire un pesantissimo elemento di discriminazione fra le persone".

"Proprio per evitare il rischio di nuove discriminazioni si obbliga allora ad un’organizzazione della memoria che imprima nelle coscienze il disvalore delle discriminazioni ed il valore positivo della ribellione contro le discriminazioni, ancorché apparentemente legittime perché validate da leggi. La Legge che ha istituito il Giorno della Memoria, insomma, prescrive che si insegni che di fronte alle discriminazioni, anche a quelle introdotte da una legge dello Stato, è bene opporsi, anche se questo dovesse risultare una violazione e quindi portare ad una sanzione".

Nella foto, la pietra d’inciampo posta in Via Mordani, a Ravenna, davanti all’ingresso della Scuola. Proprio quest’anno è mancato l’architetto Danilo Naglia, "figura di altissimo valore sia per i risultati della sua professione che per gli impegni civici assunti nella sua lunga vita. Tra questi ricordiamo il merito condiviso con altri di essersi fatto promotore della memoria delle vicende che portarono alla deportazione e morte ad Auschwitz di un suo compagno di scuola delle elementari, un bambino, Roberto Bachi".


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